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Mala Tempora Currunt

Analisi di un fatto accaduto in Sudamerica

Mentre a Roma si pensa a proclamare la comunione di tutte le religioni, rinnegando apertamente le Fonti della Divina Rivelazione con la stessa facilità con cui una zanzara punge a più riprese la sua vittima, troppo impegnata a cacciare le mosche, in Sud America si è verificato un evento gravissimo.

La guglia di una delle due chiese incendiate durante una protesta contro il governo cileno, nel primo anniversario delle proteste e dei disordini che hanno scosso la capitale nel 2019, a Santiago del Cile. Foto del 18 ottobre 2020. REUTERS/Ivan Alvarado

Migliaia di manifestanti si sono riuniti in Plaza Italia, nel centro di Santiago del Cile, questa stessa domenica, per una manifestazione che si è conclusa con un confronto e un atto vandalico. Quest’ultimo è stato organizzato per commemorare il primo anniversario delle proteste scoppiate l’anno scorso contro la disuguaglianza in Cile.

Dopo un inizio tranquillo al mattino, nel pomeriggio sono iniziati gli atti di violenza, tra cui un confronto tra i giovani del Colo Colo e i tifosi dell’Universidad de Chile e poi tra i manifestanti incappucciati e gli agenti di polizia. I media locali parlano di 5 persone arrestate e 18 agenti di polizia feriti. Un gruppo di manifestanti ha dato fuoco a due chiese di Santiago. Il primo santuario ad essere bruciato è stato la Chiesa di San Francisco de Borja, che viene regolarmente utilizzata dalla polizia dei Carabineros per le cerimonie istituzionali. Ore dopo, era il turno della Chiesa di Asunción, una delle più antiche della capitale, vecchia di oltre un secolo e mezzo.

Le immagini sono drammatiche. Mi provocano una collera incontenibile. Ma non contro i manifestanti.

Essi sono e rimangono purtroppo delle persone senza Dio, ammaestrate a concertino dal laicismo ultra-moderno, omocentrico e di origine satanica, che rinnega la Chiesa e odia ogni forma di metafisica, a vantaggio del lusso, del denaro, dei piaceri e della uguaglianza mondiale, del liberalismo e della fratellanza umana. Quella fratellanza, però, scardinata tuttavia da quella istituita da Dio, nel Sacramento del battesimo e nel sacrificio di N.S.G.C.

Quella della massoneria.

Per queste persone, si può solo invocare la misericordia Divina: che Dio li faccia uscire dai banchi di nebbia che hanno attecchito nel loro intelletto, e che Lui li salvi, prima che gli stessi demoni che hanno mosso la loro mano contro la Chiesa, se li portino all’inferno senza possibilità di salvezza. Per sempre.

Manifestanti a una protesta contro il governo cileno, nel primo anniversario delle proteste e dei disordini che hanno scosso la capitale un anno fa, a Santiago del Cile. Foto del 18 ottobre 2020 REUTERS/Ivan Alvarado

La Chiesa dell’Assunzione era già stata vandalizzata nel 2019, in occasione della stessa memoria, dello stesso richiamo sociale, dello stesso periodo di tempo. Allora, i fedeli si adoperarono per contrastare i danni arrecati ai muri, alle porte, agli altari. Il vescovo di Santiago si era invece pronunciato con un neutro e alquanto stupido: “No ad ogni forma di violenza“, un richiamo che la dice lunga su come ormai quasi tutti i vescovi abbiano una idea del tutto sbagliata della nostra fede cattolica. Si.

Una grossissima componente di questi vescovi sono i responsabili degli attacchi alla Chiesa, della distruzione della stessa ad opera dei nemici. I vescovi che esortarono i combattenti di Lepanto e benedissero i cavalieri di Giovanni III di Polonia, prima della battaglia di Vienna, adesso sono ridotti a dei fastidiosi usurpatori, dei mosconi ronzanti, che o si limitano a spiccicare qualche verità di fede isolata ed insufficiente, formulata male e magari profumata di eresia, oppure si prodigano in simposi dove si nega Cristo e la verità della fede cattolica, dal sociale al religioso.

