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Inflamma Cor Nostrum amore tui

L’importanza della devozione al Sacro Cuore di Gesù si può analizzare sotto due profili estremamente interessanti. Il primo è lo scopo di tale devozione, il secondo è lo spirito.

L’importanza della devozione al Sacro Cuore di Gesù si può analizzare sotto due profili estremamente interessanti. Il primo è lo scopo di tale devozione, il secondo è lo spirito.

Scopo di questa adorazione è quello di onorare con grande fervore e devozione l’amore di Gesù Cristo, la cui presenza perenne è garantita e sostanzialmente illuminante nel Sacramento della Ss.ma Eucaristia. Spirito di questa adorazione è invece onorare le sofferenze di Cristo, immolato sulla croce come Agnello per i peccati degli uomini, riparare le ingiurie e gli affronti rivolte contro Cristo, soprattutto negli oltraggi e sacrilegi perpetrati contro la Ss.ma Eucaristia. Al Cuore di Gesù, quindi, è rivolto il culto di latria (come a Maria è rivolto il culto di iperdulia, a S. Giuseppe quello di protodulia, ai Santi quello di dulia).

Inflamma Cor Nostrum amore tui

Nel Cuore di Gesù, la Chiesa, militante, trionfante e purgante, adora uno degli organi della sua umanità, che per intima unione con Dio, ha diritto all’adorazione, e l’amore della carità, virtù teologale, che Cristo nutre per gli uomini: l’amore proviene dal cuore, e quindi adorando il cuore, si riconosce il mistero dell’amore di Dio per l’uomo. “Il Mistero della Divina Redenzione, infatti, è propriamente e naturalmente un mistero di amore: un mistero, cioè, di amore giusto da parte di Cristo verso il Padre celeste, cui il sacrificio della Croce, offerto con animo amante ed obbediente, presenta una soddisfazione sovrabbondante ed infinita per le colpe del genere umano: «Cristo, soffrendo per carità ed ubbidienza, offrì a Dio qualche cosa di maggior valore, che non esigesse la compensazione per tutte le offese a Dio fatte dal genere umano ». Inoltre, il Mistero della Redenzione è un mistero di amore misericordioso dell’Augusta Trinità e del Redentore divino verso l’intera umanità, poiché questa, essendo del tutto incapace di offrire a Dio una soddisfazione degna per i propri delitti, Cristo, mediante le inscrutabili ricchezze di meriti, che si acquistò con l’effusione del suo preziosissimo Sangue, poté ristabilire e perfezionare quel patto di amicizia tra Dio e gli uomini, ch’era stato una prima volta violato nel Paradiso terrestre per colpa di Adamo, e poi innumerevoli volte per le infedeltà del Popolo Eletto. ” Pio XII, Lett. Enc. “Haurietis Aquas”

In Cristo risiede la nostra salvezza, fine ultimo della nostra religione, unica vera e unica Divina: e quale mezzo migliore prendere, se non quello dell’amore, promesso da Cristo a chi lo ama? “Allorché la Chiesa, alle origini, era oppressa dal giogo dei Cesari, ad un giovane imperatore apparve, in alto, una croce, auspice ad un tempo e realizzatrice della splendida vittoria che subito dopo seguì. Ora vi è offerto davanti agli occhi un segno faustissimo e divinissimo, cioè il Sacratissimo Cuore di Gesù, che porta su di sé la croce e che splende tra fiamme di lucentissimo candore. In lui dobbiamo collocare ogni speranza: a lui va richiesta e da lui va attesa la salvezza”. Leone XII, Lett. Enc. “Annum Sacrum”

Per poter rimanere più saldamente uniti al Cristo, non esiste miglior mezzo della Consacrazione al Suo Cuore: proprio per questo, concludiamo e ribadiamo queste parole di Pio XI, augurando a tutti voi un buon mese di preghiera, un mese in cui possiamo davvero ricorrere all’amore di Cristo, ripetendo quelle parole che i nostri padri ripeterono a più riprese.

“Noi stessi, per somma bontà di Dio, portammo a pieno compimento, quando, secondo i moltissimi desideri e voti di Vescovi e fedeli, al termine dell’Anno giubilare istituimmo la festa di Cristo Re universale, da celebrarsi solennemente in tutto il mondo cristiano. E ciò facendo, non soltanto ponemmo in luce il sommo impero che Cristo tiene su tutte le cose, sulla società civile e domestica, sugli individui singoli, ma fin d’allora pregustammo insieme la gioia di quel giorno lietissimo, in cui il mondo intero si sottometterà di buon grado e volonteroso al dominio dolcissimo di Cristo Re. Perciò ordinammo allora contemporaneamente che, in occasione della festa istituita, si rinnovasse questa medesima consacrazione ogni anno, per conseguire più certo e più copioso il frutto della consacrazione stessa, e stringere nel Cuore del Re dei re e del Sovrano dei sovrani i popoli tutti, con amore cristiano nella comunione di pace.” Pio XI, Lett. Enc. “Miserentissimus Redemptor”

Cor Jesu Sacratissimum, miserere nobis.

Per favorire la meditazione sul Sacro Cuore di Gesù, vi alleghiamo un sussidio per la preghiera:

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