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Secondo la tradizione, il 25 aprile 1467, l'icona della Vergine Maria del Buon Consiglio si staccò dal santuario di Scutari, in Albania, dove era originariamente venerata e per non cadere in mano ai Turchi apparve su un muro della chiesa di San Marco a Genazzano in Lazio.
Secondo la tradizione, il 25 aprile 1467, l’icona della Vergine Maria del Buon Consiglio si staccò dal santuario di Scutari, in Albania, dove era originariamente venerata e per non cadere in mano ai Turchi apparve su un muro della chiesa di San Marco a Genazzano in Lazio. Leone XIII fu particolarmente devoto alla Vergine sotto il titolo del Buon Consiglio tanto che redasse i testi dell’ufficio e della messa propria. Il 22 aprile del 1903 fece anche inserire l’invocazione “Mater Boni Consilii, ora pro nobis” nelle Litanie Lauretane, con il decreto che riportiamo qui di seguito.
DECRETO
URBIS ET ORBIS
Dall’istante in cui la Beata Vergine Maria, ripiena della grazia dello Spirito Santo e illuminata dagli splendori della divina luce, accettò con tutto l’ossequio della mente e l’affetto del cuore l’eterno disegno di Dio e il mistero del Verbo Incarnato, sin da quell’istante divenuta Madre di Dio, meritò anche di essere chiamata Madre del Buon Consiglio. Ammaestrata dalla viva voce della divina sapienza, spandeva generosamente tra gli altri le parole di vita che aveva ricevute dal suo Figlio e conservate nel suo cuore. E non solo i ministri nelle nozze di Cana di Galilea si acquietarono ai consigli di questa nuova Rebecca, ma è lecito credere che anche le altre pie donne, i discepoli del Signore e gli stessi Santi Apostoli abbiamo provata l’efficacia dei suoi consigli. Vediamo inoltre riconosciuta e confermata alla Vergine questa prerogativa allorché Gesù vicino a morire vedendo presso la croce la madre e il discepolo che amava, disse alla madre: “Donna ecco il tuo Figlio”. Di poi disse al discepolo: “Ecco la tua Madre” e da quel punto il discepolo se la prese con sé. Nella persona di Giovanni poi i Santi Padri della Chiesa vedono rappresentati in quell’istante tutti i fedeli cristiani. Pertanto anche anticamente questa Vergine Beatissima venne salutata, con l’approvazione della Sede Apostolica, col glorioso titolo di Madre del Buon Consiglio sia dal clero sia dal popolo cristiano che implorava aiuto.
Il Santissimo Signor Nostro Leone XIII. mosso dalla sua singolare pietà e da quella dei Fedeli verso la Madre del Buon Consiglio e la sua Sacra Immagine che in modo speciale si venera in Genazzano, dopo aver approvato con Decreto della Congregazione dei Sacri Riti nell’anno 1884 il nuovo Officio con la Messa pel giorno della festa, e concesso nell’anno 1893 anche una scapolare proprio con Indulgenze, nel corso di quest’anno 1903 con lettera Apostolica in forma di Breve elevò al grado e dignità di Basilica Minore, con tutti i diritti e privilegi, questo stesso Santuario, ampliato a sue spese di nuovi ospitali edifizi. Finalmente lo stesso Santissimo Signor Nostro, affinché l’enunciato titolo riuscisse di sempre maggiore onore e devozione alla Beata Vergine Maria, consultata la Sacra Congregazione dei Riti, essendo Relatore l’infrascritto Cardinale Prefetto, ha stabilito e decretato che alle Litanie Lauretane, dopo l’invocazione “Mater admirabilis” si aggiunga l’altra “Mater Boni Consilii, ora pro nobis“. Mosso anche dal pensiero e dalla ferma speranza che fra tante calamità e tenebre la pia Madre che dai Santi Padri vien chiamata Tesoriera delle divine grazie e Consigliatrice universale, invocata per tutto l’orbe cattolico con quel titolo, a tutti si mostri essere Madre del Buon Consiglio e a tutti impetri quella grazia del Santo Spirito la quale illumina i sensi e i cuori cioè il santo dono del Consiglio.
Non ostante qualunque cosa in contrario, addì 22 Aprile 1903.
Stefano Card. Cretoni
Prefetto della Sacra Congregazione dei Riti
Diomede Panici, Arcivescovo di Loadicea
Segretario della Sacra Congregazione dei Riti