Della persecuzione, nessuno si preoccupa. Forse sono troppo occupati in faccende mondane. San Paolo Apostolo, nella ‘Epistola ad Timotheum Secunda’, ricorda al futuro vescovo nonché suo allora discepolo che ‘Nessun ascritto alla milizia di Dio s’impaccia negli affari del secolo, per piacere a chi l’ha arruolato’ [Caput II, 4]. Credo che i pastori di oggi non sono più pastori, perché corrotti da vizi e desideri mondani: desideri di carriera, concupiscenza di aspirazioni slegate dal loro Divino Ufficio.

Questi vescovi sono piegati al potere politico corrotto e operanti solo ed esclusivamente su fronti sociali (la libidine aumenta nelle loro menti quando si parla sopratutto di immigrazione, fratellanza umana e persone povere, giusto per girare il coltello nella piaga), nei quali però non si pongono come difensori della Fede e testimoni della verità, ma come bamboline perbensite che rigettano il loro credo per piacere ai non credenti. Essi sono dimentichi del loro scopo ultimo: la cura delle anime e la salvezza delle stesse.

Ed eccoci qua, dell’appello del vescovone sudamericano, con il suo appello alla ‘non violenza’, nel lontano 2019: cosa è rimasto? Niente.

Il dialogo ha fallito.

Una Chiesa è stata bruciata, è stata dissacrata e ridotta in cenere.

La Chiesa dell’Assunzione, data alle fiamme.

Siete contenti, signori vescovi? Guardate, guardate attentamente come questa casa di Dio brucia.

Guardatela attentamente, perchè questa Chiesa brucia per le vostre colpe. Brucia, perchè prima avete causato la perdita dei non credenti, grazie al vostro dialogo con il mondo. Avete privato la Chiesa di tutte le ricchezze, con la vostra schifosa modernità. Avete distrutto la S.Messa, avete confuso i fedeli, avete gettato dubbi sui dogmi, avete rigettato la teologia scolastica perchè troppo rigida e avete amoreggiato con il modernismo, avete distrutto la vera devozione, avete distrutto la vita consacrata, avete distrutto l’apostolato dei laici.

Avete ridotto le Cattedrali a dei musei, per poter lucrare denaro e accumularlo con fastidiosa cupidigia, celebrando poi la virtù della “Chiesa povera“.

Avete innalzato idoli ai Baal del XXI secolo, come quella ripugnante Pachamama, quello sgorbio ripugnante buono forse come legna da ardere per le caldarroste, o forse neanche quello. Quella raffigurazione blasfema del naturalismo cosmico, che per grazia di Dio è finita nel Tevere, sfortunatamente non è rimasta sul fondo a marcire mangiata dalle alghe e dai parassiti, ma che avete prima messo sugli altari delle chiese di Roma e poi portato in processione nella Basilica di San Pietro.

Poi avete aperto tutto alla modernità, avete detronizzato Cristo con l’irenismo, con il ‘dialogo ecumenico’ con gli infedeli, gli scismatici e gli eretici, banchettando con loro e sputando in faccia alla fede cattolica. Come se si potesse discutere la verità con chi la rigetta e la schifa, come se avessimo bisogno delle dottrine di chi odia la nostra Chiesa. Forse sarebbe il caso di tornare in seminario a studiare, magari partendo dal Simbolo di S.Atanasio.

E adesso?

Adesso, contemplate l’ardore delle fiamme sulle chiese cilene. Voi, impegnati nel distruggere la Chiesa con il vostro pusillanime apostolato. Ecco qua i vostri frutti: è tempo per voi di coltivare ciò che avete seminato.

La vostra retorica fastidiosa, orientata SEMPRE e SOLO a temi sociali (senza ovviamente tenere conto dell’insegnamento cristico e apostolico, sia mai risultare scomodi a chi odia la nostra fede) o a temi che generano solo vomitevole ribrezzo, come il turbo-ecumenismo che portate avanti da anni, ha procurato questi danni.

