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Servo di Dio Pio XII

di Don Riccardo Pecchia

Servo di Dio Pio XII (Eugenio Maria Giuseppe Giovanni Pacelli), 260º papa della Chiesa cattolica; nacque a Roma il 2 marzo 1876, discendeva da una famiglia dell’aristocrazia romana. Frequentò un liceo statale e proseguì gli studi presso la Pontificia Università Gregoriana, il Collegio Capranica e il Pontificio Ateneo del Seminario Romano dell’Apollinare. Ordinato sacerdote nell’aprile 1899, entrò nella Curia romana nel 1901 e dal 1904 al 1916 fu collaboratore di fiducia del cardinale Pietro Gasparri nella redazione del Codice di Diritto Canonico; per diversi anni inoltre fu professore di diritto internazionale presso l’Accademia dei Nobili ecclesiastici. Nell’aprile 1917 Benedetto XV lo nominò Nunzio a Monaco di Baviera nonché Arcivescovo titolare di Sardi (Anatolia) e, nel giugno 1920, Nunzio presso la nuova Repubblica di Germania. Creato cardinale il 16 dicembre 1929, succedette al cardinale Gasparri come Segretario di Stato il 7 febbraio 1930 e, come tale, fu responsabile dei concordati con l’Austria e con la Germania di Adolf Hitler. Sotto la minaccia imminente della Seconda Guerra Mondiale, monsignor Pacelli venne eletto Papa col nome di Pio XII nel conclave del 2 marzo 1939. Era dai tempi di Clemente IX che un Segretario di Stato non veniva eletto Papa, ma Pacelli era il Cardinale più conosciuto e possedeva le doti e l’esperienza che apparivano più adeguate al periodo. Nella sua prima enciclica Summi Pontificatus (1939), Pio XII condannò in nome della pace ogni forma di totalitarismo. Sempre nel 1939, proclamò san Francesco d’Assisi e santa Caterina da Siena patroni d’Italia. Nel 1940 riconobbe definitivamente le apparizioni di Fatima e consacrò nel 1942 il mondo intero al Cuore Immacolato di Maria. Il Papa tentò invano di scongiurare il rischio di una nuova guerra mondiale con diverse iniziative fra cui la più famosa è il discorso alla radio del 24 agosto 1939 in cui pronunciò la frase simbolo del suo pontificato: «Nulla è perduto con la pace; tutto può essere perduto con la guerra». Tuttavia tali iniziative furono inutili.

Il 18 febbraio 1946, a guerra finita, tenne il suo primo concistoro per la creazione di nuovi cardinali: per la prima volta dopo secoli, il numero di cardinali italiani risultò inferiore a quello dei cardinali stranieri. Nelle elezioni politiche italiane del 1948 si schierò a favore della Democrazia Cristiana e impose al Sant’Uffizio di «lasciar stare Padre Pio». Durante il Giubileo, del 1950, con la bolla Munificentissimus Deus, istituì il dogma dell’Assunzione di Maria. Negli anni successivi, Pio XII, anche per il suo carattere schivo e introverso, ridusse all’osso l’organizzazione della Curia Romana (dal 1944 non nominò nessun nuovo Segretario di Stato). Tuttavia fu un papa particolarmente amato dalla gente: istituì l’Angelus domenicale dalla finestra di Piazza San Pietro e fu il primo papa le cui immagini vennero trasmesse in televisione. Nel 1953 la salute di Pio XII si aggravò: fu afflitto per molto tempo da un singhiozzo continuo, dovuto forse ad una gastrite. Già all’inizio del 1954 una malattia l’aveva portato in fin di vita, ma sopravvisse. Pio XII decedette a Castel Gandolfo a seguito di un’ischemia circolatoria e di collasso polmonare. Morì il 9 ottobre 1958, a 82 anni.

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