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Sant’Atanasio

Ogni cristiano deve conservare in sé questi due elementi: la Verità e l’Amore. Senza di essi, l’uno connaturato nell’altro, si smette di essere cristiani. Bisogna amare imitando Gesù e difendere la Verità come Sant’Atanasio.

Ci troviamo intorno al 360 d.c. e Sant’Atanasio è vescovo di Alessandria d’Egitto. È un momento di grande crisi della dottrina cattolica, perché gli ariani stanno tentando di rovesciare le Verità di fede. Questo gruppo di eretici, che cercherà anche di infiltrarsi in diverse sedi episcopali, sosteneva che Gesù Cristo era stato creato, avendo così una natura inferiore e secondaria, e non invece generato dalla stessa sostanza del Padre. Quindi, una tale teoria, comportava che ci fosse stato un tempo in cui il Verbo ancora non esisteva e che, di conseguenza, Cristo fosse stato successivamente creato (cfr Gv 1,1). Sant’Atanasio si trova a dover combattere per la verità e lo farà in modo eroico. Sant’Ilario di Poitiers racconta che gli ariani si sottraevano sempre a confronti e discussioni sulla natura di Gesù, perché sapevano che le loro teorie erano assolutamente devianti dalla Tradizione e dal Magistero. Così, come spesso accade anche ai nostri giorni, incapaci di sconfiggere l’avversario sul piano teologico tentarono di screditarlo, davanti al popolo, sul piano personale; infatti, venne accusato di aver violentato una donna, di voler attentare all’unità della Chiesa e anche di omicidio. Il tempo passa, ma le tecniche sono le medesime. Trovandosi praticamente da solo a difendere la verità, sant’Atanasio continua a resistere e a combattere con uno spirito indomito, nonostante sia costretto all’esilio per almeno cinque volte. Ad un certo punto, la situazione si fa ancora più grave perché gli ariani, per cercare di rendere più convincente la loro eresia, tentano un compromesso: se ciò che sosteneva e sostiene tuttora la Chiesa si può indicare con il termine homoousion, cioè, generato dalla stessa sostanza del Padre, gli ariani iniziano ad utilizzare il termine homoiousion, cioè, simile in essenza. Cambia solo una lettera, ma si sconvolge completamente il significato. Insomma, non affermano più che si tratta di due nature differenti ma, nel tentativo di rendersi accettabili, dichiarano la somiglianza delle nature. Stessa eresia ma con parole differenti. Il problema è che molti vescovi vengono attratti da questi eretici e cedono al demonio, mentre pochi altri, tra cui Atanasio, resistono. Quest’ultimo combatterà come un leone, anche contro chi deciderà di accettare il compromesso. Scrive ai suoi: «Volete essere figli della luce, ma non rinunciate ad essere figli del mondo. Dovreste credere alla penitenza, ma voi credete alla felicità dei tempi nuovi. Dovreste parlare della Grazia, ma voi preferite parlare del progresso umano. Dovreste annunciare Dio, ma preferite predicare l’uomo e l’umanità. Portate il nome di Cristo, ma sarebbe più giusto se portaste il nome di Pilato. Siete la grande corruzione, perché state nel mezzo. Volete stare nel mezzo tra la luce e il mondo. Siete maestri del compromesso e marciate col mondo. Io vi dico: fareste meglio ad andarvene col mondo ed abbandonare il Maestro, il cui regno non è di questo mondo». Non mi dilungo, ma sottolineo al lettore quanto queste parole siamo ancora, e soprattutto oggi, attuali. Ben presto il Vescovo attira a sé l’odio di molti, ma, se le tenebre sembrano avere la meglio, in poco tempo il castigo divino giunge alle porte. Infatti il nuovo imperatore Valente ed il nuovo papa Damaso, comprendono, a differenza dei loro predecessori, che Sant’Atanasio aveva ragione. La verità ottiene la vittoria e il santo viene riabilitato. Questa vicenda, al di là delle implicazioni teologiche e storiche, può e deve lasciarci un grande insegnamento. La Verità, e parlo al singolare perché una sola è, deve essere difesa ad ogni costo. Il cristianesimo in Europa sta vivendo un grande periodo di crisi perché i cristiani sono dormienti, pigri e superficiali. Molti, troppi, hanno vergona di essere cristiani, hanno paura di difendere Dio dalle infinite ingiurie che ogni giorno riceve. Ma soprattutto non riflettono la Sua luce. Questo è ciò che ci manca: costruire e vivere comunità cristiane che siano effettivamente terre fertili di vocazioni, conversioni ed amore. Come infatti sta scritto: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri». L’amore ha vinto, vince e vincerà. Ogni cristiano deve conservare in sé questi due elementi: la Verità e l’Amore. Senza di essi, l’uno connaturato nell’altro, si smette di essere cristiani. Bisogna amare imitando Gesù e difendere la Verità come Sant’Atanasio che, anche a costo della persecuzione, non smise di proclamare la vera Fede. 

«Dobbiamo difendere la verità anche se tornassimo a essere dodici un’altra volta»

San Giovanni Paolo II.

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