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San Giuseppe avrebbe potuto presentare all'Angelo le sue difficoltà: Perché Dio non impedisce ad Erode di fare il male? Perché andare lontano e non nascondersi invece li stesso, in un luogo sicuro?
La strage degl’innocenti era prossima; già i soldati si disponevano ad eseguire l’ordine del re.
San Giuseppe, ignaro del pericolo, quella notte riposava serenamente, quand’ecco apparirgli un Angelo del Signore e dirgli: Alzati, prendi il Bambino e la sua Madre e fuggi in Egitto; rimani là finché io non te ne dia avviso, poiché Erode cercherà del Bambino per farlo morire. (S. Matteo 11-13).
San Giuseppe avrebbe potuto presentare all’Angelo le sue difficoltà: Perché Dio non impedisce ad Erode di fare il male? Perché andare lontano e non nascondersi invece li stesso, in un luogo sicuro?… Non basterebbe allontanarsi alquanto da Betlem?… Perché andare proprio in Egitto?… – Niente di tutto ciò. Conosciuta la volontà di Dio, San Giuseppe non tardò ad eseguirla; si alzò da letto, sveglió la Madonna, preparò l’occorrente e mentre era ancora notte partì da Betlem.
Con i mezzi di allora il viaggio non poté durare meno di una settimana. La Sacra Famiglia si stabilì vicino al Cairo e precisamente nel villaggio di Matarich, poco distante dal pozzo, che ancora oggi è chiamato il « pozzo di Maria ». La tradizione dice che qui la Madonna. veniva ad attingere acqua ed a lavare i panni.
In Egitto San Giuseppe attendeva al lavoro di falegname, rassegnato al volere di Dio in tutti i disagi, che suole apportare la vita in terra straniera. Intanto Gesù cresceva ed era il più dolce conforto di Maria e di Giuseppe. Passato qualche tempo, quando ormai si erano acclimatati in Africa, l’Angela del Signore apparve nuovamente di notte a S. Giuseppe e gli disse: Sorgi, prendi il Bambino e la Madre e ritorna nella terra d’Israele, poiché sono morti coloro che volevano uccidere il Bambino. (San Matteo II – 20).
Non discusse l’ordine divino e s’accinse a partire. Giunto al confine della Palestina, s’informò chi fosse il re della Giudea e seppe che regnava Archelao, figlio del defunto Erode.
Questa notizia lo turbò e lo lasciò perplesso sulla scelta della dimora: E’ prudente stabilirmi in Giudea? Ovvero è meglio ritornare in Gallea a Nazareth?…
Illuminato da Dio, decise di andare a Nazareth, sia perchè città natia e sia perché lontana dai grandi centri; in tal modo Gesù sarebbe sfuggito al controllo del re Archelao.
Nella fuga in Egitto, come del resto in ogni triste circostanza, rifulsero in San Giusepe l’abbandono in Dio, la pronta ubbidienza ai cenni dell’Angelo, la fortezza nel superare le avversità e la grande prudenza.