di Michael Haynes – LifeSiteNews | traduzione di MessaInLatino
Per la prima volta dalla sua nascita, il pellegrinaggio internazionale delle Messe tradizionali che si tiene annualmente a Roma non otterrà il permesso di celebrare la Santa Messa tradizionale all’interno della Basilica di San Pietro in Vaticano.
Da quando è iniziato nel 2011, il pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum, ora noto come pellegrinaggio Ad Petri Sedem, ha attirato a Roma migliaia di Cattolici da tutto il mondo per amore della Santa Messa e dei sacramenti tradizionali. Ad eccezione delle interruzioni causate dalle restrizioni del COVID-19, il pellegrinaggio ha sempre incluso la celebrazione di una Santa Messa tradizionale all’interno della Basilica di San Pietro in Vaticano.
I dettagli delle precedenti celebrazioni delle Sante Messe del pellegrinaggio all’interno della Basilica di San Pietro in Vaticano sono raccontati dal dott. Joseph Shaw, presidente della Fœderatio Internationalis Una Voce (FIUV), che ha descritto la graduale progressione del pellegrinaggio dall’utilizzo delle cappelle laterali intorno alla Basilica nel 2007 alla celebrazione della Santa Messa all’Altare della Cattedra.
Così è stato l’anno scorso, con una stima di 1.700 persone che si sono riunite a Roma e hanno celebrato il rito tradizionale della Chiesa all’Altare della Cattedra di San Pietro. Mons. Marco Agostini – membro della Segreteria di Stato vaticana e uno dei cerimonieri pontifici – ha celebrato la Santa Messa per i pellegrini nell’evento del 2022, anche se i pellegrinaggi precedenti erano stati contrassegnati da Vescovi o Cardinali che offrivano la liturgia vaticana.
Tuttavia, in un aggiornamento fornito dagli organizzatori nei giorni scorsi, è stata data notizia della cessazione della Santa Messa tradizionale per il pellegrinaggio in Vaticano. Facendo riferimento a un «cambiamento significativo e sensibile» – il pellegrinaggio si svolge da venerdì 27 a domenica 29 ottobre – gli organizzatori hanno rivelato che la Santa Messa tradizionale non potrà avere luogo.
La dichiarazione recitava:
Poiché – certamente per ordine superiore – il card. Mauro Gambetti O.F.M.Conv., Arciprete dell’Arcibasilica patriarcale maggiore di San Pietro in Vaticano, quest’anno non ha autorizzato la celebrazione della Santa Messa tradizionale (e si badi che la direttiva è per quest’anno, e ancora salvo cambiamenti dell’ultima ora), la nostra celebrazione si terrà come segue:
- processione alla tomba del Principe degli Apostoli con il canto del Credo;
- canto dell’Ufficio di Sesta dei Santi Apostoli Simone e Giuda all’Altare della Cattedra;
- venerazione delle reliquie dei Santi Apostoli Simone e Giuda (conservate nella Basilica di San Pietro in Vaticano), benedizione e canto finale.
Il card. Mauro Gambetti è Arciprete dell’Arcibasilica patriarcale maggiore di San Pietro in Vaticano, Vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e Presidente della Fabbrica di San Pietro dal febbraio 2021. Poco dopo che il card. Gambetti ha iniziato il suo nuovo ruolo nel 2021, le Sante Messe tradizionali private sono state quasi vietate nella Basilica e ai sacerdoti è stato ordinato di concelebrare le Messe nel Novus Ordo piuttosto che celebrare tali liturgie in privato. Le restrizioni provenivano dalla Segreteria di Stato della Santa sede, anche se alcuni hanno ipotizzato che dietro la mossa ci fosse il card. Gambetti.
Alla fine del giugno 2021, il card. Gambetti ha anche emesso restrizioni sull’uso del latino nelle Messe nella Basilica di San Pietro in Vaticano, stabilendo ampiamente l’italiano per la liturgia.
Tuttavia, con la più recente emanazione del motu proprio Traditionis custodes di papa Francesco e i successivi responsa ad dubia ed il rescriptum del card. Arthur Roche, la fornitura globale e l’accesso alla Santa Messa tradizionale sono stati ampiamente limitati.
In una dichiarazione rilasciata a LifeSiteNews, il dott. Joseph Shaw ha osservato che «si tratta naturalmente di una grande delusione, sia che si tratti di una risposta ritardata al motu proprio Traditionis custodes, sia che sia legata alla programmazione degli eventi della XVI assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si conclude il giorno successivo».
«La Santa Messa tradizionale è stata celebrata pubblicamente per gruppi internazionali di Cattolici tradizionali dal 2007, grazie all’ospitalità di Papa Benedetto e di papa Francesco, e il successo di questi eventi ha sottolineato il forte attaccamento dei Tradizionalisti alla Sede di Roma e al Papato. Il pellegrinaggio si svolgerà anche quest’anno e, nonostante tutto, i Cattolici tradizionali di tutto il mondo continueranno a venerare le tombe degli Apostoli e a pregare per il Papa, continuando a lavorare per il bene della Chiesa nel suo complesso in tutto ciò che facciamo».
Il dott. Peter Kwasniewski, già partecipante e relatore al pellegrinaggio e alla conferenza di accompagnamento, ha criticato la mossa del Vaticano, anche se non ne è rimasto del tutto sorpreso.
«Per la prima volta dall’inizio dei pellegrinaggi Populus Summorum Pontificum a Roma, è stata negata ai pellegrini una Santa Messa tradizionale nella Basilica di San Pietro in Vaticano», ha scritto.
Naturalmente, ci si può stupire che la cosa sia continuata così a lungo… ed è anche possibile che la decisione possa essere ribaltata, attraverso il proseguimento delle trattative.
Francamente, il pensiero che il rito immemorabile della Chiesa di Roma, offerto da innumerevoli Papi, Cardinali, Vescovi e sacerdoti pellegrini, venga proibito nel cuore del Vaticano è così assurdo da non poter essere espresso a parole.
Il pellegrinaggio Ad Petri Sedem si svolge l’ultimo fine settimana di ottobre, iniziando con i vespri al Pantheon celebrati mons. Athanasius Schneider O.R.C., Vescovo ausiliare di Astana, il venerdì sera e terminando con la Santa Messa solenne nella Chiesa parrocchiale della Santissima Trinità dei Pellegrini gestita dalla Fraternità sacerdotale San Pietro la domenica.
Il 27 ottobre, inoltre, coincide con il convegno Pax Liturgica, che si terrà al Pontificio Istituto Patristico Augustinianum, all’ombra del Vaticano.
La conferenza dell’anno scorso ha visto gli interventi di studiosi di liturgia e di ecclesiastici illustri come mons. Nicola Bux, che in passato è stato consigliere della Congregazione (ora Dicastero) per la Dottrina della Fede. L’evento del 2023 vedrà il dott. Joseph Shaw tenere uno dei discorsi insieme a mons. Athanasius Schneider.
LifeSiteNews ha contattato l’ufficio del Vicariato del Vaticano, chiedendo perché non è stato concesso il permesso per la Santa Messa tradizionale, e aggiornerà questo rapporto una volta ricevuta la risposta.