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Abiti femminili: modestia e buon gusto

Nell'ultimo periodo, abbiamo visto immagini di alcune paladine del femminismo vestite in modo davvero trasgressivo. Ma è davvero trasgressione questa? Pensateci: a spogliarsi sono buoni tutti. Oggi, la vera trasgressione per una donna è vestirsi con eleganza e modestia, nella consapevolezza di essere creatura preziosissima e non corpo usa e getta in balia del primo che passa per la strada (o in televisione).

Nei principali negozi che troviamo nei centri commerciali e nelle grandi città, gli abiti femminili proposti sono per la maggior parte pantaloni, minigonne, top e canottiere di ogni genere. Insomma: tutte cose fashion alla moda, voi direte! Siamo nel 2023 non nel 1950, o peggio ancora, nel famigerato medioevo. Le donne ormai sono stufe di indossare gonne lunghe, scomode, brutte e che fanno sembrare delle suore. L’eleganza? La femminilità? Ma dai, ormai uomo e donna sono uguali, non c’è distinzione e se la donna vuole mettere dei pantaloni da uomo: che problema c’è?

Ovviamente, il problema c’è ed è molto più profondo di quello che sembra. Ormai siamo permeati dalla mentalità del pensiero unico che ci inchioda alla superficialità della vita, inibendo una riflessione a 360° della realtà che ci circonda. Innanzitutto, a prescindere da una questione strettamente di fede, sappiamo che l’abito femminile per eccellenza è la gonna. La gonna è l’unico indumento che valorizza il corpo della donna, lo custodisce tenendolo lontano da sguardi maliziosi. Non mi si venga a dire la classica tesi della femminista media che dice: io devo essere libera di indossare quello che voglio ed essere rispettata dagli uomini. Pura utopia! Sarebbe come dire: io continuo a tirarti delle sberle provocandoti, però non puoi mai reagire. La prima sberla la prendi, la seconda pure, alla terza però – se uno non è animato dalla Grazia Divina, come oramai la maggior parte delle persone che popolano il nostro pianeta – ti giri e rispondi con un bel pugno sul muso. È la natura umana corrotta, incapace completamente del dominio di sé. Chi pensa che l’essere umano senza Dio si possa dominare, si sbaglia di grosso, poiché volenti o nolenti, siamo tutti schiavi del nostro istinto e l’unico modo per nobilitarci è ricorrere alla Grazia divina elargita con Somma Bontà da Nostro Signore Gesù Cristo. La gonna quindi, come dicevamo, custodisce il corpo della donna ma questo non si deve intendere come lo si intende nella pseudo-religione mussulmana. Nell’islam le donne sono ridotte a oggetto di proprietà, senza un minimo di dignità. Nostro Signore invece è stato colui che ha restituito quella dignità alla donna. Pensate alla Creatura più potente dopo la Santissima Trinità: è una Donna! La Madonna è il capolavoro di Dio, la Regina del Cielo e delle Terra, la Corredentrice del genere umano. Lei per prima ci deve essere di esempio: il Monfort nel suo trattato ci dice che dobbiamo fare tutte le nostre azioni con Maria, per Maria e in Maria. Ebbene, se in ogni nostra azione dobbiamo interpellare Maria domandandoci “come avrebbe agito Maria in questa situazione?”, dobbiamo quindi porci necessariamente la stessa domanda per quanto riguarda l’abbigliamento: “la Madonna indosserebbe dei pantaloni?” Oppure, “la Madonna indosserebbe un abito provocante?” La risposta è ovviamente no. A questo punto però è bene far notare che vestire in modo modesto, femminile ed elegante non significa vestirsi in modo sciatto e trasandato. Le figlie di Dio tramite il loro vestire devono avere sano buon gusto, e devono far trasparire esteriormente la bellezza interiore della grazia di Dio che abita nel loro cuore. Come insegnava il saggio sacerdote don Dolindo Ruotolo, la donna con il suo vestire non deve attirare l’uomo al suo stesso corpo, ma a Dio solo. La donna ha un ruolo molto importante per quanto riguarda l’educazione dell’uomo: se da una parte può sedurlo riducendolo a bestia irrazionale, dall’altra può anche spronarlo ed educarlo alla virtù, facendolo diventare virile, nel vero senso della parola. Care lettrici, pretendete il rispetto e dignità per voi stesse, non lasciatevi illudere da questa sciagurata società che misura le donne solo in base alla loro prestanza attrattiva e sessuale. Ricordatevi che siete figlie di Dio, preziose e uniche come perle, non corpi usa e getta da mettere in mostra al primo che passa per la strada. Non c’è tempo da perdere in divertimenti lascivi che ci rendono uguali alle bestie: Puntate in alto! Puntate alla virtù e alla Bellezza soprannaturale, al buon gusto, all’eleganza. Concludiamo con le parole di don Dolindo, il quale scrisse un’esortazione meravigliosa indirizzata a tutte le figlie di Dio: «noi vi vogliamo belle, molto belle, belle nell’anima, belle nel corpo, e perciò ammantatevi di purezza e modestia per essere veramente belle. La modestia è somma bellezza. Il vostro non sia un trionfo del senso, ma ornamento di creature di Dio. Siete creature di Dio, non schiave del corpo. Non permettere che l’ammirazione dei giovani si concentri sui sensi, ma sulle qualità e le doti della vostra anima!».

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