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La Comunione riparatrice, l’altra richiesta di Maria

Non solo la consacrazione della Russia. Insieme a questa, la Madonna trasmise a suor Lucia di Fatima la richiesta di diffondere la Comunione riparatrice nei primi sabati.

Ermes Dovico – La Nuova Bussola Quotidiana

Da un secolo la Chiesa dibatte al suo interno sulla consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, rinnovata solennemente ed esplicitamente da papa Francesco una settimana fa. Ma quel che non si ricorda mai abbastanza è che il 13 luglio 1917, a Fatima, la Madonna parlò della necessità sia della suddetta consacrazione sia della Comunione riparatrice nei primi sabati del mese.

Dopo la descrizione dell’Inferno, nel trascrivere la seconda parte del segreto suor Lucia riporta infatti che la Madonna, quel 13 luglio, le preannunciò come l’umanità si sarebbe potuta salvare dallo scoppio di una seconda guerra mondiale: «Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa». È noto com’è andata a finire e rimandiamo a un altro articolo per approfondire il significato del «sarà tardi» profetizzato poi dalla Santa Vergine (vedi qui).

Qui ci interessa soffermare l’attenzione sulla Comunione riparatrice quale segno di devozione al Cuore Immacolato di Maria: è una pratica che ha da tempo la benedizione della Chiesa e il cui esercizio sta quindi alla buona volontà del singolo fedele. Solo Dio conosce il numero di anime che hanno aderito nel tempo a questa richiesta celeste, che è un potente mezzo di Salvezza, ieri come oggi. È necessario che tutti – vescovi, sacerdoti, semplici battezzati – si adoperino per diffondere questa devozione e farla conoscere anche a coloro che sono meno assidui o del tutto estranei alla pratica religiosa, spiegando come il peccato abbia bisogno di riparazione e la nostra buona Madre celeste di essere consolata, tanto più di come vorremmo consolare le nostre madri terrene ingiustamente offese.

È una pratica – quella dei primi sabati – che aiuta a comprendere il retto valore da dare alla consacrazione (che si tratti di una nazione, della propria famiglia, di sé stessi), la quale per essere pienamente efficace deve accompagnarsi o, meglio, essere preceduta dalla penitenza e dall’impegno costante ad abbandonare il peccato e amare Dio e la Sua e nostra SS. Madre.

Prima ancora che Maria, il 13 giugno 1929, venisse a chiedere attraverso suor Lucia (allora a Tuy) la consacrazione della Russia preannunciata 12 anni prima a Fatima, la Madonna stessa era tornata a manifestarsi all’umile veggente perché diffondesse la Comunione riparatrice. Era il 10 dicembre 1925, quando l’ex pastorella, postulante tra le Dorotee a Pontevedra, vide apparire la Santa Vergine, con in mano il proprio Cuore coronato di spine e accanto Gesù Bambino, che le disse: «Abbi compassione del Cuore Immacolato della tua Santissima Madre, che sta coperto di spine che gli uomini ingrati in tutti i momenti vi infiggono, senza che ci sia chi faccia un atto di riparazione per strapparle».

La Comunione riparatrice, l’altra richiesta di Maria

Dopo, dolendosi per le bestemmie e le ingratitudini degli uomini, parlò la Madonna: «Tu, almeno, cerca di consolarmi, e di’ che tutti quelli che per cinque mesi, nel primo sabato, si confesseranno ricevendo poi la santa Comunione, diranno un Rosario e mi faranno 15 minuti di compagnia meditando sui 15 misteri del Rosario, con l’intenzione di darmi sollievo, io prometto di assisterli, nell’ora della morte, con tutte le grazie necessarie alla salvezza di queste anime».

Il 15 febbraio 1926, le apparve di nuovo Gesù Bambino, che esortò Lucia a confidare nella Sua grazia per superare le difficoltà che si frapponevano a diffondere la devozione. Tra l’altro, vista la difficoltà di alcuni a confessarsi il sabato, la veggente chiese al Signore che fosse valida la Confessione di otto giorni. Le rispose Gesù: «Sì, possono essere anche di più, purché, quando Mi ricevono, siano in grazia e abbiano l’intenzione di riparare il Cuore Immacolato di Maria». Questa intenzione va manifestata al confessore per ciascuno dei cinque mesi; ma, nel caso in cui l’anima se ne dimentichi, potrà formularla alla prima occasione, «nella Confessione seguente», come detto ancora dal Signore a Lucia.

Va notata l’importanza che Gesù stesso dà alla riparazione verso Maria. Il confessore di Lucia, a seguito dell’apparizione del dicembre 1925, aveva obiettato per lettera la non necessità di una nuova devozione perché già ne esisteva una, in onore della Madonna, per 15 primi sabati. A questa difficoltà esposta dalla veggente nella seconda apparizione di Pontevedra, Gesù aveva replicato: «È vero, figlia mia, che molte anime li cominciano [i primi sabati], ma poche li finiscono; e quelle che li finiscono è col fine di ricevere le grazie che vi sono promesse, e Mi son più gradite quelle che fanno i 5 con fervore e con il fine di consolare il Cuore della tua Madre del Cielo, che non quelli che han fatto i 15, tiepidi e indifferenti…».

Riepilogando, le condizioni perché un fedele adempia la richiesta divina sono:

1) Confessarsi con l’intenzione di riparare le offese al Cuore Immacolato di Maria, nell’arco degli otto giorni (o più) che precedono (o anche seguono) la Comunione, purché quest’ultima avvenga in grazia; 2) comunicarsi, con la stessa intenzione della Confessione, ogni primo sabato del mese, per cinque mesi consecutivi; 3-4) recitare il Rosario (almeno una sua quarta parte, cioè cinque misteri) e, infine, fare compagnia alla Madonna per un altro quarto d’ora, meditando sui misteri del Rosario, sempre con il proposito di consolare la Madre celeste. Suor Lucia era solita meditare per 15 minuti, alla fine della preghiera, su un mistero. Ci si può aiutare in tal senso con un brano della Bibbia (per esempio, il racconto dell’Annunciazione se si medita sul primo mistero gaudioso).

In un’altra comunicazione, la notte tra il 29 e il 30 maggio 1930, il Signore fece presente a suor Lucia che la pratica della devozione sarebbe stata accettata anche se fosse occasionalmente capitato di soddisfare le condizioni la domenica che segue al primo sabato: un’eccezione possibile, le disse Gesù, solo «per giusti motivi, che sta ai sacerdoti giudicare». In quella stessa circostanza Lucia rivolse a Gesù la domanda che le aveva posto un suo confessore sul perché del numero cinque. Il Signore le rispose che «si tratta di riparare le cinque offese al Cuore Immacolato di Maria». Queste riguardano:

  • le bestemmie contro la sua Immacolata Concezione;
  • contro la sua Verginità perpetua;
  • contro la sua Maternità divina e il rifiuto di riconoscerla come Madre degli uomini;
  • l’opera di coloro che pubblicamente infondono nel cuore dei piccoli l’indifferenza, il disprezzo e perfino l’odio contro questa Madre Immacolata;
  • l’opera di coloro che la offendono direttamente nelle sue immagini sacre.

I fedeli che hanno già completato una volta i cinque sabati, volendo, possono sempre ripetere la pratica, perché ciò risulta particolarmente gradito a Gesù e Maria. Domani, 2 aprile, è il primo sabato del mese. È già il giorno giusto per iniziare, perché ogni nostro “sì” alla Madonna avvicina il trionfo del suo Cuore Immacolato.

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