Lectio Divina della Domenica delle Palme
Lettura della Passione e Morte di Gesù
Matteo 26,14-16: Il tradimento di Giuda
L’amore per il denaro spinge un amico a tradire Gesù
14Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti 15e disse: «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. 16Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo.
Matteo 26,17-19: La preparazione della Cena Pasquale
Preparare bene l’ultimo incontro con gli amici
17Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua?».18Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli». 19I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Matteo 26,20-25: L’annuncio del tradimento di Giuda
Anche se Gesù sa tutto, si siede a tavola con il traditore
20Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici. 21Mentre mangiavano disse: «In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà». 22Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». 23Ed egli rispose: «Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. 24Il Figlio dell’uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». 25Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».
Matteo 26,26-29: L’istituz-ione dell’Eucaristia
Tra il tradimento dell’uno e la negazione dell’altro, brilla il gesto d’amore
26Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: «Prendete e mangiate; questo è il mio corpo». 27Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, 28perché questo è il mio sangue dell’alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati. 29Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio».
Matteo 26,30-35: L’annuncio della negazione di Pietro
Anche se Pietro rompe con Gesù, Gesù non rompe con Pietro
30E dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.31Allora Gesù disse loro: «Voi tutti vi scandalizzerete per causa mia in questa notte. Sta scritto infatti: Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge, 32ma dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea». 33E Pietro gli disse: «Anche se tutti si scandalizzassero di te, io non mi scandalizzerò mai». 34Gli disse Gesù: «In verità ti dico: questa notte stessa, prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte». 35E Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò». Lo stesso dissero tutti gli altri discepoli.
Matteo 26,36-46: L’agonia nell’Orto degli Ulivi
Tra la fuga e la fedeltà, Gesù sceglie la fedeltà
36Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». 37E presi con sé Pietro e i due figli di Zebedèo, cominciò a provare tristezza e angoscia. 38Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». 39E avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!». 40Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano. E disse a Pietro: «Così non siete stati capaci di vegliare un’ora sola con me? 41Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». 42E di nuovo, allontanatosi, pregava dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà». 43E tornato di nuovo trovò i suoi che dormivano, perché gli occhi loro si erano appesantiti. 44E lasciatili, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole. 45Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite ormai e riposate! Ecco, è giunta l’ora nella quale il Figlio dell’uomo sarà consegnato in mano ai peccatori. 46Alzatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce si avvicina».
Matteo 26,47-56: La prigione di Gesù nell’Orto
Pur essendo innocente e buono, Gesù è considerato come un bandito ed un criminale
47Mentre parlava ancora, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una gran folla con spade e bastoni, mandata dai sommi sacerdoti e dagli anziani del popolo. 48Il traditore aveva dato loro questo segnale dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!». 49E subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. 50E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!». Allora si fecero avanti e misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. 51Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù, messa mano alla spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote staccandogli un orecchio. 52Allora Gesù gli disse: «Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada. 53Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli? 54Ma come allora si adempirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?». 55In quello stesso momento Gesù disse alla folla: «Siete usciti come contro un brigante, con spade e bastoni, per catturarmi. Ogni giorno stavo seduto nel tempio ad insegnare, e non mi avete arrestato. 56Ma tutto questo è avvenuto perché si adempissero le Scritture dei profeti». Allora tutti i discepoli, abbandonatolo, fuggirono.
Matteo 26,57-68: Gesù davanti al sinedrio
Si dà un’apparenza legale alla decisione che è già stata presa di condannare a morte Gesù
57Or quelli che avevano arrestato Gesù, lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale già si erano riuniti gli scribi e gli anziani. 58Pietro intanto lo aveva seguito da lontano fino al palazzo del sommo sacerdote; ed entrato anche lui, si pose a sedere tra i servi, per vedere la conclusione. 59I sommi sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro Gesù, per condannarlo a morte; 60ma non riuscirono a trovarne alcuna, pur essendosi fatti avanti molti falsi testimoni. 61Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: «Costui ha dichiarato: Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni». 62Alzatosi il sommo sacerdote gli disse: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». 63Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, perché ci dica se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio». 64«Tu l’hai detto, gli rispose Gesù, anzi io vi dico: d’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra di Dio, e venire sulle nubi del cielo ». 65Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Perché abbiamo ancora bisogno di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; 66che ve ne pare?». E quelli risposero: «E’ reo di morte!». 67Allora gli sputarono in faccia e lo schiaffeggiarono; altri lo bastonavano, 68dicendo: «Indovina, Cristo! Chi è che ti ha percosso?».
