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San Davide re e profeta

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[page_title]  San Davide re e profeta, nacque a Betlemme nel 1040 circa a.C., era il più giovane dei sette figli di Isaia, della tribù di Giuda. […]

San Davide re e profeta, nacque a Betlemme nel 1040 circa a.C., era il più giovane dei sette figli di Isaia, della tribù di Giuda. Era ancora giovanissimo quando Samuele fu mandato da Dio alla casa di suo padre per consacrarlo re. Chiamato dalla montagna dove pascolava il gregge paterno, venne alla presenza di Samuele che, con olio benedetto, lo consacrò re in mezzo ai suoi fratelli. Da quel giorno lo spirito del Signore si posò in particolar maniera sopra Davide. Al contrario, re Saul fu assalito da uno spirito di tristezza e di malinconia che ben spesso lo faceva dare in furore. Davide suonava l’arpa con grande maestria e cantava bene: fu quindi chiamato alla corte, fatto scudiere e con l’armonia del suono e con la melodia del canto dissipava la tristezza di Saul. Mentre Davide si trovava alla corte, ci fu guerra fra Israeliti e Filistei. Per evitare spargimento di sangue, un uomo filisteo, alto più di tre metri, chiamato il gigante Golia, avanzava verso gli Israeliti e diceva: «Se c’è qualcuno tra voi che voglia venir a battersi con me avanzi».

E così per 40 giorni. Davide, uditolo, esclamò: «Chi è questo incirconciso che ardisce insultare il popolo del Signore? Io andrò a combattere contro di lui». Prese la fionda e il bastone, andò incontro al gigante, e con la fionda scagliò una pietra che colpì Golia in fronte e lo fece stramazzare a terra. Davide gli fu sopra: gli sfoderò la spada e gli troncò il capo.
Saul non si rallegrò per la vittoria, anzi, preso da invidia, cercava la morte di Davide, che per sfuggirla andò per i deserti. Morto Saul, Davide, con grande zelo, condusse il popolo alla virtù e al timor di Dio. Diede splendore al culto divino; e, innalzato un magnifico padiglione sul monte Sion, vi fece trasportare l’Arca dell’Alleanza.
Peccò anche, ma pianse i suoi peccati, fece penitenza, rimproverato dal profeta Natan, detestò i suoi errori e accettò la punizione di Dio. Prossimo alla morte chiamò il figlio Salomone e gli disse: «Mio caro, cammina nelle vie del Signore, osserva i suoi comandamenti ed egli ti concederà un felice successo nelle tue imprese». Poco dopo finì in pace i suoi giorni; patrono dei cantanti, musicisti e poeti.

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