Che cosa celebriamo
Nella liturgia dell’Avvento emergono alcune figure bibliche che danno una particolare tonalità a questo tempo liturgico: Isaia, Giovanni Battista, la Madonna, san Giuseppe.
Isaia
Un’antichissima e universale tradizione ha assegnato all’Avvento la lettura del libro di questo profeta, perché in lui, più che negli altri, si trova un’eco della grande speranza che ha confortato il popolo eletto durante i secoli duri e decisivi della sua storia, soprattutto durante l’esilio.
La seconda parte del libro, costituita dai capp. 40-55, chiamata “Il libro della consolazione”, è opera del cosiddetto Deutero-Isaia. Essa contiene essenzialmente un lieto annuncio di liberazione, parla di un nuovo e più glorioso esodo e della creazione di una nuova Gerusalemme. Le pagine più significative di questo libro sono proclamate durante l’Avvento e costituiscono un annuncio di speranza perenne per gli uomini di tutti i tempi. Il Deutero-Isaia presenta agli sfiduciati esuli il fondamento dell’attesa del futuro.
Non c’è motivo per dubitare che Iahvè non compia le sue promesse. Lui, che ha creato i cieli e la terra, non manca della potenza per redimere Israele (48,13). La salvezza sarà dunque una nuova creazione (45,7-8) e il futuro avrà il senso di un’azione creatrice.