Lectio Divina della V domenica di Pasqua
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: Vado a prepararvi un posto? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».
Giovanni 14,1-4:Le comunità domandavano
“Come vivere in comunità con tante idee diverse?” Gesù risponde con un’esortazione: “Non sia turbato il vostro cuore! Nella casa del Padre mio ci sono molti posti!” L’insistenza nell’avere parole d’incoraggiamento che fossero d’aiuto a superare i turbamenti e le divergenze, è un segno che ci dovevano essere tendenze molto diverse tra le comunità, volendo l’una essere più veritiera dell’altra. Gesù dice: “Nella casa del Padre ci sono molte dimore!” Non è necessario che tutti pensino allo stesso modo. Quel che importa è che tutti accettino Gesù come rivelazione del Padre e che, per amore suo, abbiano atteggiamenti di servizio e d’amore. Amore e servizio sono il cemento che lega tra di loro i vari mattoni della parete e fa sì che le diverse comunità diventino una Chiesa consistente di fratelli e sorelle.
Giovanni 14,5-7:Tommaso domanda
“Signore, non sappiamo dove vai, come possiamo conoscerne la via?” Gesù risponde: “Io sono la via e la verità e la vita!” Tre parole importanti. Senza via, non si cammina. Senza verità, non si accerta. Senza vita, c’è solo la morte! Gesù spiega il senso. Lui stesso è la via, perché “Nessuno va al Padre se non attraverso di me!” Poiché, lui è la porta, per la quale le pecore entrano ed escono (Gv 10,9). Gesù è la verità, perché guardando a lui, vediamo l’immagine del Padre. “Se conoscete me, conoscerete anche il Padre!” Gesù è la vita, perché camminando come Gesù ha camminato, saremo uniti al Padre e avremo la vita in noi!
Giovanni 14, 8-11:Filippo chiede
“Gli dice Filippo: «Mostraci il Padre e ci basta». Gesù gli risponde: «Chi ha visto me, ha visto il Padre!” Filippo ha espresso un desiderio che era di molte persone nelle comunità di Giovanni e continua ad essere il desiderio di tutti noi: cosa devo fare per vedere il Padre di cui Gesù tanto parla? La risposta di Gesù è molto bella: “Da tanto tempo sono con voi, e non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre!” Noi non dobbiamo pensare che Dio sia lontano, come qualcuno distante e sconosciuto. Chi vulesse sapere come sia e chi sia Dio Padre, gli basti guardare Gesù. Lui lo ha rivelato nelle parole e nei gesti della sua vita! “Io sono nel Padre e il Padre è in me!” Per il suo modo di essere Gesù rivelava un volto nuovo di Dio che attirava il popolo. Tramite la sua obbedienza, era totalmente identificato con il Padre. Ad ogni momento faceva quello che il Padre gli mostrava di fare (Gv 5,30; 8,28-29.38). Per questo, in Gesù tutto è rivelazione del Padre! E i segni o le opere che lui realizza sono le opere del Padre! Alla stessa maniera, noi, per il nostro modo di vivere e convivere, dobbiamo essere una rivelazione di Gesù. Chi ci vede, deve poter vedere e riconoscere in noi qualcosa di Gesù.
Quel che importa meditare qui è il domandarmi: “Che immagine mi faccio di Gesù?” Sono come Pietro che non accettava un Gesù servo e sofferente e voleva un Gesù alla sua propria misura? (Mc 8,32-33) Sono come quelli che sanno solo dire: “Signore! Signore!” (Mt 7,21) Sono come quelli che vogliono solo un Cristo celeste e glorioso e dimenticano Gesù di Nazaret che camminava con i poveri, accoglieva gli emarginati, curava i malati, reintegrava gli esclusi e che, a causa di questo suo compromesso con il popolo e con il Padre, fu perseguitato e ucciso.
Giovanni 14,12:La promessa di Gesù
Gesù afferma che la sua intimità con il Padre non è privilegio di lui solo, ma è possibile per tutti noi che crediamo in lui. Tramite lui, possiamo arrivare a fare le stesse cose che egli faceva per il popolo del suo tempo. Lui intercederà per noi. Tutto quello che gli chiederemo, lui lo chiederà al Padre e lo otterrà, purché sia per servire (Gv 14,13).
Lectio Divina sui vangeli festivi per l’anno liturgico A Ed. italiana a cura di Anthony Cilia, O. Carm. Elledici