La liturgia Cattolica è piena di signum che la caratterizzano, che la trasformano come “tramite” tra il popolo e Dio. Ogni gesto, ogni parola, ogni attimo di silenzio: tutto è carico di profondo significato. La funzione delle “cose” che si verificano nella liturgia è una funzione simbolica, non allegorica. Per questo motivo è necessaria la grande bellezza e ricercatezza dei paramenti Sacri, perché essi vengono indossati durante le celebrazioni dedicate a Dio e quindi fungono da profondo ringraziamento per il dono che Egli ci ha offerto.
A tutti è ben chiaro e noto il fatto che ogni cristiano per prendere parte ai sacramenti, come ad esempio una cresima, indossa gli abiti migliori, quelli che si distinguono dai vestiti di tutti i giorni. Quei vestiti che sottolineano maggiormente il profondo legame che si vive durante il conferimento di un dono, rappresentano il rispetto che noi proviamo nei confronti di quello che sta più in alto di noi. Il celebre “vestito della festa” che si indossa solo nei giorni festivi per distinguerlo da quelli quotidiani.
In questo modo anche il celebrante, diversificando gli abiti indossati, riesce a conferire una diversa importanza alle celebrazioni ed ai giorni di festa.
Per questo motivo la fattezza dei paramenti liturgici ricorda vagamente quella dei dignitari greci e romani (coloro che appartenevano alle classi più abbienti e per le quali l’abbigliamento era un modo per dimostrare la propria classe di appartenenza), perché la partecipazione Miracolo Eucaristico deve essere vissuta come una grande occasione d’incontro con il Signore.
Da sempre i paramenti liturgici devono poter esprimere la grandezza che ricopre il loro ruolo, in modo che esso sia facilmente comprensibile da tutti:
“Mi devo impreziosire con queste vesti perché non vediate più me e la mia umanità e la mia povertà, ma Gesù stesso, il Signore fedele, attento alla pecorella smarrita e a quella stanca”
Dal discorso di ringraziamento alla città del Vescovo di Padova S. E. R. Mons. Claudio Cipolla.
Sono tanti i dubbi e tante le domande che comunemente si pongono le persone riguardo lo splendore dei Paramenti, di conseguenza le risposte sono molteplici.
La prima spiegazione che personalmente mi sento di esporre è il rispetto!
Un rispetto profondo nei confronti di Dio, un rispetto che troppo spesso viene a mancare fuori dalle nostre Comunità. Gli antichi greci parlerebbero di “hybris” (Traslit. del gr. ὕβρις, lett. “insolenza, tracotanza dell’uomo contro il divino”) riferendosi a questi fatti, allora mi chiedo, perché privare dello splendore e del rispetto anche le celebrazioni all’interno delle nostre Chiese?
Di frequente si verificano delle oscenità durante le celebrazioni, veri e propri abusi liturgici! Quest’ultimi partono spesso dai paramenti. Non bisogna essere tradizionalisti o “bigotti” per comprendere le atrocità che vengono commesse, o meglio i segni che vengono soppressi!