Una madre al di sopra di tutte le madri

In questo gruppo la litania, ci fa contemplare Maria come madre. Per 12 volte ci rivolgiamo a lei con il termine più bello che possa esserci sulla terra. Spesso, anzi quasi sempre, la prima parola di tutti i bambini è “mamma”.

In questo gruppo la litania, ci fa contemplare Maria come madre.

Per 12 volte ci rivolgiamo a lei con il termine più bello che possa esserci sulla terra. Spesso, anzi quasi sempre, la prima parola di tutti i bambini è “mamma”. Molte persone nell’ora del trapasso chiamano la propria mamma terrena, oppure, nei momenti difficili o quando si sta per affrontare una prova, si chiama la mamma.

La mamma è l’unica persona dalla quale non ci separiamo mai, dal momento del nostro concepimento fino al momento della nostra morte. Questo gruppo sottolinea il legame che grazie a Maria si crea tra umano e divino.

Maria è come la linea d’orizzonte che congiunge cielo e terra.

Grazie a lei vera madre di Dio e madre nostra, affidataci da Gesù nell’ora della sua morte “Donna, ecco tuo figlio” (Gv 19,26), si rende presente sulla terra il Cristo, vero uomo e vero Dio.

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Madre di Cristo

“ti ho portato in seno nove mesi, ti ho allattato per tre anni, ti ho allevato, […] e ti ho dato il nutrimento”

(2 Maccabei 7,27)

Con questa invocazione, comprendiamo e affermiamo che Maria è la madre di Cristo.

Cristo che “pur essendo di natura divina […] spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini” (Fil 2,6-7).

Ecco Maria è la vera madre di Cristo! Lei per nove mesi l’ha tenuto nel suo grembo. Maria è la madre del Messia, di colui che è atteso dal popolo per la sua salvezza. È la madre di “Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente!” (Ap 1,8). È una cosa bellissima pensare che colui che sta al di sopra di noi, ha scelto di avere una madre come noi.

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Madre della Chiesa

“Donna, ecco tuo figlio!”

(Giovanni 19,26)

Contempliamo Maria invocandola madre della Chiesa.

Maria è nostra madre! È proprio questo il significato che si cela dietro a queste parole. Cristo sul calvario, prima di morire per noi sul legno della croce, non ha pensato a se stesso ma noi. Egli ci ha affidato alla sua Santissima madre. Affidandole Giovanni ha affidato tutti noi alla sua materna protezione. In Giovanni il discepolo che Egli amava siamo racchiusi tutti noi. “Donna, ecco tuo figlio!” (Gv 19,26)

Maria è la madre della Chiesa. Ed è proprio tramite lei, che veglia sulla Chiesa di Dio, non le mura, le cose materiali ma su di noi, possiamo arrivare a Dio.

Questo titolo fu aggiunto alla litania da San Giovanni Paolo II ma, già San Paolo VI a conclusione del Concilio Vaticano II nel 1965 attribuì alla Santa Vergine questa invocazione.

Montefiore Conca (RN) – Madre Della Divina Grazia_Santuario di Bonora_RN
Madre della divina grazia

«Innaffierò il mio giardino e irrigherò la mia aiuola»

(Siracide 24,29)

Tra i vari titoli presenti all’interno delle Litanie Lauretane, emerge Madre della divina grazia.

Quale madre non accoglie ed esaudisce desideri del proprio figlio? Quale madre non corre in soccorso del proprio figlio, quando esso è in pericolo? «Innaffierò il mio giardino e irrigherò la mia aiuola» (Sir 24,29), proprio queste parole ci danno una speranza e una gioia infinità. Lei si prenderà cura di noi.

Ecco che diventa essenziale riconoscere Maria nostra madre, nostra speranza nell’ora del bisogno. È una madre tenera, amorevole, che non nega nulla al figlio, qualsiasi cosa le venga chiesta, essa fa di tutto per accontentare ed esaudire la richiesta che le è giunta.

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