“Non posso tacere”: Benedetto XVI interviene sul celibato sacerdotale.

"Il celibato è indispensabile, non posso tacere!", è così che Sua Santità Benedetto XVI scrive sulla questione del celibato sacerdotale.

Non è la prima volta che Benedetto XVI prende in mano la penna. Infatti già nel 2017 sulle questioni liturgiche e nel 2019 sull’analisi della crisi della pedofilia, Sua Santità aveva pubblicato un promemoria discreto.
Oggi torna a scrivere, in particolare, sul futuro della Chiesa: egli ritiene che il celibato cattolico è indispensabile ed è uno degli aspetti più importanti della missione della Chiesa.

Non posso tacere, io credo che il celibato dei sacerdoti abbia un grande significato, ed è indispensabile perché il nostro cammino verso Dio possa restare il fondamento della nostra vita.

Queste considerazioni sono estratte dal nuovo libro che Sua Santità ha scritto, insieme al Card. Robert Sarah, e che sarà in vetrina dal prossimo 15 gennaio in Francia. Il titolo dell’opera è “Dal profondo del nostro cuore” ed è dedicato al valore della fede ed all’importanza del celibato sacerdotale.
Sua Santità, infatti, esprime la propria contrarietà alla possibilità di aprire ai preti sposati all’interno della Chiesa Cattolica: “il celibato è indispensabile”.

Così spiega Ratzinger nella prefazione: “Il celibato è indispensabile. Non posso tacere. In questi ultimi mesi mentre il mondo risuonava del frastuono creato da uno strano Sinodo dei media che prendeva il passo sul Sinodo reale, ci siamo incontrati. Abbiamo scambiato le idee e le nostre preoccupazioni. Abbiamo pregato e meditato in silenzio […]. Il celibato dei sacerdoti ha un grande significato perché il nostro cammino verso Dio possa restare il fondamento della nostra vita”. Continua, “Personalmente penso che il celibato sia un dono per la Chiesa e non sono d’accordo a permettere il celibato opzionale. No. Soltanto rimarrebbe qualche possibilità nei posti lontanissimi, penso alle isole del Pacifico, ma è qualcosa da pensare quando c’è necessità pastorale. Il pastore deve pensare ai fedeli“.

Dalla celebrazione quotidiana dell’Eucarestia, che implica uno stato permanente di servizio a Dio, sorse spontaneamente l’impossibilità di un legame coniugale. Si può dire che l’astinenza sessuale funzionale si è trasformata in astinenza ontologica. Troppo facile affermare che tutto ciò sarebbe solo la conseguenza di un disprezzo per la corporeità e la sessualità.

Sua Santità ci ricorda ancora che la Chiesa ha sempre considerato il matrimonio come un dono concesso da Dio dal Paradiso terrestre. “Tuttavia, lo stato civile riguarda l’uomo nel suo insieme e poiché il servizio del Signore richiede anche il dono totale dell’uomo, non sembra possibile raggiungere entrambe le vocazioni contemporaneamente”. Per questo motivo si è reso necessario rinunciare al matrimonio per rendersi completamente disponibili al Signore.

Papa Francesco pubblicherà nelle prossime settimane l’esortazione apostolica post-sinodale che dovrebbe formalizzare questa misura. Siamo curiosi di sapere come si pronuncerà su questo tema, nel mentre pregheremo la Vergine Maria Santissima!

Ecclesia Dei

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