Nel cuore della vita liturgica cattolica, il mese di luglio è dedicato al Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, una venerazione profondamente ancorata alla nostra fede, che richiama la partecipazione dei fedeli alla potenza redentrice del Sangue del Divino Redentore. Questo culto prende le sue origini dalla festività del Preziosissimo Sangue, istituita dal Beato Papa Pio IX nel 1849, durante il suo esilio a Gaeta, quale invocazione dell’assistenza divina per cessare le ostilità e restaurare la pace a Roma.
San Paolo, nella lettura liturgica dedicata a questa festa, attribuisce al Sangue di Cristo un potere insondabile. Tale Sangue, sebbene possa apparire come una mera entità materiale, rivela un valore inestimabile nel mistero dell’Incarnazione, in cui il Verbo di Dio si è fatto carne assumendo pienamente la natura umana: corpo, sangue e anima. È mediante questo Sangue che Cristo ha offerto il sacrificio definitivo per la redenzione dell’umanità. La devozione al Preziosissimo Sangue scaturisce da questo sacro mistero.
Anche nella morte, l’anima, il corpo e il sangue di Cristo, sebbene separati, sono rimasti uniti alla Sua Persona divina, il Logos. Di conseguenza, il Sangue versato sul Golgota e riassunto nella Risurrezione, è venerato come sacro e di incomparabile valore. La celebrazione del Preziosissimo Sangue, già osservata in alcune diocesi dal XV secolo, fu estesa da Papa Pio IX all’intera Chiesa nel 1849, con la sua liturgia fissata per la prima domenica di luglio. Originariamente concepita come risposta a un’epoca di persecuzione e tribolazione, questa festività celebra il Sangue di Cristo come prezzo della nostra redenzione e fonte di grazia nel Santo Sacrificio dell’Eucaristia e nei Sacramenti.
Durante la Prima Guerra d’Indipendenza italiana, Papa Pio IX, su suggerimento di Don Giovanni Merlini, superiore generale dei Padri del Preziosissimo Sangue, decretò la festa universale del Preziosissimo Sangue per sollecitare la fine delle ostilità. La festa, inizialmente prevista per la prima domenica di luglio, fu successivamente fissata al primo luglio da Papa Pio X. Nonostante il Concilio Vaticano II abbia rimosso la festa dal calendario liturgico universale, accorpandola a quella del Corpus Domini, una Messa votiva in onore del Preziosissimo Sangue continua a essere celebrata nel mese di luglio.
La Sacra Scrittura attesta la purezza immacolata del Sangue di Cristo, come si legge nella Prima Lettera di Pietro: «Sapete che non con cose corruttibili, come argento o oro, siete stati redenti dalla vostra vuota condotta ereditata dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, agnello senza difetto e senza macchia».[2] Questo Sangue, effuso per la remissione dei peccati, è fonte della nostra salvezza e purificazione. I Padri della Chiesa esprimevano un profondo amore e rispetto per il Sangue di Cristo. Sant’Ignazio di Antiochia, nella sua epistola ai Romani, manifestava il desiderio ardente di bere il Sangue di Cristo, che chiamava «amore incorruttibile».
San Giustino Martire, nella sua Prima Apologia, e Sant’Ireneo di Lione, nel suo trattato Contro le Eresie, testimoniano l’importanza del Sangue di Cristo come mezzo di salvezza e nutrimento spirituale. La devozione al Preziosissimo Sangue di Cristo ci esorta a riflettere sulle sette effusioni del Suo Sangue, ciascuna rappresentativa di un momento cruciale del Suo sacrificio: lo spargimento di sangue alla Sua Circoncisione, il sudore di sangue nell’orto degli Ulivi, la sua flagellazione, quando fu coronato di spine, portando la croce, quando fu crocifisso, quando Egli fu trafitto al suo Sacratissimo Cuore con una lancia nel Suo costato.
Questi sette versamenti di Sangue si concretizzano nei sette Sacramenti, canali di purificazione e santificazione per i credenti. Ci riconducono alle tre virtù teologali, fede, speranza, carità, e alle quattro virtù cardinali, prudenza, giustizia, fortezza, temperanza, contrastando i sette peccati capitali e riflettendo i sette doni dello Spirito Santo conferiti nella Confermazione. La devozione al Preziosissimo Sangue è stata intensamente promossa da San Giovanni XXIII, che la definì «la devozione del nostro tempo».
Nelle Litanie del Preziosissimo Sangue, i fedeli invocano il Sangue di Cristo come loro salvezza, riconoscendolo come prezzo della redenzione e pegno della vita eterna. Le parole di Santa Caterina da Siena, che vedeva nel Sangue di Cristo la fonte primaria di grazia, e di San Tommaso d’Aquino, che ne sottolineava l’impareggiabile potenza redentrice, riecheggiano nella devozione perpetua della Chiesa. Il Preziosissimo Sangue è, dunque, nostro rifugio, nostra speranza, nostro conforto e nostro pegno di vita eterna. In questo mese di luglio, i cattolici sono invitati a meditare sul profondo sacrificio di Gesù e sull’effusione del Suo Sangue per l’umanità, affinché possiamo trovare forza e consolazione, avvicinandoci sempre più al mistero dell’amore redentore di Cristo.
- San Tommaso D’Aquino, Adoro Te devote, inno eucaristico, quinta strofa.
- 1 Pt 1,18-19