Proprio a Natale, un’inno antichissimo non inizialmente destinato alla liturgia eucaristica cominciò ad essere accolto nella messa della liturgia: il Gloria. Il versetto iniziale del Gloria, infatti, indica il canto degli angeli a Betlemme e proprio per questo è opportuno che a Natale il Gloria costituisca un “rito” a sé dove il popolo di Dio, attraverso il canto, acclami la nascita di Nostro Signore Gesù.
Sarebbe opportuno anche cantare il Credo dati i vari versi dello stesso dove è presentato l’annuncio della nascita del figlio di Dio:
“Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli”
“Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo”
La celebrazione del Santo Natale, oltre ai canti del proprio, può essere arricchita con brani organistici tipici del Natale, come per esempio le Pastorali che sono brani dove è presente un ritmo puntato in ottavi e che danno un’idea di solennità ed allegria all’ascoltatore.
Ricordiamo anche l’importanza dell’introito della messa di Natale che è senza dubbio uno dei brani più noti del repertorio gregoriano: Il Puer Natus, di cui il testo ci è stato donato dal profeta Isaia (Isaia 9,6) nel suo libro.
Allego un interessante articolo del maestro Fulvio Rampi riguardante il Puer Natus.
Documento allegato: Fulvio Rampi, il Puer Natus
Ascolto consigliato per la pastorale: Domenico Zipoli, Pastorale per Organo