Luca De Zordo

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Luca De Zordo

Il momento di studio, anzi, è per lo studente il fulcro della sua vita cristiana, in quanto riveste la duplice funzione di svolgimento dei propri doveri di figlio dell’unico Padre e di preghiera al Signore Dio.
A cosa si riferisce, nello specifico, questo tipo di peccato? Come mai, all'interno della cultura cattolica nel mondo di oggi, sembra quasi completamente sparito?
Nel ventunesimo secolo, a ben pensarci, c'è un preciso spettro, una malattia diabolica, un peccato in sordina che contagia le nostre vite e tenta di persuaderci che assecondarlo sia pure giusto.
Il «digiuno digitale» dà frutti per la nostra anima? Del tempo che passiamo in compagnia di noi stessi, quanto ne dedichiamo alla preghiera ogni giorno? Un'ora scarsa? Mezz'ora? Pochi minuti?
Come aprire il nostro cuore, rimuovendo ciò che di inutile e dannoso occupa i nostri pensieri, ci porta a fare spazio per l'ingresso del Signore nella nostra vita.
Povertà materiale e spirituale. I cattolici di oggi e di ieri. Impoverimento dei costumi ecclesiastici e necessità di una purificazione nello spirito alla luce della Passione di Cristo.
Noi cristiani, per primi, diamo alla musica un valore immenso. ‘Canta e cammina’, ci dice Sant’Agostino. La musica ci accompagna nella liturgia, ci culla nei momenti di dolore e guida i nostri passi verso la Verità.
Sarebbe doveroso che noi, cristiani cattolici del 2022, ci ponessimo una domanda di fronte al Signore: quando anche io arriverò al momento di dovere rendere l’anima al Padre, cosa avrò fatto della mia vita? Avrò davvero combattuto l’ardua battaglia che il Signore mi aveva affidato?
L’incarnazione del Signore, che, fra poco, contempleremo nel Natale, ci spinge a porci una domanda: perché un bambino è tanto importante per noi? Non potrebbe la storia fare a meno di un desolato parto in una grotta di Betlemme per procedere? Assolutamente no.
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