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La fondazione della Chiesa

Il Concilio dogmatico Vaticano I rappresenta un buon punto di riferimento per lo studio della fondazione della Chiesa. Nello schema di costituzione sulla Chiesa, si afferma in maniera inequivocabile l'istituzione da parte di Cristo.

San Giovanni Bosco, fondatore della congregazione dei Salesiani e delle Figlie di Marie Ausiliatrice, in una delle sue innumerevoli opere, scritte per i suoi ragazzi, ci comunica il messaggio immutabile della teologia cattolica circa l’unicità e fondazione della Chiesa, esprimendosi in cotale maniera: “Noi possiamo solamente trovare la vera religione nella Chiesa cattolica, romana, perché essa sola conserva intatta la divina rivelazione, essa sola fu fondata da Gesù Cristo vero Dio e vero uomo, propagata dagli Apostoli, e dai loro successori sino ai nostri giorni; motivo per cui essa sola presenta i caratteri della divinità.

Il Concilio dogmatico Vaticano I rappresenta un buon punto di riferimento per lo studio della fondazione della Chiesa. Nello schema di costituzione sulla Chiesa, si afferma in maniera inequivocabile l’istituzione da parte di Cristo. Il proemio della costituzione dogmatica Pastor Aeternus cita così: “Per rendere perpetua l’opera salutare della redenzione, l’eterno Pastore e Vescovo delle nostre anime, decise di edificare la santa Chiesa nella quale tutti i credenti dovevano essere raccolti, come nella casa del Dio vivente, mediante il vincolo dell’unica fede e dell’unico amore. Perciò egli, prima della sua glorificazione, pregò il Padre non solo per gli apostoli, ma anche per coloro che sulla loro parola, avrebbero creduto in lui affinché tutti fossero una sola cosa, come lo sono il Figlio stesso ed il Padre (Gv. 17,20).

Come egli dunque mandò gli apostoli che aveva eletto dal mondo, come egli stesso era mandato dal Padre, così volle che nella sua Chiesa vi fossero pastori e maestri fino alla consumazione dei tempi. Ma affinché l’episcopato fosse uno ed indiviso e affinché mediante i sacerdoti uniti tra loro l’intera schiera dei credenti si conservasse nella unità della fede e della comunione, pose S. Pietro a capo degli altri apostoli e istituì in lui il principio perpetuo ed il fondamento visibile di questa duplice unità, volendo che sopra la sua solidità si costruisse il tempio eterno e che sulla fermezza della sua fede si elevasse la Chiesa sino all’altezza dei cieli.

E poiché le porte dell’inferno imperversano con odio sempre maggiore da tutte le parti contro il fondamento della Chiesa posto da Dio, per distruggerla, se fosse possibile, noi con il consenso del santo Concilio, per la protezione del gregge cattolico, per la sua incolumità ed il suo incremento, riteniamo necessario proporre per essere creduta e tenuta da tutti i fedeli, conformemente all’antica e costante fede della Chiesa universale, la dottrina della istituzione, della durata perenne e della natura del sacro primato apostolico, su cui si fonda la forza e la stabilità di tutta la Chiesa; e di rigettare e condannare gli errori contrari, così perniciosi al gregge del Signore”. Che Cristo abbia fondato la Chiesa è de fide, come ribadito dallo stesso magistero. Papa Pio XII, a tal proposito, sottolinea come: “[…] il divino Redentore iniziò la costruzione del mistico tempio della Chiesa, quando predicando espose i suoi comandamenti; lo ultimò quando, crocifisso, fu glorificato; lo manifestò e promulgò quando mandò in modo visibile lo Spirito paraclito sui discepoli”. 

Per poter garantire l’applicazione dei frutti della redenzione oggettiva (ossia, del sacrificio di espiazione da lui compiuto sul Calvario), Gesù decise di fondare la Chiesa Cattolica, non solo come mera istituzione o società, come aggregazione di persone e di credenti, ma come parte integrante, misticamente, di sé, garantendo pertanto la redenzione soggettiva, ossia l’applicazione dei meriti di riscatto, che Cristo guadagnò de condigno per tutti gli uomini. La persona di Cristo è una, una sola relazione sussistente nella trinità della sostanza; una sola persona nella duplice natura, una divina (posseduta), l’altra umana (assunta per unione all’ipostasi, alla persona stessa, ossia ipostatica). Quindi la Chiesa è una, perché la Chiesa è parte di Cristo. 

Possiamo decidere di ragionare per assurdo, e supporre che Cristo abbia fondato due Chiese.

Allora, questo implicherebbe che Cristo, che, in quanto Dio, è perfettissimo, avrebbe comunicato ad entrambe le Chiese, senza ingannare ed essere ingannato, ed in particolare avrebbe comunicato la divina rivelazione, ossia il pensiero divino in linguaggio umano, ad entrambe le Chiese. Concordi su tutto, queste Chiese non sarebbero perciò distinte, ma costituirebbero una sola Chiesa. Oppure, se avesse fondato due Chiese, una delle quali in contrasto con l’altra su alcuni o tutti i contenuti della rivelazione, automaticamente seguirebbe che o Gesù Cristo si è sbagliato nello trasmette il contenuto rivelato (teologicamente impossibile, Dio non inganna e non può sbagliare, essendo Sapienza infinita), oppure una delle due Chiese sbaglia, mentre l’altra è quella vera, depositaria dell’unica verità rivelata.

Ecco, pertanto, che solo una è la Chiesa di Cristo, perché solo Uno è Cristo, e questa unica Chiesa è la Santa Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana.


Bibliografia essenziale:

  • Acta Apostolicae Sedis, 1943.
  • Giovanni Bosco, I fondamenti della Cattolica Religione, Torino, 1872.
  • Denzinger, Heinrich, and Adolf Schönmetzer. Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum. Barcinone: Herder, 1965. 
  • Mons. M. Schmaus, Dogmatica Cattolica, III/1: La Chiesa, Ed. Marietti. 1959.

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