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Satana contro Gesù – V

Ma, Serpente, visto che stai cercando di scoprire se quest'uomo è il Figlio di Dio, perché non lo inviti a salire in cielo? Non è forse compito di Dio ascendere? Se sei il Figlio di Dio, vai in paradiso! Ah, farebbe bene a farlo", rispose un Padre della Chiesa.

Mons. Agostino Lemànn

Quali mezzi userà Satana?

Uno solo, ma formidabile, e che userà successivamente come serpente e come leone, i due nomi assegnatigli dalle Scritture, secondo il suo modo di agire.

Qual è allora la domanda?

Interrogare qualcuno è prima di tutto interrogarlo con l’aiuto della parola, per imparare da lui ciò che è di proprio interesse o ciò che si è curiosi di sapere. Di tutti i veli qui sotto, nessuno era più capace della parola, con le sue inflessioni, le sue grazie, i suoi contorni, di nascondere gli artifici del serpente, la sua abilità nell’insinuare, il suo veleno nascosto e di così terribile effetto. È con la parola, ponendogli delle domande, che il serpente, nell’Eden, aveva avuto la meglio su Adamo. Questo significa che essendo riuscito a lui, lo userà di nuovo contro Gesù Cristo:

– Se sei il Figlio di Dio, dì che queste pietre diventino pane.

Gesù è nel deserto, indebolito da un digiuno di quaranta giorni. Il momento è ben scelto: un uomo affamato non è forse mezzo sconfitto?

Se sei il Figlio di Dio! Perché questo modo di parlare in bocca al Serpente, se non perché sa che il Figlio di Dio deve venire? Ma non pensa che sia venuto, che sia lì davanti a lui, a causa dei segni di debolezza, di cedimento, di infermità corporale che Gesù presenta in quest’ora.

Eppure il serpente non è rassicurato, perché dopo aver detto: Se tu sei il Figlio di Dio, aggiunge: Di’ che queste pietre diventano pane. Oh, la perfida abilità del serpente! Non disse a Gesù: ‘Trasforma queste pietre in pani’, ma disse: ‘Fa’ che queste pietre diventino pani’. Ah, è perché sa che il Figlio di Dio non ha bisogno di fare, ma semplicemente di dire, per operare meraviglie. Sa che tutta la creazione è opera non di un’azione, ma di un semplice comando di Dio. Ed è per questo che se Gesù, cedendo a questa perfida tentazione, avesse con una parola, con un fiat, cambiato le pietre in pane, il serpente sarebbe fuggito, certo di essere in presenza del Figlio di Dio, di Colui che con una parola aveva creato il mondo. Ma Gesù rispose: Sta scritto che l’uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.

Questa semplice risposta, presa dalle Scritture, trafisse il serpente come una freccia. Nello stesso tempo in cui ricordava la dignità della persona umana, taceva sulla divinità di Gesù.

Il Serpente non ha scoperto nulla. Ma non si considera sconfitto, e in circostanze particolarmente drammatiche pone a Gesù una seconda domanda.

Allora, dice il Vangelo, l’indemoniato prese in braccio Gesù e lo portò nella città santa e lo pose sul pinnacolo del Tempio.

Grande Dio, è possibile? Gesù, che gli angeli adorano, colui che è la santità in essenza e che la più pura delle vergini non è nemmeno degna di toccare, Gesù stretto tra le braccia immonde di Satana, portato sulle ali del cigno caduto, è possibile? Sì, sì, tutto è possibile per il suo amore per noi. Ma cosa stava pensando Satana in quel momento? Si disse: “Se quest’uomo è il Santo dei Santi, il Figlio di Dio, respingerà il mio tocco con orrore e si scoprirà. Ancora una volta l’umiltà e la pazienza di Gesù lo resero impenetrabile. L’alito puzzolente di Satana passò sul suo viso: in modo rapido e invisibile, si trovò trasportato nell’aria fino al punto più alto del Tempio. Satana lo ha messo a terra per provocarlo, Gesù si è lasciato fare per sconfiggerlo.

Se tu sei il Figlio di Dio, buttati giù”, disse il serpente, “perché sta scritto che Dio ha dato agli angeli di custodire le tue vie.

Ma, Serpente, visto che stai cercando di scoprire se quest’uomo è il Figlio di Dio, perché non lo inviti a salire in cielo? Non è forse compito di Dio ascendere? Se sei il Figlio di Dio, vai in paradiso! Ah, farebbe bene a farlo”, rispose un Padre della Chiesa. Egli è diventato il nemico del cielo da quando ne è stato cacciato, e non suggerisce, nemmeno nel tentare gli uomini, di salire in cielo. Il suo lavoro è quello di trascinarli giù, di gettarli giù, di farli cadere come lui stesso è caduto prima di tutto: Se sei il Figlio di Dio, buttati giù!

Gesù rispose con un testo delle Scritture: Sta scritto anche: “Non tenterai il Signore tuo Dio”. Era a Satana: “Sì, Dio ha comandato ai suoi angeli di condurre il giusto nelle sue vie, ma non nell’abisso dove cadrebbe volentieri. Se tu chiami la strada un precipizio, quella è la strada che tu hai percorso; non è la strada che io devo percorrere.

Per la seconda volta, il Serpente non ha scoperto nulla.

Non solo non scoprì nulla, ma poiché Gesù aveva rifiutato di compiere i due miracoli che gli aveva chiesto, e si era lasciato trasportare senza la minima resistenza, attribuì alla debolezza dell’uomo e al potere di un inferiore, quello che era sempre un miracolo della pazienza e dell’umiltà dell’Uomo-Dio. Così si persuade che Gesù non è altro che un semplice uomo, e prendendolo di nuovo in braccio, lo porta in cima a un alto monte, dove, indicandogli tutti i regni della terra con la loro gloria, gli dice: “Bene! Ti darò questa immensa varietà di regni se ti prostrerai davanti a me e mi adorerai. Con questa proposta spaventosa, la sua intenzione era quella di spingere il Salvatore ad un tale estremo che non era più possibile per lui nascondersi. Se è il Figlio di Dio”, si disse, “sentirà la mia proposta con tale orrore che si scoprirà, esigendo che io lo adori come mio Creatore e Signore.

Vade Satana, ritirati Satana, perché sta scritto: “Adorerai il Signore tuo Dio e a lui solo servirai”. La voce del Salvatore cambiò tono. Quando il diavolo gli aveva detto: “Se sei il Figlio di Dio, dì che queste pietre diventeranno pane! “Se sei il Figlio di Dio, buttati giù”, era con una maestà piena di calma che Gesù aveva sopportato la maledizione di questa doppia tentazione, fermandosi a ungere il tentatore; ma quando quest’ultimo osò rivendicare gli onori divini, Gesù si tirò indietro e fu con un tono di disprezzo e di orrore che lo respinse: “Vade Satana, Ritirati Satana!” insegnando, questa volta, che quando si tratta di insulti a Dio, non bisogna nemmeno volerli sentire.

E il serpente scomparve: era per interrogare Gesù a voce, per scoprire se era il figlio naturale di Dio; ma Gesù rispose con tale prudenza e saggezza che il serpente non scoprì nulla. Qui è come imbarazzato, più imbarazzato di prima.

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