Prima enciclica di Pio X

La prima Enciclica del nuovo Papa, indirizzata al mondo cattolico, riveste un carattere di solennità eccezionale. Il cardinal Sarto, patriarca di Venezia, successe a Leone XIII. Ascese e si assise nella cattedra di S. Pietro sotto il nome venerato ed amato di Pio X.

Mons. Agostino Lemann

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La prima Enciclica del nuovo Papa, indirizzata al mondo cattolico, riveste un carattere di solennità eccezionale. Il cardinal Sarto, patriarca di Venezia, successe a Leone XIII. Ascese e si assise nella cattedra di S. Pietro sotto il nome venerato ed amato di Pio X.

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La prima Enciclica del nuovo Papa, indirizzata al mondo cattolico, riveste un carattere di solennità eccezionale. Il cardinal Sarto, patriarca di Venezia, successe a Leone XIII. Ascese e si assise nella cattedra di S. Pietro sotto il nome venerato ed amato di Pio X. Egli dunque si rivolse a tutti i Patriarchi, Primati, Arcivescovi, Vescovi ed altri Ordinari in pace e comunione colla Sede Apostolica. Ecco ciò che loro disse: 

“Nel rivolgervi la prima volta la parola dalla cattedra del supremo apostolato, alla quale, per inscrutabile disposizione di Dio, fummo elevati, non fa d’uopo che ricordiamo con quali lacrime e calde istanze ci adoperammo di allontanar da Noi questo formidabile peso del pontificato… Per passarci di ogni altro motivo, ci atterrivano sopra ogni cosa le funestissime condizioni, in cui ora versa l’umano consorzio. Giacchè chi non iscorge che la società umana, più che nelle passate età, trovasi ora in preda ad un malessere gravissimo e profondo, che, crescendo ogni di più e corrodendola insino all’intimo, la trae a rovina? Voi comprendete, o Venerabili Fratelli, quale sia questo morbo: l’apostasia da Dio… Ai nostri giorni veramente contro il proprio Creatore fremettero le genti e i popoli meditarono cose vane; talchè è comune il grido dei nemici di Dio: Allontanati da noi. E conforme a ciò, vediamo nei più degli uomini estinguersi ogni rispetto verso Iddio eterno, senza più riguardo al suo supremo volere nelle manifestazioni della vita privata e pubblica; che, anzi, con ogni sforzo, con ogni artifizio si cerca che fin la memoria di Dio e la stia conoscenza sia dei tutto distrutta. 

Chi tutto questo considera, bene ha ragione di temere che siffatta perversità di mente sia quasi un saggio e forse il cominciamento dei mali, che agli estremi tempi son riserbati, e che già sia nel mondo il figlio di perdizione di cui parla l’Apostolo. Tanta infatti è l’audacia e l’ira, con cui si perseguita da per tutto la religione, si combattono i dogmi della fede, e si adopera sfrontatamente a sterpare, ad annientare ogni rapporto dell’uomo colla Divinità! In quella vece, ciò che appunto, secondo il dire del medesimo Apostolo, è il carattere proprio dell’Anticristo, l’uomo stesso con infinita temerità, si è posto in luogo di Dio, sollevandosi sopra tutto ciò che chiamasi Iddio; per modo che, quantunque non possa spegnere interamente in sè stesso ogni notizia di Dio, pure, manomessa la maestà di lui, ha fatto dell’universo quasi un tempio a sè medesimo per esservi adorato. Si asside nel tempio di Dio, mostrandosi quasi fosse Dio“. 


Note

  1. Ps. II, 1.
  2. Ibid. XXI, 14.
  3. II Thess. II, 3.
  4. II Thess. II, 2. – Enciclica di S. Santità Pio X: E supremi apostolatus cathedra.

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