Il Padrone del mondo di R.H. Benson

Scene di liturgia: Il Padrone del mondo di R.H. Benson Per la nostra rubrica di liturgia un altro brano delizioso tratto dalla letteratura inglese

Il Padrone del mondo di R.H. Benson

Scene di liturgia: Il Padrone del mondo di R.H. Benson Per la nostra rubrica di liturgia un altro brano delizioso tratto dalla letteratura inglese

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Se l’Europa è basata su un’identità cristiana, sempre più spesso dimenticata non soltanto dai nemici della Chiesa ma anche da sedicenti nazionalisti che antepongono al discorso religioso assurde prese di posizione razziali (nazionalismo bianco, segregazione razziale…), non stupisce di ritrovare nelle pagine delle letterature del Vecchio continente la narrazione di riti sacri.

È piuttosto interessante individuare le pagine scritte da sacerdoti, a cui è stato donato il potere di offrire il Santo Sacrificio. Rientra,dunque, pienamente in questo novero la figura del britannico Robert Hugh Benson (1871-1914). Pastore anglicano, si convertì al Cattolicesimo e fu ordinato nel 1904; autore prolifico, scrisse il romanzo distopico Il Padrone del mondo (1907) in cui la Chiesa Cattolica e la vera Fede sono messe all’angolo in un mondo ormai totalmente laicizzato e dominato dalla massoneria. Vi proponiamo un paio di brani, con la promessa di continuare un giorno questa rubrica.

In un mondo in cui Dio sembra sparito, Roma è rimasta uno dei pochi baluardi toccati dalla grazia, in cui tutto ruota attorno al culto divino e all’onore per il suo Vicario in terra. Questa è la descrizione fatta dalla prospettiva del protagonista, il giovane prete inglese Padre Percy Franklin:

«Il Quirinale era divenuto la dimora del papa rosso, i palazzi delle ambasciate erano state trasformate in seminari; il Vaticano stesso, fatta eccezione per l’ultimo piano, serviva da residenza al Sacro Collegio che faceva corona al sommo pontefice come le stelle lo facevano al sole. […] I cardinali usavano ancora la berlina dorata. Il papa rosso cavalcava la sua mula bianca. Il Santissimo Sacramento incedeva per le strade in festa al suono di campanelli e accompagnato dai lanternoni.»

Nel mondo immaginato da Benson nel 1907 il palazzo del Quirinale aveva cessato di ospitare i re d’Italia per accogliere il papa rosso, ovvero il prefetto della Congregazione de Propaganda Fide (attuale Dicastero per l’evangelizzazione), distinguendosi per le sue cavalcate su una mula bianca. I cardinali viaggiano su vetture che onorano il loro altissimo ruolo e le processioni eucaristiche esprimono in modo solenne la fede nel Sacramento.

Ancor più sublime e grandiosa è la descrizione della Messa papale a cui assiste Padre Percy:

«Mezz’ora dopo si trovava al suo posto tra gli ecclesiastici, quando la processione papale, attraversata l’oscura cappella del Sacramento, entrava sotto la navata dell’immensa Chiesa; prima ancora di giungere alla cappella aveva però udito il mormorio sommesso dei fedeli e gli squilli delle trombe che salutavano il Sommo Pontefice mentre veniva sulla sede gestatoria, preceduto da bianchi ventagli. […] Là, in alto, che sembrava aprirsi la via tra le teste erette come la poppa di un antico vascello, avanzava il trono su cui sedeva il padre dei fedeli; tra questo e il prete si snodava una sontuosa processione di protonotari apostolici, generali di ordini religiosi e tanti altri personaggi come la scia di quel vascello, che spumeggiava ora di bianco, ora d’oro, ora d’argento, ora di rosso tra le rive animate alle due parti. Pendeva dall’alto su questo alivascello un magnifico padiglione e, più lontano, si ergeva l’altare divino protetto da immense colonne, sotto le quali brillavano stelle dorate simili a fari di santità.»

È possibile immaginare, grazie alla penna di Benson, la maestà e lo splendore che caratterizzava la basilica vaticana sino alla riforma: l’ingresso del Papa, accolto dal suono delle trombe con l’adorazione nella cappella della Trinità, ove si trova esposto il Santissimo Sacramento; il lento incedere del lungo corteo papale, composto da prelati e dai generali degli ordini religiosi, per poi culminare nel Pontefice, assiso sulla celebre sedia gestatoria, sollevata sopra le teste degli astanti, coperta da un prezioso baldacchino e accompagnata dai flabelli, i ventagli cerimoniali; il corteo si dirige così verso l’altare del Bernini ove il Papa avrebbe celebrato quel rito che dà la vita al mondo intero, l’offerta sublime di Cristo crocifisso.

Luca Farina

Luca Farina

Caposervizio della sezione Liturgia. Si è laureato in Filologia Moderna all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Insegna italiano, storia e geografia all'istituto "Jean Monnet" di Mariano Comense.
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