Sono giornate tristi per i cattolici Italiani, giornate che ci riportano alla frase Evangelica in cui il Signore rivolgendosi a tutti i suoi seguaci gli rivela consolandoci: “Beati voi quando vi insulteranno”. Perché si, noi siamo stati insultati, anzi è stata proprio la nostra Madre a essere stata insultata insieme con il suo Amantissimo Figlio e alcuni santi.
Sulla tv di stato Italiana, il 4 e 7 marzo p.v., sono andate in onda alcune immagini blasfeme dove un cantante, tale Achille Lauro, si è vestito in maniera eccentrica, dipingendosi poi sui social come “agnello sacrificale” che ha “versato lacrime per i nostri peccati” e definendo il nostro Salvatore “una donna”, definendo poi il Padre vestito “in minigonna” e definendo un “serpente” la prima Eva, che seppur avendo condannato l’umanità alla corruzione con il Peccato originale, è stata salvata dal Cristo, così come recita l’antica omelia “sul sabato santo” che ogni anno leggiamo all’ufficio delle letture.
Infatti, Lauro, pur non definendosi un “Santo” agisce contro la Fede e offende molti credenti. È un chiaro affronto pubblico, rappresenta un atto (più atti) di vilipendio contro la religione cattolica, essendoci gli estremi citati in tal caso dal diritto. Allora fateci capire: se solo si nomina qualcosa o si dice qualcosa sull’Islam si viene subito tacciati di Islamofobia. Invece qualsiasi cosa si compia contro il Cristianesimo è permessa: questa non è la vera laicità di stato, come taluni osano definirla, ma è una bestemmia.
Anche ieri, Venerdì di Quaresima, abbiamo visto la performance di Lauro con Rosario Fiorello, vestito come Cristo: con la Corona di spine! Come a voler prendere in giro quel Suo estremo gesto d’amore. Quanto dolore proviamo nel cuore, noi cristiani, a vedere il nostro Dio offeso e deriso: sappiamo e confidiamo però nella Sua misericordia, affinché sia con noi indulgente seppur con tutte queste offese. Il cantante ieri, ancora una volta, si è paragonato a “San Francesco che si spoglia dai beni, Elisabetta Tudor che muore per il popolo, Giovanna D’Arco che va al rogo” Povero San Francesco che amando Dio completamente si è spogliato di tutto per darsi a Lui solo e povera Santa Giovanna, protettrice della Francia, che per difendere Dio e il tuo popolo è stata arsa viva, poveri voi che siete invocati in una canzone blasfema che chiede addirittura a Dio di “benedire chi se ne frega”.
Dio non benedirà mai “chi se ne frega” perché il nostro Dio è amore e carità e ci invita alla Carità: come potremmo infatti amare gli altri fregandocene? Noi cristiani, infatti, siamo propriamente chiamati da Dio a fregarcene del mondo pur non essendo del mondo, a fregarcene dei fratelli come ci importa di noi stessi e amandoli come Dio ci ha amato e anche con questo l’artista ci insulta e insulta il nostro Dio. Purtroppo sembra che sempre più la nostra società si sta chiudendo in sé stessa e sta divenendo sempre più egoistica e anticristiana.
Il compito di noi tutti Cattolici, nonostante il nostro essere peccatori è quello di alzarci, di alzarci in piedi e difendere colui che è morto per la nostra Salvezza, ma che continua a essere deriso e schiaffeggiato da quegli uomini che non provano nemmeno un pochino di pietà davanti a un uomo che veramente si è sacrificato per noi. San Carlo Borromeo sosteneva che, anche se non fosse esistito il Paradiso, avrebbe creduto comunque al Cristo, poiché è stato capace di offrire, per amore, tutta la Sua vita all’umanità decaduta.
Preghiamo, però, oltre che per riparare, anche per convertire le dure cervici e i duri cuori di queste persone che, come i rivoluzionari francesi che uccisero le beate martiri di compiègne e i sacerdoti che non accettavano la costituzione civile del clero, definendosi tolleranti, divengono intolleranti con alcune categorie. Non è più possibile restare in silenzio, troppe volte lo siamo stati dimenticandoci come Gesù disse: “Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre” e oggi tante pietre cantano: le nostre coscienze, nel segreto del nostro cuore, anche quando non vogliamo ascoltarla! Il Signor Lauro non si può permettere di sfregiare la santità della nostra Chiesa, di Cristo e della Beata Vergine Maria, con le sue raccapriccianti e blasfeme raffigurazioni. A tutto c’è un limite.