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L’importanza dei valori

di Raffaele Manicardi

Prima di poter parlare dell’importanza dei valori dobbiamo stabilire cosa siano questi valori, ed attribuire a ciascuno di essi la giusta importanza in una scala gerarchica.

I valori sono unici, veri e oggettivi. Non parlo dei valori economici, bensì dei valori che ci costituiscono, che sono parte di noi, i quali sono le radici che ci permettono di non vacillare. 

I valori sono oggettivi. Aboliamo il “secondo me” per non iniziare una guerra eterna di valori e visioni del mondo di tutti contro tutti e tutto. La libertà soggettivistica porta a questo, la verità e il bene oggettivo rendono liberi, chiudiamo la parentesi qui onde evitare di aprire un altro vaso di Pandora. 

I nostri valori principali possono essere benissimo racchiusi nella triade: Dio, patria e famiglia. Per semplificare e per fare arrabbiare alcuni soggetti ultralaicizzati nonchè turbo-progressisti, come la Cirinnà.

Se vogliamo ampliare il discorso bisogna costituire una scala gerarchica dove possiamo inserire i nostri valori. 

Max Scheler ha ideato una scala gerarchica dove posizionare i valori.

Scheler pone allo scalino di base della piramide “l’utile” e in cima il Sacro. In questa piramide valoriale, che rispecchia la nostra struttura e natura ontologica, non facciamo rientrare concetti comunemente ritenuti valori, come il lavoro, poichè possono essere facilmente detenuti economicamente. 

Per essere uomini completi bisogna essere uomini di anima, corpo, pensiero e azione.

I giovani perdono la fede perchè questi valori cristiani stanno morendo, ormai nessuno li ricorda e molti li ostacolano, li denigrano. Nel nostro piccolo possiamo fare il bene, possiamo essere veramente liberi solo seguendo Dio e chi ci sta attorno se ne accorgerà, la nostra vita migliorerà notevolmente. Per mettere in atto i nostri valori bisogna avere delineato chiaramente questa gerarchia, questa importanza dei valori. Bisogna agire per Dio prima di tutto, il Dio Trinitario del cattolicesimo. L’unico ente in grado non solo di avere la Verità, ma anche di essere tale Verità. In ogni istante della nostra esistenza dobbiamo chiederci: sto facendo quello che Dio vuole da me? Sono in grazia di Dio? Sono pronto alla morte? Sono in peccato? Sto facendo bene con le persone cui voglio bene? Se la risposta è no adoperiamoci immediatamente per rimediare, perchè come diceva Degrelle: “Non importa morire 20 anni prima o 20 anni dopo, quel che importa è morire bene perchè solo allora inizia la vita.” Il richiamo al soprannaturale è la prerogativa del cattolicesimo. La vita del cristiano è una preparazione continua e insaziabile per la vita ultraterrena. Dobbiamo continuamente pulire l’anima dai peccati, ricercare la strada che Dio ci ha messo di fronte, per poterlo servire, adorare ed amare come unico e vero Dio dell’unica vera fede. Amarlo attraverso i mezzi che ci ha dato. Amarlo attraverso il prossimo, il vicino.

Sfruttiamo questa quarantena estenuante e affidiamo la nostra volontà a Dio. Impieghiamo il tempo che ci è messo a disposizione per migliorare costantemente, per pregare, per mantenere attiva la nostra anima, la nostra mente e il nostro corpo. Applichiamo nel nostro piccolo i nostri valori e a mano a mano vivremo sempre meglio, perchè le nostre radici sono salde anche di fronte al vorticoso mondo del modernismo che vorrebbe trascinarci via, lontano da noi stessi, da nostro Padre, da Dio. 

Lo stato di diritto borghese ultralaicista, modernista e liberale non sa più cosa farsene di termini come virtù e valori. Solo se siamo consapevoli dell’importanza di questi due termini possiamo agire nella volontà di Dio, andando contro questo una corrente che preferirebbe la morte dello spirito e l’eclissi di Dio e della virtù. Solo cosí potremo accostarci ai sacramenti e alla preghiera, acquistando così la salvezza e la vita eterna che Nostro Padre ci ha promesso.

Ecclesia Dei

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