Redattore presso Ecclesia Dei nella sezione di Cultura Religiosa. Diplomato come Perito Industriale Elettronico, attualmente impiegato come progettista in ambito industriale.
Quali sono i principi che stanno alla base della Massoneria? Più volte l’abbiamo incontrata durante le nostre analisi storiche e ne abbiamo visto le opere. Vediamo una veloce analisi della filosofia massonica.
La Grande Guerra fu uno dei più orribili conflitti mai combattuti nella Vecchia Europa. Il Regno d’Italia partecipò al conflitto cercando gloria e l’annessione di parecchi terrori. Chi decise l’intervento italiano nella guerra e quali furono le sue motivazioni? Anche in queste pieghe della Storia si nascondono i più acerrimi nemici della Chiesa Cattolica e dell’umanità intera.
Uccisero i veri Padri del popolo italiano (i Re legittimi) e ne stuprarono la Madre (la Chiesa): questa fu l’opera di quei quattro figli di Satana che sono tutt’oggi chiamati “padri della patria”. Furono traditori, assassini, corrotti e corruttori, spietati distruttori di quei Regni preunitari che erano frutto della secolare società e Tradizione Cattolica. Unire l’Italia fu una scusa che permise alla Massoneria di colpire a morte la Chiesa.
Risorgimento, cioè il processo di risorgere: questo implica che prima si era morti ed ora si sta tornando alla vita. Fu davvero così? Che volto aveva l’Italia preunitaria e chi fu a farla “risorgere”? I “padri della patria” unirono il paese per amore e spirito di servizio, oppure no? Vedremo tutto questo in due articoli, a causa della grande densità di informazioni.
Lo studio scolastico esalta la Rivoluzione francese come l’evento che permise la creazione dei moderni stati democratici, cioè un evento storico benigno per l’umanità. La realtà, però, è ben diversa: la Rivoluzione creò le basi che diedero vita ai peggiori cataclismi che l’umanità potesse immaginare.
Il beato Carlo fu l'ultimo imperatore d'Austria e re apostolico d'Ungheria, morto a soli 34 anni, dopo aver regnato per circa due anni sul plurisecolare impero austro-ungarico come successore di Francesco Giuseppe
Quando un cristiano pensa a Gesù, quando Lo prega, solitamente si rivolge a Lui con gli appellativi di “Signore”, “Salvatore”, “Figlio di Dio”. Quasi mai si pensa al titolo di “Re”, che pure Gli spetta di pieno diritto. Gesù stesso lo dice e ce lo rivela nei Vangeli: tutti e quattro riportano la presentazione di Gesù davanti a Pilato, ma è Giovanni che approfondisce il dialogo tra i due personaggi coinvolti.