La Serva di Dio Luisa Piccarreta, conosciuta anche come “la piccola figlia della Divina Volontà”, in obbedienza alla Voce di Dio che parlava al suo cuore, così scriveva: «Vedo che il Tuo Amore non è ancora pago, e per darci un segno ancora più certo, permetti che un soldato si avvicini a Te e con una lanciata ti squarci il Cuore, facendoti versare le ultime stille di Sangue ed Acqua ivi ancora racchiuse. O mio Gesù, non permetterai che questa lancia ferisca anche il cuore mio? Ah, sì! Questa sia la lancia che ferisca i miei desideri, i miei pensieri, i miei palpiti, la mia volontà e che mi dia il tuo Volere, i tuoi pensieri e tutta la Tua Vita di Amore e di immolazione.
Cuore del mio Gesù, squarciato da questa lancia, sii tu un lavacro per tutte le anime, un rifugio per tutti i cuori, un riposo per tutti gli affranti. È da questa ferita che tu fai uscire la Chiesa, tua diletta sposa, da qui i Sacramenti, da qui la vita delle anime. Ed io, insieme alla Tua Santissima Madre, crudelmente ferita nel Cuore, intendo riparare le offese, gli abusi e le profanazioni che vengono fatte contro la tua Chiesa. In virtù di questa ferita e di Maria Santissima, nostra dolcissima Madre, ti prego di chiudere tutti nel Tuo Amabilissimo Cuore, e di proteggere, difendere ed illuminare i reggitori della tua Chiesa». [1]
Il Cuore di Gesù è il Cuore del Figlio dell’Uomo, il Redentore delle nostre anime, Colui che ci riscattò dalla schiavitù di Satana, Colui che ci liberò dalle catene della colpa e con la Sua Passione, Morte e Risurrezione ci riaprì la strada per il Cielo, chiusa e sbarrata dopo il peccato originale dei nostri progenitori.
Il Sacratissimo Cuore di Gesù è il simbolo dell’Amore infinito ed eterno di Dio Padre e Creatore per gli uomini. Un amore misconosciuto che chiede da noi, da ciascuno di noi, consacrati all’Amore di Dio nel Santo Battesimo, penitenza e riparazione.
Dove troveremo un Cuore più bello, più buono, più santo, più benevolo e più benefico del Sacratissimo Cuore di Gesù? Egli solo racchiude in Sé quanto vi è di più nobile, di più giusto, di più eletto, di più perfetto che mai si possa solo immaginare. Onoriamo e amiamo questo amabilissimo Cuore.
Angela De Sainte era educanda tra le sorelle di Sant’Agostino, a Parigi. Parlando ad una delle religiose le domandò: «Madre, che debbo fare per ottenere il nastro di Figlia di Maria?». La religiosa le rispose: «A me sembra che l’unico mezzo per piacere al Cuore della Vergine sia quello di onorare il Sacro Cuore di Gesù. Dimmi, lo preghi ogni giorno?». «Si, madre, non lascio passare alcun giorno senza l’Atto di Consacrazione al Cuore di Gesù».
La sera del 16 giugno 1675, durante l’Ottava del Corpus Domini, Gesù apparve a Santa Margherita Maria Alacoque, mentre l’umile religiosa era in preghiera davanti alla Sua Presenza Viva, Reale e Sostanziale, nel Santissimo Sacramento dell’altare: «Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini, fino a consumarsi per essi e in cambio non riceve che ingratitudini, irriverenze ed oltraggi. Ma ciò che maggiormente mi affligge è il vedermi trattato così anche da cuori a me consacrati Per questo ti chiedo che il primo venerdì dopo l’Ottava del Corpus Domini, sia dedicato ad una festa particolare per onorare il mio Cuore. Io ti prometto che il mio Cuore si dilaterà per effondere con abbondanza le ricchezze del Suo Divino Amore su coloro che gli renderanno questo onore e procureranno che gli sia reso da altri».
Nel Sacro Cuore di Gesù, trafitto dai nostri peccati, di ieri e di oggi, si rivela «L’adempimento del mistero nascosto da secoli nella mente di Dio, Creatore dell’universo» (Ef 3,8). In questo Cuore, continua l’apostolo: «Siamo in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e conoscere l’Amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza» (Ef 3,18-19).
Nel Dialogo della Divina Provvidenza, Santa Caterina da Siena chiede a nostro Signore Gesù Cristo: «Dolce Agnello, senza macchia, voi eravate morto quando il vostro costato fu aperto; perché dunque avete voluto che il vostro Cuore fosse così ferito ed aperto?». Egli rispose: «Per molte ragioni; di cui ti dirò la principale. Il Mio desiderio, riguardante la razza umana, era infinito, e l’atto attuale della sofferenza e dei tormenti, era finito. Con questa sofferenza, Io non potevo dunque manifestarvi quanto vi amassi, perché il Mio Amore era Infinito. Ecco perché ho voluto rivelarvi i segreti del Cuore, facendovelo vedere aperto. E perché comprendiate bene che Esso vi amava assai più di quello che Io avessi potuto provarvi con un dolore che doveva aver fine».
