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Vade, sátana, invéntor et magíster omnis falláciæ

Il comunismo distruttore si abbatte sulla Chiesa Cattolica in Nicaragua, rivelando ancora la sua natura satanica.

“Le forze avverse, che l’istigazione e l’impulso del genio malefico spingono a combattere il nome cristiano, hanno sempre trovato certi uomini uniti fra di loro, intenti ad abbattere con la loro azione combinata le dottrine divinamente rilevate e a sconvolgere la comunità cristiana con funeste discordie. Nessuno ignora quali danni, in tutti i tempi, hanno cagionato alla Chiesa queste falangi organizzate per l’attacco”. 

Leone XIII

Risuonano maestosamente queste parole del pontefice Leone XIII, uomo timorato di Dio. Parole più che mai attuali, che inquadrano uno dei ritratti più classici e indiscussi della storia della salvezza. L’eterno scontro tra “l’eletta prole di Gesù Cristo”, quei christifideles che ci saranno fino alla fine del mondo, e che costituiscono il Corpo Mistico del Verbo Incarnato, osteggiati, perseguitati, se possibile uccisi, dagli eterni nemici della Chiesa. Non si torna indietro, dopo quel “Quis ut Deus?” che procurò la rovinosa caduta del Principe della Menzogna, accecato dal peccato che lo indusse al rifiuto di Dio e della sua autorità suprema.

Come sappiamo dal testo dell’Apocalisse di S. Giovanni, la bestia venne precipitata dal cielo, ma la caduta viene arrestata sulla terra. Qui, Satana conduce la sua guerra, per quello che Dio gli concede, contro la Chiesa, cercando di accaparrarsi le anime dei lontani, e di perseguitare o togliere di mezzo i cattolici che intendono salvarsi.

Questo scontro è materiale, e si svolge nella storia della salvezza, fin dall’Incarnazione. Il Demonio sceglie sempre un’istituzione materiale, politica, sociale, che viene utilizzata come mezzo per combattere la Chiesa. Nell’ultimo secolo, il mezzo privilegiato è senza ombra di dubbio il comunismo distruttore: “Dove il comunismo ha potuto affermarsi e dominare […] ivi si è sforzato con ogni mezzo di distruggere (e lo proclama apertamente) fin dalle loro basi la civiltà e la religione cristiana, spegnendone nel cuore degli uomini, specie della gioventù, ogni ricordo. Vescovi e sacerdoti sono stati banditi, condannati ai lavori forzati, fucilati e messi a morte in maniera inumana; semplici laici, per aver difeso la religione, sono stati sospettati, vessati, perseguitati e trascinati nelle prigioni e davanti ai tribunali.

Il comunismo è un apparato interamente satanico, da cima a fondo. Impostato sulla filosofia malata e contraddittoria, violenta ed estremamente pessima del giudeo Karl Heinrich Marx, aiutato dal commerciante di cotone, anch’egli giudeo, Frederik Engels, il comunismo persegue l’annullamento della personalità umana.

Odio all’uomo, odio alla sua natura, odio contro Dio.

Non a caso, la sede apostolica già prima di Pio XI aveva condannato questa istituzione satanica: Pio IX lo descrive come « […] quella nefanda dottrina […] sommamente contraria allo stesso diritto naturale, la quale, una volta ammessa, porterebbe al radicale sovvertimento dei diritti, delle cose, delle proprietà di tutti, e della stessa società umana »; Leone XIII lo definiva « peste distruggitrice, la quale, intaccando il midollo della società umana, la condurrebbe alla rovina » 

Il comunismo ha sete di sangue cristiano, sopratutto del sangue dei religiosi. Basti ricordare, che nella sola guerra civile spagnola (1936-1939), i comunisti, padroni di Madrid e di intere regioni iberiche, assassinarono 12 vescovi ed oltre 12mila tra sacerdoti, frati e monache; in molti episodi, riesumarono i corpi mummificati o decomposti dei religiosi, per immortalarsi in fotografia mentre scherniscono i cadaveri dei poveri malcapitati. Puro odio, schifoso e non umano.

In questo contesto non stupisce che in un paese come il Nicaragua, governato dal marxista Daniel Ortega, comunista di educazione e di principi, e dalla sua sinistra, che essendo inquinata di liberalismo e di socialismo, esibisce lo stendardo del maligno, del peccato, dell’odio contro la religione cattolica.

Vade, sátana, invéntor et magíster omnis falláciæ

La persecuzione della Chiesa cattolica in Nicaragua si aggiunge, quindi, alle infinite persecuzioni perpetrate contro i cristiani nel corso della storia. Ad bestias! Gridavano i romani, che vedevano i cristiani come gente sovversiva, li etichettava come pazzi, complottisti, cannibali: la rinuncia a bruciare incenso per le divinità pagane: questo era il segnale per incatenarli, e per gettarli come pastura per le fiere. Oggi, lo scenario è altrettanto simile.

Il cardinale salvadoregno José Gregorio Rosa Chàvez ha affermato chiaramente: “la persecuzione subita dalla Chiesa cattolica da parte delle autorità governative è attualmente il caso di martirio più orrendo nella regione”.

Dal 2018 ad oggi, secondo un’inchiesta di un avvocato del posto, ci sarebbero stati quasi 200 attacchi e profanazioni ai danni di edifici religiosi.

