Che cosa celebriamo
Nella liturgia dell’Avvento emergono alcune figure bibliche che danno una particolare tonalità a questo tempo liturgico: Isaia, Giovanni Battista, la Madonna, san Giuseppe.
San Giuseppe
Dai testi biblici dell’Avvento natalizio emerge, anche se con l’umiltà che la contraddistingue, la figura di Giuseppe, sposo di Maria, e proprio nel momento più significativo e delicato insieme della sua missione di padre legale di Gesù. Il “mistero” di Giuseppe è riassunto in due parole dal testo evangelico: uomo giusto (cf Mt 1,19).
Giuseppe appartiene alla stirpe di Davide e, come tale, permette di comprendere il compimento della promessa fatta da Dio al suo regale antenato:
“Io assicurerò dopo di te la discendenza uscita dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno”.
(2 Sam 7,12)
Giuseppe, in tal modo, è l’anello di congiunzione che, attraverso Davide da cui discende, unisce Cristo alla grande “Promessa”, cioè ad Abramo. Proprio perché legalmente “figlio di Giuseppe” (Lc 4,22), Gesù ha potuto rivendicare a sé il titolo messianico di “figlio di Davide” (cf Mt 22,41-46). Come “figlio di Davide” (Mt 1,20), Giuseppe ha un posto nel mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio perché permette a Cristo di collocarsi nella stirpe davidica secondo le promesse messianiche.
Infine la figura di Giuseppe appare l’uomo giusto per la sua fede. Egli è il tipo del “povero”, non solo perché assicura alla vita di Cristo l’inserimento nella comunità degli ultimi tempi, ma soprattutto perché la sua fede è modello di quella di ogni uomo che vuole entrare in dialogo e in comunione con Dio.