Matteo 26,69-75: La negazione di Pietro
Nel momento della prova, Pietro, il leader, nega di conoscere Gesù
69Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!». 70Ed egli negò davanti a tutti: «Non capisco che cosa tu voglia dire». 71Mentre usciva verso l’atrio, lo vide un’altra serva e disse ai presenti: «Costui era con Gesù, il Nazareno». 72Ma egli negò di nuovo giurando: «Non conosco quell’uomo». 73Dopo un poco, i presenti gli si accostarono e dissero a Pietro: «Certo anche tu sei di quelli; la tua parlata ti tradisce!». 74Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell’uomo!». E subito un gallo cantò. 75E Pietro si ricordò delle parole dette da Gesù: «Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte». E uscito all’aperto, pianse amaramente.
Matteo 27,1-2: Gesù è condotto dinanzi a Pilato
Non è il popolo ebreo, ma la sua élite a condurre a morte Gesù
1Venuto il mattino, tutti i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù, per farlo morire. 2Poi, messolo in catene, lo condussero e consegnarono al governatore Pilato.
Matteo 27,3-10: La morte di Giuda
Un piccolo Giuda vive in ognuno di noi
3Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì e riportò le trenta monete d’argento ai sommi sacerdoti e agli anziani 4dicendo: «Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente». Ma quelli dissero: «Che ci riguarda? Veditela tu!». 5Ed egli, gettate le monete d’argento nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi. 6Ma i sommi sacerdoti, raccolto quel denaro, dissero: «Non è lecito metterlo nel tesoro, perché è prezzo di sangue». 7E tenuto consiglio, comprarono con esso il Campo del vasaio per la sepoltura degli stranieri. 8Perciò quel campo fu denominato “Campo di sangue” fino al giorno d’oggi. 9Allora si adempì quanto era stato detto dal profeta Geremia: E presero trenta denari d’argento, il prezzo del venduto, che i figli di Israele avevano mercanteggiato, 10e li diedero per il campo del vasaio, come mi aveva ordinato il Signore.
Matteo 27,11-26: Gesù davanti a Pilato
Come il Servo di Yavé, Gesù tace davanti a coloro che lo condannano
11Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il governatore l’interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose «Tu lo dici». 12E mentre lo accusavano i sommi sacerdoti e gli anziani, non rispondeva nulla. 13Allora Pilato gli disse: «Non senti quante cose attestano contro di te?». 14Ma Gesù non gli rispose neanche una parola, con grande meraviglia del governatore. 15Il governatore era solito, per ciascuna festa di Pasqua, rilasciare al popolo un prigioniero, a loro scelta.16Avevano in quel tempo un prigioniero famoso, detto Barabba. 17Mentre quindi si trovavano riuniti, Pilato disse loro: «Chi volete che vi rilasci: Barabba o Gesù chiamato il Cristo?». 18Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia. 19Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto; perché oggi fui molto turbata in sogno, per causa sua». 20Ma i sommi sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a richiedere Barabba e a far morire Gesù. 21Allora il governatore domandò: «Chi dei due volete che vi rilasci?». Quelli risposero: «Barabba!». 22Disse loro Pilato: «Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?». Tutti gli risposero: «Sia crocifisso!». 23Ed egli aggiunse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora urlarono: «Sia crocifisso!».24Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell’acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!». 25E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli». 26Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.
Matteo 27,27-31: Gesù è coronato di spine
Spogliare, torturare e colpire, è ciò che più umilia una persona umana
27Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. 28Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto 29e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: «Salve, re dei Giudei!». 30E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. 31Dopo averlo così schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo.
Matteo 27,32-38: Gesù è crocifisso
La legge dice di colui che pende dalla croce che è “maledetto da Dio” (Dt 21,23)
32Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a prender su la croce di lui. 33Giunti a un luogo detto Gòlgota, che significa luogo del cranio, 34gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere. 35Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte. 36E sedutisi, gli facevano la guardia. 37Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: « Questi è Gesù, il re dei Giudei». 38Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.
Matteo 27,39-44: Gesù è insultato
Appeso, nudo, esposto davanti a tutti, senza difesa, senza diritto
39E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: 40«Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!». 41Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano: 42«Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. E’ il re d’Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo. 43 Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!». 44Anche i ladroni crocifissi con lui lo oltraggiavano allo stesso modo.
Matteo 27,45-56: La morte di Gesù
“Mio Dio! Perché mi hai abbandonato?” Muore emettendo un grido
45Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. 46Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: « Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: « Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».47Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». 48E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli dava da bere. 49Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!». 50E Gesù, emesso un alto grido, spirò. 51Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, 52i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. 53E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. 54Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».