Il governo di Ortega ha continuato a perseguitare la Chiesa: solo di recente, ha soppresso ben cinque radio cattoliche nel dipartimento di Matagalpa, a cui si aggiunge la chiusura della televisione della Conferenza episcopale, e al divieto di operazione per diverse ONG cattoliche.

Nel conflitto tra i satanisti del governo di Ortega, che di fatto incarna un precursore dell’Anticristo, c’è una stella che brilla. La guida diocesana di mons. Rolando Alvarez. 

La polizia gli ha impedito di lasciare la sua abitazione, per poter celebrare la S. Messa. Un video mostra chiaramente il vescovo che denuncia l’accaduto, chiuso in casa con laici e religiosi, mentre dei poliziotti si dispongono in tenuta anti-sommossa di fronte al suo cancello, costrigendolo a rimanere confinato in casa. Come Cristo, che venne prelevato come se fosse un pericoloso criminale. Nel video, si vede chiaramente il vescovo benedire gli agenti, che difende chiamandoli fratelli, costretti ad eseguire ordini ingiusti. Mons. Alvarez è ben noto per essere un fermo oppositore del male operato dal regime di Ortega. Non lasciandosi intimorire dai servi del demonio, il vescovo si è recato in strada per benedire i fedeli, e gli agenti di polizia, con il Santissimo Sacramento racchiuso nell’ostensorio.

“Siamo qui solo con il nostro unico potere, che è Gesù sacramentato”.

Ortega non accenna a fermarsi. Dopo aver cacciato il nunzio apostolico, mons. Waldemar Stanislaw Sommertag, continua a denigrare e attaccare la Santa Chiesa, chiamandola una associazione a delinquere, una realtà sovversiva che incita all’odio contro l’ordine pubblico.

“Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo trattati come pecore da macello. Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati.” 

Non ci rimane che pregare per i nostri fratelli cattolici, che sono perseguitati da questi demoni. Pregare per il loro pastore, affinché il Signore possa concedergli la grazia di combattere senza paura e, se necessario, la grazia della perseveranza finale, onde sacrificare anche la sua vita per Gesù Cristo.

Come fecero i tanti e innumerevoli sacerdoti, sperduti nel tempo e sulla Terra, che i comunisti torturarono e uccisero, essendo questi per natura omicidi, avendo per Padre il Diavolo, e volendo esaudire i desideri del loro Padre. 

Pensiamo al seminarista Rolando Rivi, ai parroci, cappellani o arcipreti, Dante Mattioli, Giuseppe Jemmi, Domenico Gianni, Carlo Terenziani, Enrico Donati, Giuseppe Preci, Giuseppe Tarozzi, Giovanni Guicciardi, Raffaele Bortolini, Giuseppe Rasori, Luigi Lenzini, Achille Filippi, Alfonso Reggiani, Francesco Venturelli, Umberto Pessina, Giovanni Ferruzzi, Luigi Pelliconi, Tiso Galletti, Giuseppe Galassi, Teobaldo Daporto: sono alcuni nomi di quei religiosi uccisi dai partigiani comunisti, sul finire della seconda guerra mondiale e nel dopo-guerra.

Il comunismo continua, ancora oggi, ancora adesso, a desiderare il sangue dei cristiani. Come quella donna dell’Apocalisse, “[…] ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù”. Continua a perseguitare e uccidere, come ha sempre fatto, ab initio, e come continuerà a fare: è parte integrante di quella Babilonia, che prima o poi cadrà, ma che è sempre stata e sempre sarà: “covo di demòni, carcere di ogni spirito immondo, carcere di ogni uccello impuro e aborrito e carcere di ogni bestia immonda e aborrita”.

“Procurate, Venerabili Fratelli, che i fedeli non si lascino ingannare! Il comunismo è intrinsecamente perverso e non si può ammettere in nessun campo la collaborazione con esso da parte di chiunque voglia salvare la civilizzazione cristiana. E se taluni indotti in errore cooperassero alla vittoria del comunismo nel loro paese, cadranno per primi come vittime del loro errore, e quanto più le regioni dove il comunismo riesce a penetrare si distinguono per l’antichità e la grandezza della loro civiltà cristiana, tanto più devastatore vi si manifesterà l’odio dei « senza Dio ».” 

Nel 2022, è inaccettabile che il comunismo esista ancora. Mons. Beniamino Socche (1890 – 1965), che vide sacerdoti della sua diocesi di Reggio Emilia uccisi dai comunisti, non ebbe paura a denunciare i crimini e gli autori, oltre all’ideologia, con la celebre frase del 26 marzo 1955: “… siamo andati a visitare i feriti e le salme degli innocenti e a pregare per loro, e abbiamo sentito molti domandarsi: ma allora, che non sia venuto il tempo di mettere finalmente fuori legge il comunismo?” 

Nell’attesa che il comunismo venga cancellato dalla faccia della terra, noi invochiamo l’intercessione di San Michele Arcangelo, affinché questo schifoso colosso satanico venga definitivamente cancellato dalla storia, dalla cultura. 

Sia il comunismo maledetto, ora e sempre, per tutti i secoli dei secoli.

Viva la Santa Chiesa di Cristo! Viva i martiri e i perseguitati. 

Preghiamo incessantemente per i nostri cattolici perseguitati dal comunismo, sopratutto per quelli del Nicaragua. Offriamo orazioni e comunioni, affinché il Signore conceda loro la difesa o, se necessaria, una buona e santa morte nella sua Grazia. 

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