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Le “Messe politiche”

Cosa intendiamo effettivamente con la definizione di “messa politica”? Per messa politica intendiamo tutte quelle celebrazioni, spesso si tratta di messe in suffragio di uomini politici, che hanno la celebrazione della messa come contorno di una qualche manifestazione politica.

Cosa intendiamo effettivamente con la definizione di “messa politica”? Per messa politica intendiamo tutte quelle celebrazioni, spesso si tratta di messe in suffragio di uomini politici, che hanno la celebrazione della messa come contorno di una qualche manifestazione politica di nostalgici a cui si uniscono spesso, purtroppo, anche i presbiteri che presiedono l’eucarestia. 

Spesso, purtroppo, ci ritroviamo davanti a messe, spesso celebrate in modo pessimo, in cui l’unico scopo è quello di fare propaganda politica. La messa, che è memoria del sacrificio di Cristo sulla croce, non ha più, quindi, il fine di dar gloria a Dio e di pregare per l’anima del defunto. Di per sé non c’è nulla di male nel far celebrare una messa di suffragio per l’anima di un sovrano o di un capo di Stato defunto (il Signore è misericordioso verso tutti e su questo non vi è alcun dubbio), ma quando ci troviamo di fronte a sacerdoti che iniziano l’omelia con “camerati”, allora lì ci dovremmo un attimo soffermare e capire se stiamo vivendo la santa messa oppure altro. Un ulteriore episodio che ci fa comprendere quanto in questi casi la liturgia passi in secondo piano riguarda la messa di suffragio per re Umberto II e la regina Maria José celebrata il 30 marzo 2010 nel duomo di Vercelli: nel video si vedono i due presbiteri che, celebrando l’Eucarestia nella memoria del Beato Amedeo IX di Savoia, indossano i paramenti viola, quando le norme liturgiche prevedono ben altro. Un altro esempio è una celebrazione in memoria dei caduti della Repubblica Sociale Italiana del 2014, in cui il celebrante intona canti dell’epoca fascista, cosa, a mio avviso, inaccettabile durante una celebrazione liturgica. Tra l’altro, il sacerdote, in una messa che dovrebbe essere di suffragio, indossa la pianeta dorata.

Le “Messe politiche”
Messa “da Requiem” per Luigi XVI – Parigi (FRA)

Sulla base di questo, dovremmo anche interrogarci un po’ su quello che è il senso della nostra fede. Ribadisco che non è sbagliato invocare la misericordia di Dio per l’anima di un defunto, anche se su alcune cose si potrebbe avere da ridire, ma non bisogna trasformare la celebrazione dell’eucarestia in un comizio di nostalgici, un comizio politico che vede le tovaglie dell’altare sostituite dal tricolore, nessun rispetto per il luogo e per la sacralità del rito, sacerdoti e ministranti che, dall’altare, fanno il saluto romano, paramenti liturgici il cui colore va ad interpretazione del singolo sacerdote o altro.

Non possiamo e non dobbiamo in alcun modo intaccare la sacralità di quello che celebriamo. Tutto deve essere fatto con coscienza e discernimento, sia da parte di chi chiede il ricordo per un defunto, sia da parte di chi presiede quella celebrazione.

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