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San Floriano di Lorch

San Floriano di Lorch, nacque in una famiglia nobile, non esistono documenti che ne raccontino in alcun modo della sua vita soprattutto per quanto concerne l’infanzia e l’adolescenza.

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San Floriano di Lorch

San Floriano di Lorch, nacque in una famiglia nobile, non esistono documenti che ne raccontino in alcun modo della sua vita soprattutto per quanto concerne l’infanzia e l’adolescenza. Secondo la Passio Sancti Floriani, aveva deciso, come molti giovani del periodo, di intraprendere la carriera militare divenendo un legionario per cui venne assegnato ad una Legione e per la precisione ad una legione che aveva il compito durante il governo dell’imperatore Diocleziano di sorvegliare e rendere sicuri i confini settentrionali dell’Impero Romano che spesso e volentieri venivano minacciati dalle incursioni dei popoli barbari che erano stati allontanati dalle proprie terre e costretti a vivere nelle fredde zone dell’Europa del Nord. Nel momento della sua conversione alla fede cristiana, Floriano era diventato un veterano dell’esercito romano tant’è che gli venne assegnato il compito di era un veterano dell’esercito romano e ricopriva la carica di princeps offici a Cetia (odierna Kirchdorf an der Krems, in Austria), praticando in segreto la religione cristiana.

Questo era un qualcosa di molto pericoloso dato che proprio l’imperatore Diocleziano nel tentativo di arginare l’espansione del culto della religione cristiana all’interno dei confini dell’Impero Romano, aveva dato vita ad una vera e proprio persecuzione peraltro molto violenta poiché quanti si professavano cristiani su territorio romano venivano condannati a morte. Nel corso dell’anno 304, una volta che venne messo a conoscenza del fatto che in seguito a una indagine molto attenta all’interno della sua legione erano stati scoperti circa una quarantina di suo compagni d’arme professare la religione cristiana e quindi arrestati in attesa di giudizio, decise di costituirsi anche lui. Il tutto avvenne nella città di Lauriacum (odierna Lorch, Austria), con Floriano che essendo certo di come i propri compagni d’arme e soprattutto di religione, fossero ormai destinati ad una cruenta morte, prese la decisione di condividerla anche lui e quindi si consegnò agli incaricati di effettuare la persecuzione. Prima di entrare in città, però, si imbatté in alcuni soldati, ai quali manifestò di essere cristiano; fu perciò arrestato e condotto dal preside Aquilino. Dopo un interrogatorio condotto dal preside Aquilino che per l’appunto presidiò quella giuria, durante l’interrogatorio Floriano ammise la “propria colpa” di essere cristiano, fu flagellato e non riuscendo a farlo sacrificare agli dei, lo condannò ad essere gettato nel fiume Anesius (Enns). Gli furono legate mani e piedi, e con al collo legata una pesante macina di pietra, fu gettato nel fiume. Morì il 4 maggio 304; patrono dei pompieri e contro gli incendi.

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Don Riccardo Pecchia

Collaboratore presso la redazione di Ecclesia Dei.
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