Santa Veronica

Santa Veronica è, secondo la tradizione cristiana, la “pia donna” che, vedendo Gesù che trasportava la croce e il suo volto sporco di sudore e sangue, lo pulì con un panno di lino, sul quale sarebbe rimasta l’impronta del viso di Gesù (il cosiddetto “velo della Veronica”).

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Santa Veronica è, secondo la tradizione cristiana, la “pia donna” che, vedendo Gesù che trasportava la croce e il suo volto sporco di sudore e sangue, lo pulì con un panno di lino, sul quale sarebbe rimasta l’impronta del viso di Gesù (il cosiddetto “velo della Veronica”).

12 luglio, santa Veronica (Juan Antonio Vera Calvo)

Santa Veronica è, secondo la tradizione cristiana, la “pia donna” che, vedendo Gesù che trasportava la croce e il suo volto sporco di sudore e sangue, lo pulì con un panno di lino, sul quale sarebbe rimasta l’impronta del viso di Gesù (il cosiddetto “velo della Veronica”). Il nome Veronica non compare nei vangeli canonici (quelli accolti della chiesa), è invece, citata per la prima volta nei Vangeli Apocrifi, negli Atti di Pilato (al capitolo 7) in relazione alla donna che implora Gesù per la guarigione da una emorragia e, riuscendo a toccargli il mantello, guarisce all’istante. L’episodio è narrato anche nel Vangelo di Luca, ma senza riportare il nome della donna. Veronica è la traduzione latina del nome greco Berenice, Berenike e cioè che porta vittoria.

Nel passaggio dal greco al latino l’assonanza del nome “Veronica” con vera icona (vera immagine) generò nella fantasia popolare la leggenda della “Vera icona” della “Veronica”, adattandosi quindi perfettamente alla tradizione medioevale cristiana in merito al volto di Gesù. Lo storico Eusebio di Cesarea, nella sua Historia Eccesiastica (VII, 18), racconta che l’emoroissa era originaria di Cesarea di Filippo e che all’ingresso della sua casa, su una pietra elevata, si trovava una statua in bronzo, rappresentante una donna piegata su un ginocchio con le mani tese in atto d’implorazione, davanti a lei la statua di un uomo in piedi, avvolto in un mantello, che tende la mano alla donna; ai suoi piedi cresceva una pianta sconosciuta elevata fino al mantello e ritenuta di efficace rimedio per ogni tipo d’infermità. Ai piedi di quell’effigie, sulla stessa pietra, cresceva una singolare specie di pianta associata a proprietà terapeutiche. Dal XV secolo in poi, in Occidente prende corpo la devozione verso la Veronica quale figura del gruppo delle pie donne, che asciuga il volto di Gesù con un panno o sudario, mentre percorre con la croce la salita del Calvario, rimanendo il Volto stesso impresso sul panno. A santa Veronica è dedicata la sesta stazione della Via Crucis. Sempre secondo la tradizione, Veronica votò la propria vita alla diffusione della parola di Gesù e sarebbe venuta a Roma, portando con sé la sacra reliquia. Lasciando a Roma il panno di lino lo tiene con sé e prima di morire lo consegnò a papa san Clemente I. Proseguì in Francia, dove iniziò a prodigarsi per la conversione dei Galli al Cristianesimo; patrona dei fotografi e delle lavandaie.

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