Anche san Bernardo di Chiaravalle, già secoli prima, aveva esclamato: «Signore Gesù, il tuo Cuore fu trafitto perché in questa piaga visibile ai nostri occhi, possiamo vedere la piaga invisibile del Tuo Amore!».
Lungo i secoli innumerevoli anime contempleranno Gesù Crocifisso e, attraverso quel costato squarciato da una lancia, vedranno il Suo Cuore trafitto, quel Cuore che è il segno più eloquente del Suo Amore per noi, per me e per te, quel Cuore da cui fluiscono, mediante la Chiesa e i Sacramenti, le cascate dell’Amore Eterno, alle quali, come dice il profeta Isaia, «Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della Salvezza» (Is 12,3).
L’immagine devozionale del Sacro Cuore di Gesù ci ricorda il nucleo centrale della nostra Fede: Gesù ha un Cuore che ama senza misura. E ci ama così tanto che soffre quando il suo immenso Amore non è ricambiato. Ogni giorno possiamo avvicinarci a Gesù o allontanarci da Lui. Dipende da noi, poiché Lui ci aspetta sempre e continua ad amarci.
Il Sacro Cuore è il vero Cuore di Cristo e indica anche il Suo Amore per l’umanità. Dice il Catechismo della Chiesa Cattolica: «La preghiera della Chiesa venera e onora il Cuore di Gesù, così come invoca il Suo Santissimo Nome. Adora il Verbo incarnato e il Suo Cuore che, per amore degli uomini, si è lasciato trafiggere dai nostri peccati». [2]
Gesù è la pienezza dell’Amore ed è venuto sulla terra per riaccendere l’Amore, per guarirlo dalle patologie che lo contaminano: La concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi, la superbia della vita (cfr 1Gv 2,16). È questo il senso profondo della spiritualità del Sacro Cuore di Gesù: fare rifiorire l’amore nelle persone, nelle famiglie, nella società, nella Chiesa, nel mondo intero.
Il 24 agosto 1907, un giovane prete malato e sfinito, il Servo di Dio padre Matteo Crawley entra nella cappella delle apparizioni di Paray-le-Monial: «Là ho pregato e d’improvviso ho sentito in me uno strano shock. Ero raggiunto da un tocco della Grazia di Dio, nello stesso tempo molto forte e infinitamente dolce. Quando mi sono alzato, ero completamente guarito. Allora, in ginocchio, assorto nell’azione di grazie, ho compreso quello che Nostro Signore voleva da me. La sera stessa ho concepito il progetto di conquistare il mondo per guadagnarlo all’Amore del Cuore di Gesù. e questo casa per casa, famiglia per famiglia». [3]
Padre Matteo, in Cile, nell’ottobre 1908, procede all’intronizzazione del Sacro Cuore nella casa di un’insigne benefattrice. Questo atto con cui si installa in presenza del sacerdote un’immagine del Sacro Cuore perché presieda alla vita di famiglia, implica non solo la devozione al Sacro Cuore, che porta alla trasformazione di tutta la vita famigliare grazie alla preghiera in comune, ma anche la visita ad altre famiglie, per conquistarle anch’esse a Gesù. Negli anni seguenti, Padre Matteo propaga la sua opera attraverso la costituzione di segreterie in diversi paesi del mondo. Nel 1911, si stima già a 120 mila il numero delle famiglie in cui è stato intronizzato il Sacro Cuore. Queste famiglie dovranno distinguersi per il forte spirito di Fede e di preghiera, e per il loro zelo per l’apostolato.
Uno dei frutti più illustri dell’apostolato di questo santo sacerdote fu la conversione dell’ammiraglio Latorre, eroe nazionale del Cile, dopo la vittoria navale riportata sul Perù. Padre Matteo simpatizza con quest’uomo indifferente alla Religione. Un giorno, si presenta a casa sua e gli dice: «Ammiraglio, sono venuto oggi per darle l’assoluzione». Cui risponde l’ammiraglio, ridendo: «È quindi una dichiarazione di guerra in nome del vostro Cristo?”». «Sì, ammiraglio, una dichiarazione… di amore in nome di Cristo!» – risponde il Padre. Poi, volgendosi verso l’immagine del Sacro Cuore, prosegue: «Guardi questa immagine intronizzata nella sua casa. Egli è il suo Re e il mio Re! Il Legislatore supremo dei potenti e dei deboli, degli ammiragli e dei marinai. È il Re di sua moglie: tutti coloro che abitano questa casa Lo adorano in ginocchio, rispettando le Sue Leggi, vivono nella Fede in Lui; tutti, tranne lei. Nel Nome di Gesù che la ama e che mi ha inviato qui per offrirle la Sua Misericordia, si arrenda al Cuore di Gesù». Latorre adesso non ride più e chiede un tempo di riflessione. Il Padre, implacabile riprende: «E se la morte venisse questa notte, le direbbe di ritornare perché lei ha bisogno di riflettere? Ora, in questo momento, non è la morte che bussa, ma la Vita, Gesù stesso, il Re dei re, che bussa al suo ammiraglio». L’ammiraglio si alza dalla sua poltrona di velluto e, in ginocchio confessa i peccati di una vita intera, conquistato a Gesù per sempre. Un anno dopo, Padre Matteo lo aiuterà a fare una santa morte.
