San Pantaleone di Nicomedia, nacque a Nicomedia (attuale Izmit, Turchia) nella seconda metà del III secolo, da una famiglia benestante. Figlio di un senatore, persona facoltosa ed eminente in Nicomedia, di religione pagana; la madre, invece, era cristiana, una donna forte nella fede che non rinnegò mai per compiacenza al marito, pur rimanendo sempre al suo fianco. Ebbe una buona educazione classica e professionale, avviato allo studio della medicina, sotto la guida del celebre medico Eufrosino. La sua intelligenza gli fece raggiungere ben presto una solida competenza nella scienza medica, tanto che lo stesso imperatore Massimiano ne fu tanto colpito da consentire che Pantaleone, anche se giovanissimo e non avesse terminato il corso regolare degli studi, potesse esercitare la professione di medico. L’educazione famigliare e l’ambiente sociale ricco di tanti segni cristiani avevano predisposto l’animo di Pantaleone ad avvicinarsi al cristianesimo. La vera fortuna di Pantaleone non fu tanto quella di aver raggiunto l’ideale di essere medico, ma quella di aver incontrato Ermolao, un sacerdote, che aveva formato una specie di comunità cristiana nella città. Pantaleone dialogando con Ermolao, gli parlò della madre cristiana, delle lacrime da lei versate nel lasciarlo adolescente, del paganesimo del padre e della sua frequenza nella casa imperiale a contatto con il maestro pagano Eufrosino. Il sacerdote gli fece scoprire a poco a poco, attraverso la lettura e la riflessione del Vangelo, le grandi mete della santità. Pantaleone, uomo di scienza e figlio di un pagano colto ed altolocato, pur illuminato nello spirito, non accettò la nuova dottrina se non dopo lunghe riflessioni sul Vangelo. La conversione di Pantaleone si andava preparando lentamente nel dialogo, nella riflessione e nella preghiera. Il proposito di conversione, maturato dopo prolungata riflessione, trovò incomprensione, risentimento e serio ostacolo in suo padre, attaccatissimo al paganesimo.