Chi canta prega due volte

Quante volte ci è capitato di entrare in chiesa e prendere parte ad una celebrazione eucaristica cantata? E per cantata non intendo la presenza di un coro, di un organo o di altri strumenti, ma solo le voci di qualche signore che intonano insieme i canti.

“… e NOI, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei Cori celesti, cantiamo con voce incessante l’inno della tua gloria…”

Quante volte ci è capitato di entrare in chiesa e prendere parte ad una celebrazione eucaristica cantata?

E per cantata non intendo la presenza di un coro, di un organo o di altri strumenti, ma solo le voci di qualche signore che intonano insieme i canti. Questo è il punto cardine su cui voglio fondare la riflessione odierna.

Cantare, soprattutto nelle celebrazioni, è una preghiera vera e propria, anzi, esalta ancora di più la preghiera!

Quante volte ci capita di cantare l’Alleluia con la solita “melodia” gregoriana: eppure questa melodia esalta il testo.

Quante volte sentiamo intonare dei canti durante momenti di spostamento del celebrante come l’offertorio e la comunione: eppure questi non sono canti che servono a “rompere il silenzio” ma sono canti che esistono addirittura dal medioevo chiamati come “canti processionali”.

Una bella celebrazione allietata dalla presenza della musica, aiuta nella preghiera, e rende la celebrazione ancora più “piena” è vicina a Dio. È proprio il prefazio che ci ricorda, ad ogni celebrazione, che noi, uniti agli Angeli e ai Santi, cantiamo l’inno della lode a Dio.

Chi canta prega due volte

Dobbiamo però sempre prestare attenzione quando cantiamo in chiesa: bisogna sempre ricordarsi che la musica all’interno delle celebrazioni è musica funzionale alla liturgia: bisogna stare attenti al testo che cantiamo, alla coerenza, al periodo dell’anno, e non sempre tutto ciò è scontato. Spesso sentiamo testi cambiati, musica tutt’altro che riflessiva, brani organistici non coerenti con la celebrazione, e questo, ovviamente, non va bene liturgicamente.

Il mio consiglio è uno solo:

Non è la difficoltà di un canto a rendere bella la celebrazione e non è l’organo che suona più forte a fare la celebrazione più solenne: basterebbe prendere dei canti adatti alla celebrazione, magari riflettendo prima sulla scelta e cantare come se stessimo pregando.

Il mio invito è… pregate e cantate!

In chiesa, NOI, cantiamo la preghiera e la lode di Dio!

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Christian Mauriglio

Redattore presso la redazione di Ecclesia Dei.
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