Il Giglio

San Giuseppe è raffigurato come membro della Sacra Famiglia e come operaio. Però le principali immagini lo rappresentano con un bastone in mano, alla sommità del quale sta un bel giglio. Questo fiore rappresenta la virtù della purezza.

I Santi per lo più sono raffigurati nei quadri con qualche simbolo particolare, che denota la caratteristica della loro santità. San Francesco Saverio, apostolo delle Indie, è raffigurato tra i pagani; San Giovanni Bosco, apostolo della gioventù, tra i giovanetti; San Francesco di Sales, grande scrittore sacro, è rappresentato con una penna in mano; San Tommaso D’Aquino con il sole raggiante sul petto, simbolo della sua eccezionale scienza teologica.

San Giuseppe è raffigurato come membro della Sacra Famiglia e come operaio. Però le principali immagini lo rappresentano con un bastone in mano, alla sommità del quale sta un bel giglio. Altre volte tiene in mano un ramoscello con tre gigli, ovvero tiene in braccio Gesù Bambino che gli presenta un giglio. Questo fiore rappresenta la virtù della purezza.

Tutti gli artisti del pennello e dello scalpello vanno a gara a mettere in evidenza la purezza verginale del Santo.

Giglio ed Agnello senza macchia è Gesù; giglio purissimo è Maria Vergine; giglio profumato è anche San Giuseppe.

Il Giglio

Se lo Spirito Santo fu così generoso dei suoi doni col nostro Patriarca, si deve anche al fatto che Egli fu un Angelo di purezza.

Il corpo umano è Tempio dello Spirito Santo. Il corpo di San Giuseppe fu e doveva essere il più puro dei corpi umani, dovendo convivere con la Vergine e ne consegue che per la sua verginale purezza fu sempre il Tempio graditissimo dello Spirito Santo. Nelle invocazioni liturgiche è chiamato « Castissimo Sposo di Maria ». Onorare un Santo significa imitarne le virtù. I devoti di San Giuseppe devono custodire con ogni cura il giglio della purezza. E’ devozione vana il rivolgersi al Santo Patriarca per avere grazie, mentre nel cuore regna il demonio dell’impurità.

Amiamo, apprezziamo, custodiamo e difendiamo la purezza, in noi e negli altri.

Per mezzo di questa virtù noi portiamo il massimo rispetto al nostro corpo ed al corpo altrui e teniamo a freno la mente, evitando i cattivi pensieri ed i cattivi desideri; inoltre custodiamo gli occhi per non insudiciarli di fango morale; dominiamo la lingua per non contaminarla con parole, frasi o discorsi indecenti; custodiamo l’udito, evitando la compagnia degli sboccati; teniamo a freno gli effetti del cuore, perché un affetto illecito non mortificato potrebbe trascinare nell’abisso dell’immoralità.

Ogni anima osservi la purezza secondo il proprio stato, perché c’è la purezza verginale e quella matrimoniale.

Molte grazie si chiedono a San Giuseppe, ma per lo più esse sono temporali. Sono rari coloro che chiedono grazie spirituali.

Si consiglia di raccomandarsi a San Giuseppe quando insorgono le tentazioni impure, invocandolo così: San Giuseppe, terrore dei demoni, assistimi, difendimi, rafforzami!

Chi è debole nella purezza o è bersaglio di forti tentazioni, faccia qualche settenario o triduo in onore di San Giuseppe e presto ne vedrà i frutti.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp per contenuti esclusivi

Altri articoli che potrebbero interessarti

Iscriviti al nostro canale Whatsapp per contenuti esclusivi

error: Questo contenuto è protetto!