San Martino di Tours, nacque a Sabaria Sicca (odierna Szombathely, in Ungheria), suo padre, che era un importante ufficiale dell’esercito Romano, gli diede il nome di Martino in onore di Marte, il dio della guerra. Con la famiglia si spostò a Pavia, e, a 15 anni, in quanto figlio di un ufficiale, dovette entrare anch’egli nell’esercito. Nel 331 un editto imperiale obbligò tutti i figli di veterani ad arruolarsi nell’esercito romano. Fu reclutato e inviato in Gallia, presso la città di Amiens, nei pressi del confine, e lì passò la maggior parte della sua vita da soldato. Quando ancora era soldato, ebbe la visione che diverrà l’episodio più conosciuto della sua vita. Si trovava alle porte della città di Amiens, con i suoi soldati quando incontrò un mendicante seminudo. D’impulso tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante. Quella stessa notte sognò che Gesù si recava da lui e gli restituiva la metà di mantello che aveva condiviso. Sentì Gesù dire ai suoi angeli: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito». Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro. Il sogno ebbe un tale impatto su Martino, che egli, già catecumeno, venne battezzato la Pasqua seguente e divenne cristiano, all’età di 22 anni, nel 339. Martino rimase ufficiale dell’esercito per una ventina d’anni raggiungendo il grado di ufficiale nelle alae scolares (un corpo scelto). Giunto all’età di circa 40 anni, decise di lasciare l’esercito, e si recò a Poitiers, dove sant’Ilario gli conferì l’esorcistato (chi riceveva questo ordine minore era incaricato di recitare particolari preghiere sui catecumeni prima del loro battesimo). Avendo saputo poi che Ilario era stato mandato in esilio, prese dimora in solitudine, vicino a Milano, finché non ne fu scacciato dal vescovo ariano Ausenzio.