La festa della Sacra Famiglia

La Famiglia di Nazareth tra devozione e liturgia: origine e significato di una festa relativamente recente

La festa della Sacra Famiglia

La Famiglia di Nazareth tra devozione e liturgia: origine e significato di una festa relativamente recente

Una delle devozioni più care alla sensibilità dei fedeli cattolici è quella alla Sacra Famiglia. 

Il periodo dell’anno in cui tale devozione assume maggior rilevanza è certamente quello natalizio, sia per la ricorrenza del tema nei testi che la liturgia ci propone, sia per la sua rappresentazione in molteplici tradizioni tipiche delle festività natalizie (presepe, raffigurazioni della natività, eccetera).

Detto ciò, è bene ricordare come la devozione alla Sacra Famiglia non si esaurisce nel tempo di Natale, considerata la presenza sia di festività che, durante il corso dell’anno, la richiamano apertamente (la Candelora, alcune feste della Vergine e di San Giuseppe, eccetera), sia di numerose preghiere e giaculatorie in suo onore.

Dal punto di vista più strettamente liturgico, il calendario della Chiesa ci propone una giornata di festa dedicata alla Sacra Famiglia. Come tutte le festività a carattere devozionale, essa non ha un’origine particolarmente antica, bensì è di introduzione relativamente recente. Ciò non deve erroneamente indurre a pensare che, quindi, si tratti di una festa “di serie B”; al contrario, la necessità avvertita dalla Chiesa di voler dedicare una festività a una devozione molto sentita quale quella verso la Sacra Famiglia esprime bene l’alta considerazione e riverenza dimostrata verso la stessa.

La festa della Sacra Famiglia venne celebrata in alcune località a partire dal XVI secolo. Una particolare menzione merita il caso del Canada, dove la devozione era molto radicata; il primo vescovo di Québec, san Francesco de Montmorency-Laval (1623-1708), fece comporre per la propria diocesi Messa e Ufficio dedicati alla Sacra Famiglia. 

In seguito, anche in Europa si diffusero in abbondanza numerose Congregazioni e Confraternite ad essa intitolate, ma una regolamentazione unitaria sarebbe giunta solo nel 1892 quando papa Leone XIII, nel suo Breve Neminem fugit, istituì l’Associazione Sacra Famiglia, per raccogliere le varie confraternite sparse per il mondo.

Fu in questo spirito che l’anno successivo lo stesso pontefice, fervente sostenitore del culto, introdusse la festa della Sacra Famiglia nel Messale romano, stabilendo che venisse celebrata, laddove non fosse impedita, in occasione della III domenica dopo l’Epifania. Le motivazioni che spinsero il pontefice a compiere una tale scelta ovviamente furono varie, tuttavia è più che significativo il fatto che in un’epoca nella quale la società appariva sempre più sperduta e il futuro assai incerto, la Chiesa ricordava al mondo la centralità dell’istituzione della famiglia, offrendo, specialmente alle famiglie cristiane, l’esempio più fulgido cui tendere. Del resto, lo stesso pontefice così si esprime circa la devozione alla Sacra Famiglia: «Confidiamo che tutti i fedeli, debitamente intendendo nel culto della Sacra Famiglia venerarsi da essi il mistero della vita nascosta che Gesù Cristo menò con la Vergine Madre e con San Giuseppe, ne ritrarranno forte eccitamento a crescere nel fervore della fede e ad imitare le virtù che rifulsero nel Divino Maestro, nella Madre di Dio e nello Sposo santissimo di Lei. E queste virtù, come più volte avvertimmo, oltre al produrre il premio della vita eterna, mirano altresì al benessere della società domestica e ai nostri giorni sì miseramente travagliata, poiché costituite santamente le famiglie, ne segue necessariamente il bene comune della società civile di cui la famiglia è fondamento». Pertanto, si comprende come l’introduzione della festa liturgica della Sacra Famiglia non aveva solo una valenza spirituale, per quanto importante potesse essere, ma anche una valenza temporale e più prettamente politica: dalla centralità della famiglia deriva il bene comune.

Per qualche anno la festività scomparve: la riforma di Pio X soppresse le feste che cadevano in domenica. Negli anni a venire la collocazione della festività è stata modificata in più occasioni: il Messale del 1920 la riporta, con il grado di duplex majus, alla domenica tra l’Ottava dell’Epifania, data che venne confermata nel 1921 da papa Benedetto XV, il quale estese il culto alla Chiesa universale. Nel Messale del 1962, essendo stata abolita l’Ottava, la festa della Sacra Famiglia venne fissata alla I domenica dopo l’Epifania, mantenendo di fatto la propria collocazione. Con la riforma liturgica seguita al Concilio Vaticano II, fu anticipata alla domenica tra l’Ottava del Natale, con la traslazione della celebrazione al 30 dicembre qualora la domenica tra l’Ottava non fosse presente.

Menzione a parte merita il rito ambrosiano, il quale invece ha optato per mantenere la collocazione originaria, seppur con le peculiarità proprie delle tradizioni meneghine. Infatti, essendo nel rito ambrosiano la celebrazione domenicale a carattere strettamente cristologico, la festa della Sacra Famiglia è celebrata la III domenica dopo l’Epifania solo nelle parrocchie in cui è canonicamente istituita un’associazione ad essa dedicata. Negli altri luoghi, è trasferita al lunedì seguente, anche se le Messe conventuali della domenica sono celebrate in bianco e in esse si fa commemorazione della festività. Nel novus ordo, invece, la Sacra Famiglia si festeggia l’ultima domenica di gennaio.

Christian Frontini

Christian Frontini

Redattore presso la redazione di Ecclesia Dei. Ha conseguito la maturità scientifica presso il Liceo "G. Torno" di Castano Primo. Attualmente studia Matematica presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca
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