Rimproverate alla Chiesa del passato e ai suoi ‘seguaci’ (perchè volete una spaccatura, ammettetelo, volete ostracizzare i cattolici per poter perpetrare il vostro atto di tradimento senza avere troppi difensori della fede tra i piedi) di essere “arcaica”.

Però la Chiesa del passato pullulava di fedeli, di vocazioni, di devozione, di bellezza. Questi episodi, nel “passato brutto e cattivo” non si verificavano.

Ma come? Ci avete letteralmente scomodato per decenni con la vostra stupida retorica della “primavera della Chiesa, della Chiesa nel mondo, nel dialogo con tutti, delle conferenze di Assisi“? E questi sono i frutti?

Una Chiesa ridotta cosí?

Una Chiesa che dobbiamo difendere noi laici, mentre voi siete chiusi nei vostri palazzi a fare cosa?

Dobbiamo addirittura IMPLORARVI di difendere la Chiesa, ma vi rendete conto? Cenate con i nemici della Chiesa, vi alleate con chi rinnega lapalissianamente Cristo e la dottrina bimillenaria della nostra Chiesa?

Invece di pensare ad aiutare la massoneria nel preparare il tavolo della religione mondiale, dovreste occuparvi di condannare questi attacchi, di difendere la vostra gente. E invece no.

Perchè in fondo non sono alleati di Cristo, ma del suo nemico, loro.

Esortano al “dialogo”, loro.

Non pensano alla persecuzione e non la condannano, loro.

I laici cattolici di oggi sono come i soldati irlandesi della compagnia A, mandati a JadotVille (Congo) negli anni ’60 per difendere un presidio militare per conto dell’ONU.

Mentre le forze secessioniste del Katanga li attaccavano con forze superiori in logistica e numero, i soldati irlandesi difendevano la loro postazione, la loro bandiera. La compagnia A chiedeva aiuto agli alti ufficiali e ai funzionari ONU, rinchiusi, con sigari e whisky in abbondanza, in comode case a miglia e miglia di distanza dallo scontro, con mobili pregiati e divani accomodanti. Ma quest’ultimi, sia per non perdere la loro carica istituzionale, sia per mantenere il principio del “dialogo”, non mandarono nessuno ad aiutare gli assediati, ma li abbandonarono a JadotVille, nella speranza che venissero uccisi per insabbiare il loro piano fallimentare.

I soldati sopravvissero, tornarono a casa e furono accusati dagli stessi funzionari di essere stati “non corretti, di essersi arresi (altrimenti sarebbero stati massacrati tutti quanti) ed aver messo in imbarazzo l’ONU“.

A voi, lettori, i termini del paragone.

È giunto il tempo di agire, di difendere la Chiesa, e di dimenticarci di questi signori in Mitria, che ci hanno abbandonato e si sono fatti un cattolicesimo su misura, e che non sprecano mezza parola su fatti come questo.

Sta a noi portare avanti lo stendardo di Cristo.

Sta a noi essere quella Ecclesia Militans a cui anelava Pio XII. Perchè le chiese sono sotto attacco, la Chiesa è sotto attacco. La nostra fede è sotto attacco. E solo noi possiamo difenderla, perchè i vescovi sono troppo impegnati nel distruggerla.

Come diceva S.Ignazio:

Prega come se tutto dipendesse da Dio e lavora come se tutto dipendesse da te

Ai vescovi ricordo: siete ancora in tempo per darvi una svegliata e rimettere in carreggiata il vostro ruolo nella Chiesa. Perchè sono tanti i gironi dell’Inferno del Sommo Poeta, ma quello più esecrabile e vicino a Lucifero è costituito dai traditori, da coloro che sposarono la causa del Nemico pur essendo apparentemente dalla parte di Dio.

Per questi, non ci sono pene pesanti o punizioni particolari: finiscono direttamente in bocca a Lucifero.

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