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San Bartolomeo apostolo

di Don Riccardo Pecchia

San Bartolomeo apostolo, è stato uno dei dodici apostoli che seguirono Gesù; originario di Cana in Galilea, ma non vi sono indicazioni sulle date di nascita e di morte, tutto quello che si conosce di questo Apostolo proviene dai vangeli. Secondo il Vangelo di Giovanni egli era amico di Filippo, fu, infatti, questo a parlargli con fervore del Messia. Il suo nome compare poi nell’elenco dei dodici inviati da Cristo a predicare e, ancora, negli Atti degli Apostoli, dove viene elencato insieme con gli altri apostoli dopo la resurrezione di Cristo. Da questo momento più nulla, solo la tradizione che racconta della sua vita missionaria in varie regioni del Medio Oriente tra cui la Mesopotamia Secondo alcuni, forse, si spinse fino all’Atropatene e all’India. Anche la morte è affidata alla tradizione che lo vuole ucciso, scuoiato della pelle, secondo alcune fonti da parte del re dei Medi nella regione della Siria, mentre altre fonti parlano dell’Atropatene. Tradizionalmente, a cominciare dal IX secolo, egli viene identificato con Natanaele, nome che significa “Dio ha dato”. Questo Natanaele proveniva da Cana (Gv 21,2) ed è quindi possibile che sia stato testimone del grande “segno” compiuto da Gesù in quel luogo (Gv 2,1-11).

L’apostolato di Bartolomeo dopo la pentecoste fu attivissimo, perché la tradizione successiva gli attribuisce lunghi viaggi missionari. A Bartolomeo toccò la Licaonia, regione all’interno dell’Asia Minore, dove predicò e convertì molta gente alla fede. In seguito, portando con sé il Vangelo di Matteo, passò nell’India e in altre regioni del Medio Oriente, tra queste l’Armenia dove fu coronato con il martirio ad Albanopolis. Sulla morte dell’Apostolo vi sono opinioni diverse, Ippolito scrive che fu crocifisso con il capo all’ingiù e sotto il capo furono bruciate erbe maleodoranti per soffocarlo con il fumo, mentre sant’Agostino e sant’Isidoro di Siviglia affermano che Bartolomeo fu scorticato vivo. L’Armenia fu il campo più fecondo della sua missione, qui liberò numerosi posseduti, guarì malati e diede la vista ai ciechi. Si racconta che Bartolomeo portò alla fede cristiana il re Polimio e la sua sposa. Queste conversioni suscitarono l’invidia dei sacerdoti delle locali divinità, i quali riuscirono ad aizzare contro di lui in tal modo Astiage, fratello del re, che costui decretò per lui il raccapricciante martirio di essere scorticare dalla testa ai piedi, due sole membra rimasero illese, gli occhi e la lingua e furono i due organi di cui si servì l’Apostolo per proclamare ancora la fede in Gesù. Il feroce supplizio terminò con la decapitazione per ordine dello stesso Astiage. Morì probabilmente in Siria tra il 60 e il 68 d.C.; patrono di Benevento e protettore dei macellai, dei conciatori e dei rilegatori.

Ecclesia Dei

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