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I pellegrini che vanno a visitare i Luoghi Santi, vedono a Nazareth due Santuari; uno è chiamato il Santuario dell'Annunziazione, ov'era la casa della Vergine, e l'altro è detto il Santuario della Nutrizione, ov'era la casa di San Giuseppe.
I pellegrini che vanno a visitare i Luoghi Santi, vedono a Nazareth due Santuari; uno è chiamato il Santuario dell’Annunziazione, ov’era la casa della Vergine, e l’altro è detto il Santuario della Nutrizione, ov’era la casa di San Giuseppe. Qui si svolse la vita del nostro Patriarca.
Quella casa, che fu per tanti tanni la dimora del Figlio di Dio, fu trasportata misteriosamente dagli Angeli e trovasi in Italia, nel Santuario di Loreto. Contempliamo la Sacra Famiglia nella quieta dimora di Nazareth!
San Giuseppe attendeva al lavoro di fabbro e, come tutti i figli di Adamo, si guadagnava il pane col sudore della fronte.
Intanto Gesù cresceva in sapienza, in statura ed in grazia presso Dio e presso gli uomini ed era soggetto a Maria ed a Giuseppe.
Quanta pace ed armonia dovevano regnare in quella casa! Gesù ubbidiva a San Giuseppe, prestandogli nel lavoro quegli aiuti che comportava la sua età. La Madonna accudiva alle faccende domestiche come una madre di famiglia di povere condizioni; quindi preparava il cibo, filava e cuciva, come le donne del suo tempo, ed andava ad attingere l’acqua all’unica fontana di Nazareth, che esiste tutt’oggi. Gesù seguiva la Madre, aiutandola in ciò che poteva, come sogliono fare i ragazzetti che non sanno staccarsi dal fianco materno.
Niente di straordinario nella Sacra Famiglia: ubbidienza, lavoro, preghiera e soprattutto umile nascondimento. Mai il sole vide persone più sante e più accette alla Divinità!
San Giuseppe era felice! Aveva nella sua casa il Creatore del mondo, lo adorava nell’intimo del suo cuore, poteva guardarlo, accarezzarlo e baciarlo. Gesù era contento di queste manifestazioni di santo affetto e naturalmente le ricambiava. Quante volte le manine di Gesù accarezzarono il volto di San Giuseppe !
Crescendo negli anni, Gesù rendeva i suoi servizi, ora alla Madre, risparmiandola di andare alla fontana, ed ora al Padre Putativo, aiutandolo nel lavoro.
Trent’anni durò questa vita, spregevole agli occhi del mondo, ma preziosissima davanti a Dio, il quale più che le opere guarda la rettitudine dell’agire e l’affetto del cuore.
La Sacra Liturgia, ispirandosi alla preghiera di San Bernardo, esclama: Oh felice uomo! Oh beato Giuseppe. Ma molto più beato è ora in Paradiso, ove gode i frutti della sua santa vita.