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Scientia est cognitio rerum per causas

Dalle Fonti di Rivelazione, cioè la Scrittura e la Tradizione, noi sappiamo con certezza che l’uomo è implicato all’interno della complessa condizione del peccato originale. Contratto alla nascita da tutti gli uomini, in virtù della colpa attuale commessa da Adamo, il peccato originale viene rimosso con il battesimo.

Con questa frase, la scuola di S. Tommaso ci rivela la reale natura della scienza, intesa soprattutto come scienza fisico-matematica.

Una domanda interessante, che pochi ormai si pongono, ma che suscita non poche ambiguità, è la seguente: è possibile raggiungere una conoscenza fisico-matematica perfetta e completa? Ovvero: è possibile giungere ad una conoscenza totale e perfetta dei fenomeni naturali, delle leggi che governano tutto ciò che è creato?

La risposta, a volte, si cerca in elaborati e impraticabili ragionamenti filosofici. Tuttavia, la risposta è assolutamente semplice, perché ci proviene dalla Verità Cattolica.

La risposta è no.

Vediamo i principali argomenti a sostegno di questa tesi. Dalle Fonti di Rivelazione, cioè la Scrittura e la Tradizione, noi sappiamo con certezza che l’uomo è implicato all’interno della complessa condizione del peccato originale. Contratto alla nascita da tutti gli uomini, in virtù della colpa attuale commessa da Adamo, il peccato originale viene rimosso con il battesimo. Gli effetti del peccato originale, tuttavia, permangono anche dopo la rimozione della colpa. Si può pensare a questo asserto come ad un soldato che, combattendo per la propria patria in un conflitto, viene gravemente ferito al ginocchio. Ricoverato in infermeria, le cure consentono di estrarre il proiettile, scongiurando così la morte del soldato, il quale, però, è condannato a rimanere zoppo per tutta la vita. L’uomo originale, creato nella perfezione umana, possedeva quattro doni particolari: il dono dell’immortalità, il dono della impassibilità, il dono della integrità, il dono della scienza. Questa scienza era infusa, era preternaturale. Quindi, l’uomo aveva una padronanza perfetta ed assoluta della scienza fisico-matematica, era immortale, era esente dalle debolezze ed avevano la capacità di non soffrire. Il peccato originale ha, per definizione, procurato la perdita, da parte dei primi uomini, dei doni preternaturali: quindi ha procurato la perdita della scienza infusa, e in particolare la padronanza della scienza fisico-matematica. Tanto è vero che, per imparare la fisica, bisogna studiare. L’uomo, che possedeva la conoscenza fisica totale, adesso deve acquisirla: per farlo, deve soffrire, e fare fatica. Prima era dentro di lui, ora è fuori di lui. La perdita è, poi, irreversibile: così come l’immortalità è persa, e tutti gli uomini devono morire, essendo impossibile che un uomo non possa morire, allo stesso modo l’uomo ha perso la conoscenza scientifica totale, ed essa è indubbiamente limitata, e lo sarà sempre: non sarà, cioè, mai assoluta. E’ erroneo asserire che la conoscenza scientifica sia limitata, perché l’uomo è creato, e non per gli effetti del peccato originale. Infatti, nella Genesi, Dio dice all’uomo che le creature sono sottomesse all’uomo, il loro essere è inferiore a quello umano: quindi, l’uomo può conoscere potenzialmente tutto il creato. Non può, invece, conoscere perfettamente l’essere angelico o Dio, essendo il loro essere superiore a quello umano.

Ne segue quindi che la conoscenza scientifica umana sarà sempre limitata, frattanto che gli effetti del peccato originale persistono e sussistono nella natura umana creata.

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