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Scuola Veneziana: da Andrea a Giovanni Gabrieli

Parallelamente a Roma, nello stesso periodo, ci sono stati importanti musicisti anche a Venezia, proprio perché Venezia era un cetto culturale molto importante soprattutto in ambito musicale.

Come abbiamo già visto, nel 1500 a Roma abbiamo avuto importanti compositori che si occupavano di polifonia, tra cui G.P.da Palestrina. Parallelamente a Roma, nello stesso periodo, ci sono stati importanti musicisti anche a Venezia, proprio perché Venezia era un cetto culturale molto importante soprattutto in ambito musicale.

Tra i grandi compositori della scuola Veneziana ricordiamo Andrea e Giovanni Gabrieli.

Il centro della cultura musicale Veneziana era la basilica di San Marco, dove si utilizzava un nuovo stile musicale, molto innovativo: la policoralità. La policoralità era strutturata in modo tale che durante le celebrazioni erano presenti due cantorie diverse e due organi diversi (un organo per ogni cantoria). Le due cantorie erano pressoché uguali ed erano abbastanza larghe da contenere, oltre all’organo e al coro, altri strumenti.

Quando durante l’esecuzione dei brani avveniva l’alternanza tra i due cori si parlava di stile concertato e questo stile concertato è letteralmente un “botta e risposta” dei due cori.

Durante questo periodo, Venezia è stata anche un luogo di grande importanza e crescita per i compositori, perché, per la prima volta, potevano stampare liberamente le proprie composizioni.

A Venezia, in questo periodo, nascono anche le prime trascrizioni, dove alcuni brani corali venivano revisionati in modo tale che gli strumenti potessero raddoppiare o addirittura sostituire le voci.

Il più importante compositore della scuola Veneziana è stato Giovanni Gabrieli, il quale arrivò a Venezia nel 1584 per sostituire Claudio Merulo come organista in San Marco. Giovanni è famoso per aver scritto, oltre a vari mottetti sacri, madrigali e vari ricercari, le Sacre Sinfonie (Symphonie Sacrae) nel 1615. Lui fu il primo che nelle sue composizioni indicò l’organico strumentale e la dinamica, e proprio per questo ricordiamo la sonata tra “piano e forte”, scritta nel 1597 proprio da Giovanni Gabrieli.

Riguardo ad Andrea Gabrieli, invece, sappiamo poco. Sappiamo che lavorò a Verona e successivamente a Venezia e ci ha lasciato mottetti, salmo, messe, madrigali e addirittura un Gloria a 16 voci. Andrea era un virtuoso e lo vediamo dalle sue toccate che sono importantissime per la storia della musica cinquecentesca, dato che servirono come rampa di slancio verso un nuovo atteggiamento virtuosistico della musica strumentale.

Giovanni Gabrieli, dalle Sinfonie Sacre:

Riguardo alla policoralità, allego un brano di Perti (compositore Bolognese) eseguito nella chiesa di San Petronio a Bologna. Nella cappella musicale di San Petronio esiste ancora questo stile di policoralità, dove due cori si alternano (videsi anche la presenza di 2 organi a sostegno dei due cori). Oltre al coro sono presenti anche alcuni strumenti:

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