Quinto dolore: MORTE DI GESÙ
Ad assistere alla morte di qualcuno, anche estraneo, si provano sentimenti dolorosi. E che cosa prova una madre quando è presso il letto del figlio moribondo? Vorrebbe poter lenire tutte le pene dell’agonia e darebbe la vita per procurare dei conforti al figlio morente.
Contempliamo la Madonna ai piedi iella Croce, ove agonizzava Gesù! La pietosa Madre aveva assistito alla barbara scena della crocifissione; aveva mirato i soldati che toglievano la veste a Gesù; aveva visto il vaso di fiele e di mirra appressarsi alle sue labbra; aveva visto penetrare i chiodi nelle mani e nei piedi del suo diletto; ed eccola ora ai piedi della Croce ed assistere alle ultime ore di agonia!
Un figlio innocente, che agonizza in un mare di tormenti … la Madre vicina e le viene proibito di dargli il minimo sollievo. La terribile arsura fece dire a Gesù: Ho sete! – Chiunque corre a cercare un sorso d’acqua per un moribondo; alla Madonna fu vietato fare ciò. San Vincenzo Ferreri commentava: Maria avrebbe potuto dire: Non ho da darti che lacrime! –
L’Addolorata teneva fisso lo sguardo sul Figlio pendente dalla Croce e ne seguiva i movimenti. Vedere le mani forate e sanguinanti, contemplare quei piedi del Figlio di Dio largamente piagati, osservare la stanchezza delle membra,
senza poter menomamente aiutarlo. Oh che spada al Cuore della Madonna! E fra tanto dolore era costretta a sentire gli scherni e le bestemmie che soldati e Giudei lanciavano al Crocifisso. O Donna, grande è il tuo dolore! Acutissima è la spada che trapassa il tuo Cuore!
Gesù soffriva oltre ogni credere; la presenza della Madre sua, così immersa nel dolore, aumentava la pena del suo delicato Cuore. Si avvicina la fine. Esclamò Gesù: Tutto è compiuto! — Un tremito pervase il suo corpo, abbassò il capo e spirò.
Maria se ne accorse; non disse parola, ma costernata all’estremo limite, uni il suo olocausto a quello del Figlio.
Consideriamo, anime pietose, il perché delle sofferenze di Gesù e di Maria: la Divina Giustizia, oltraggiata dal peccato, da riparare.
Solo il peccato fu la causa di tanti dolori. O peccatori, che con tanta facilità commettete la grave colpa, ricordate il male che fate col calpestare la legge di Dio! Quell’odio che nutrite in cuore, quelle cattive soddisfazioni che accordate al corpo, quelle gravi ingiustizie che fate al prossimo … ritornano a crocifiggere nell’anima vostra il Figlio di Dio e ‘trapassano, quale spada, il Cuore Immacolato di Maria!
Come puoi, o anima peccatrice, dopo aver commesso un peccato mortale, restare indifferente e scherzare e riposare come se nulla avessi fatto? … Piangi ai piedi della Croce le tue colpe; supplica la Vergine che lavi con le sue lacrime le tue impurità. Prometti, se viene Satana a tentarti, di richiamare alla mente lo strazio della Madonna sul calvario. Quando le passioni vorrebbero trascinarti al male, pensa: Se cedo alla tentazione, sono figlio indegno di Maria e rendo inutili per me tutti i suoi dolori! … La morte, ma non peccati! –
ESEMP1O Il Padre Roviglione della Compagnia di Gesù narra che un giované aveva contratta la buona abitudine di visitare ogni giorno un’immagine di Maria Addolorata. Non si contentava di pregare, ma contemplava con compunzione la Vergine, raffigurata con sette spade nel Cuore.
Avvenne che una notte, non resistendo agli assalti della passione, cadde in peccato mortale. Capì di aver fatto male e si riprometteva di andare in seguito a confessarsi.
L’indomani mattina, al solito, andò a visitare l’immagine dell’Addolorata. Con sua sorpresa vide che nel petto della Madonna erano conficcate otto spade.
– Come mai, pensò, questa novità? Sino a ieri le spade erano sette. – Udì allora una voce, che certamente veniva dalla Madonna: Il grave peccato che questa notte hai commesso, ha aggiunto una nuova spada a questo Cuore di Madre. –
Il giovane s’intenerì, comprese il suo misero stato e senza porre tempo in mezzo andò a confessarsi. Per intercessione
della Vergine Addolorata riacquistò l’amicizia di Dio.