«Il mio Divin Cuore – dirà ancora Gesù a Santa Margherita – non potendo più contenere in Sé Stesso le fiamme del Suo ardente Amore, sente il bisogno di diffonderle per mezzo tuo e di manifestarsi agli uomini per arricchirli di preziosi tesori spirituali».
Il Cuore di Gesù non conosce vendetta. Egli è totalmente dolce e amabile, infinitamente Buono. A Lui si presentavano i peccatori colmi di vizi, ma Egli non rinfacciava loro le colpe commesse, anzi li assolveva e diceva loro: «Non peccare più» (Gv 5,14). Oh, quanto è grande la Bontà del Sacro Cuore! Chi non vorrà amarlo? Chi eviterà ancora di confidare in Lui? Solo uno stolto.
Il Cuore di Gesù arde d’Amore per la Salvezza delle anime. Dopo la Gloria del Padre, Il Cuore Sacratissimo di Gesù non desiderava altro che la Salvezza delle anime. Quanto sono dolci i Suoi metodi nel cercare le anime e portarle a Dio. Va in casa di Simone il fariseo e lì pranza per chiamare a Sé la Maddalena peccatrice; guarda sul sicomoro per incontrare Zaccheo, l’usuraio, e salvare la sua anima; cammina per la strada e chiama Matteo, l’esattore delle tasse, lo invita a seguirlo «Ed egli si alzò e lo seguì» (Mt 9,9).
Ma, ahimè, «Quanta ingratitudine trovo negli uomini! – disse Gesù a Santa Caterina da Genova – Eppure li amo tanto e sarei disposto ancora una volta a morire per loro, se la Mia Redenzione non bastasse. Quanto mi fa pena vederli perduti per loro colpa».
Cuore Divino Gesù, donaci forza e coraggio per alimentare la nostra volontà e mostrarci, così, veri apostoli del Tuo Amore, in ogni circostanza della vita, e per la Bontà del Tuo Cuore fa’ che noi, senza rossore e timore, confessiamo la nostra Fede in Te, Crocifisso e Risorto per la nostra Salvezza, con una vita ispirata al Vangelo e conformata alla Tua Santa e Divina Volontà, senza preoccuparci del disprezzo del mondo e delle sue persecuzioni, rassicurati ed incentivati dalle dodici Promesse da te fatte ad ognuno di noi, per mezzo della tua serva Santa Margherita Alacoque.
- La mia benedizione resterà sulle case in cui sarà esposta e venerata l’immagine del Mio Sacro Cuore.
- Darò ai devoti del Mio Cuore tutte le grazie necessarie al loro stato.
- Stabilirò e conserverò la pace nelle loro famiglie.
- Li consolerò in tutte le loro afflizioni.
- Sarò un rifugio sicuro nella vita e soprattutto nell’ora della morte.
- Effonderò abbondanti benedizioni sui loro lavori e le loro imprese.
- I peccatori troveranno nel Mio Cuore una fonte inesauribile di Misericordia.
- Le anime tiepide diventeranno fervorose attraverso la pratica di questa devozione.
- Le anime fervorose s’innalzeranno rapidamente a grande perfezione.
- Darò ai sacerdoti che praticheranno in particolare questa devozione il potere di toccare i cuori più induriti.
- Le persone che diffonderanno questa devozione avranno il proprio nome iscritto per sempre nel Mio Cuore.
- A tutti coloro che per nove mesi consecutivi si comunicheranno il primo Venerdì di ogni mese darò la Grazia della perseveranza finale e della Salvezza Eterna.
«Cristo davvero ci vuole tutti in Paradiso… e non sa più cosa inventarsi!». [4]
- Luisa Piccarreta, Le 24 ore della passione di Nostro Signore Gesù Cristo, Ventitresima Ora, dalle 3 alle 4 del pomeriggio
- Catechismo della Chiesa Cattolica, n.°2669
- Edward Crawley è nato il 18 novembre 1875 a Arrequipa, in Perù, da padre inglese protestante, e da madre spagnola cattolica molto pia. Muore il 4 maggio 1960 a Valparaiso in Cile.
- Enzo Vitale, sacerdote e religioso dei Servi del Cuore Immacolato di Maria