Che cosa celebriamo
Nella liturgia dell’Avvento emergono alcune figure bibliche che danno una particolare tonalità a questo tempo liturgico: Isaia, Giovanni Battista, la Madonna, san Giuseppe.
Giovanni Battista
E’ l’ultimo dei profeti e riassume nella sua persona e nella sua parola tutta la storia precedente nel momento in cui sfocia nel suo compimento. Ben incarna, pertanto, lo spirito dell’Avvento. Giovanni è il segno dell’intervento di Dio per il suo popolo; quale precursore del Messia, ha la missione di preparare le vie del Signore (cf Is 40,3), di offrire ad Israele la “conoscenza della salvezza” che consiste nella remissione dei peccati, opera della misericordia di Dio (cf Lc 1,77-78) e, soprattutto, di indicare Cristo già presente in
mezzo al suo popolo (cf Gv 1,29-34).
La coscienza lucida della sua missione, la sua volontà di far posto a Cristo che deve crescere, mentre lui deve diminuire (cf Gv 1,19-28), fanno del Battista una figura sempre attuale.
Egli è il modello di coloro che Dio consacra totalmente a preparare le sue vie; di quanti sperimentano la gioia di udire la voce divina e di vedere accolta la propria testimonianza; di coloro che servono il Vangelo destando salutari inquietudini nelle coscienze assopite degli uomini; di quanti sono ridotti al silenzio nelle martorianti prigionie di ogni tempo.
Non si può parlare di Giovanni senza parlare del Cristo; perciò la Chiesa non rievoca mai la venuta del Salvatore senza ricordarsi di Giovanni del quale Gesù stesso ha fatto il massimo elogio: “Fra i nati di donna non c’è nessuno più grande di Giovanni”, anche se “il più piccolo nel Regno di Dio è più grande di lui” (Lc 7,28).