55C’erano anche là molte donne che stavano a osservare da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. 56Tra costoro Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedèo.
Matteo 27,57-61: Gesù viene sepolto
Gesù non riceve nemmeno una degna sepoltura
57Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatèa, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. 58Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato 59Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo 60e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. 61Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Màgdala e l’altra Maria.
Matteo 27,62-66: La guardia del tumulo
Le tenebre, anche le più cupe, non riescono a spegnere la vita
62Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i sommi sacerdoti e i farisei, dicendo: 63«Signore, ci siamo ricordati che quell’impostore disse mentre era vivo: Dopo tre giorni risorgerò. 64Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino al terzo giorno, perché non vengano i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: E’ risuscitato dai morti. Così quest’ultima impostura sarebbe peggiore della prima!». 65Pilato disse loro: «Avete la vostra guardia, andate e assicuratevi come credete». 66Ed essi andarono e assicurarono il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia.
La Morte di Gesù
Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio, si fa buio totale su tutta la terra. Perfino la natura sente l’effetto dell’agonia e della morte di Gesù! Appeso alla croce, privo di tutto, esce dalla sua bocca un lamento: “Eli! Eli! Lama Sabactani?” Cioè: “Dio mio! Dio mio! Perché mi hai abbandonato?” E’ la prima frase del Salmo 22(21). Gesù entra nella morte, pregando, esprimendo l’abbandono che sente. Prega in ebraico. I soldati che erano vicini a lui, e che fungevano da guardie, dicono: “Sta chiamando Elia!” I soldati erano stranieri, mercenari contrattati dai romani. Non capivano la lingua dei giudei. Pensavano che Eli volesse dire Elia. Appeso alla croce, Gesù si trova in un isolamento totale. Anche se avesse voluto parlare con qualcuno, non gli sarebbe stato possibile. Rimase completamente solo: Giuda lo tradì, Pietro lo rinnegò, i discepoli fuggirono, le donne stavano sicuramente lontano (v.55), le autorità lo schernirono, i passanti lo insultarono, Dio stesso lo abbandona, e neanche la lingua serve per comunicare. E’ stato questo il prezzo che ha pagato per la fedeltà alla sua opzione di seguire sempre il cammino dell’amore e del servizio per redimere i suoi fratelli. Lui stesso dice: “Il Figlio dell’Uomo non è venuto per essere servito ma per servire, e per dare la sua vita in riscatto a favore di molti” (Mt 20,28). In mezzo all’abbandono ed all’oscurità, Gesù lancia un forte grido e spira. Muore lanciando il grido dei poveri, perché sa che Dio ascolta il clamore del povero (Es 2,24; 3,7; 22,22.26 etc). Con questa fede, Gesù entra nella morte, sicuro di essere ascoltato. La lettera agli Ebrei commenta: “Egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà” (Eb 5,7). Dio ascoltò il grido di Gesù e “lo esaltò” (Fil 2,9). La risurrezione è la risposta di Dio alla preghiera ed al dono che Gesù fa della sua vita. Con la risurrezione di Gesù, il Padre annuncia al mondo intero questa Buona Novella: Chi vive la vita come Gesù servendo i fratelli, è vittorioso e vivrà per sempre, anche se muore ed anche se lo uccidono! E’ questa la Buona Novella del Regno che nasce dalla croce!
Il significato della Morte di Gesù
Sul Calvario, siamo davanti ad un essere umano torturato, escluso dalla società, completamente isolato, condannato come eretico e sovversivo dal tribunale civile, militare e religioso. Ai piedi della croce, le autorità religiose confermano per l’ultima volta, che si tratta veramente di un ribelle fallito, e lo rinnegano pubblicamente (Mt 27,41-43). Ed in questa ora di morte rinasce un significato nuovo. L’identità di Gesù viene rivelata da un pagano: “Veramente costui era Figlio di Dio!” (Mt 27,54). D’ora in poi, se tu vuoi incontrare veramente il Figlio di Dio non cercarlo in alto, nel cielo lontano, né nel Tempio il cui velo si squarciò, ma cercalo accanto a te, nell’essere umano escluso, sfigurato, senza bellezza. Cercalo in coloro che, come Gesù, danno la loro vita per i fratelli. E’ lì che Dio si nasconde e si rivela, ed è lì che possiamo incontrarlo. Lì si trova l’immagine sfigurata di Dio, del Figlio di Dio, dei figli di Dio. “Non c’è prova d’amore più grande che dare la vita per i fratelli!”
Ecclesia Dei
Lectio Divina sui vangeli festivi per l’anno liturgico A Ed. italiana a cura di Anthony Cilia, O. Carm. Elledici