Visitazione della Beata Vergine Maria

Visitazione della Beata Vergine Maria

La Visitazione della Beata Vergine Maria, è una festa liturgica della Chiesa cattolica. Nell’Annunciazione, Dio per mezzo dell’arcangelo Gabriele chiedeva la disponibilità di Maria a ricevere un figlio, il Cristo
La Visitazione della Beata Vergine Maria, è una festa liturgica della Chiesa cattolica. Nell’Annunciazione, Dio per mezzo dell’arcangelo Gabriele chiedeva la disponibilità di Maria a ricevere un figlio, il Cristo

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La Visitazione della Beata Vergine Maria, è una festa liturgica della Chiesa cattolica. Nell’Annunciazione, Dio per mezzo dell’arcangelo Gabriele chiedeva la disponibilità di Maria a ricevere un figlio, il Cristo

31 maggio, Visitazione (Francesco De Mura)

La Visitazione della Beata Vergine Maria, è una festa liturgica della Chiesa cattolica. Nell’Annunciazione, Dio per mezzo dell’arcangelo Gabriele chiedeva la disponibilità di Maria a ricevere un figlio, il Cristo; ma avendo Maria desiderato la verginità, l’angelo spiegò che la concezione sarebbe stata miracolosa per opera dello Spirito Santo, e per esemplificare la potenza di Dio, annunciava l’incredibile maternità di sua cugina Elisabetta, già al sesto mese di gravidanza, nonostante la sua presunta sterilità e anzianità. Elisabetta era sposata con Zaccaria, sacerdote del Tempio di Gerusalemme, e quindi appartenente della tribù di Levi. Dopo l’annunciazione e ricevuto lo Spirito Santo, Maria si recò da Nazareth in Galilea a trovare Elisabetta in Giudea. Quando Maria giunse nella casa di Zaccaria, Elisabetta ebbe la percezione di trovarsi di fronte alla donna che portava in grembo il Cristo, lodando Maria per essere stata degna e disponibile al progetto di Dio. In risposta alla lode, la Vergine Maria espresse il ringraziamento a Dio attraverso quello che è conosciuto come il “Magnificat” riportato dall’evangelista Luca e denso di ricordi biblici. Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi, cioè fino alla nascita di suo nipote Giovanni, il futuro Battista.

La festa della «Visitazione» è stata celebrata dall’Ordine Francescano fin dal 1263 sotto papa Urbano IV, e papa Urbano VI fu istituita nel 1389, con un decreto, ma promulgato, dopo la sua morte dal successore Bonifacio IX, per impetrare dalla Madonna la fine del grande scisma d’Occidente. Clemente VIII, nel 1608, compose i testi liturgici dell’officiatura precedente l’ultima riforma, questa festa tradizionalmente veniva celebrata il 2 luglio, perché in tale giorno era già celebrata dai frati Minori Francescani fin dal 1263. Secondo alcuni, sarebbe stato logico collocarla in un giorno immediatamente successivo a quello dell’Annunciazione (il 25 marzo), ma questo avrebbe significato inserirla nel tempo di Quaresima. Il 2 luglio si giustificava col fatto che, essendo Maria rimasta per tre mesi da Elisabetta ad Ain Karim, in Giudea, come ci racconta Luca nel suo Vangelo (1, 56), tale data cadeva esattamente otto giorni dopo la nascita di Giovanni Battista, in coincidenza cioè con il termine del periodo trascorso da Maria presso la cugina. La riforma del calendario liturgico ha preferito spostare la festa della Visitazione all’ultimo giorno di maggio, situandola tra l’Annunciazione e la nascita del Battista: così si adatta meglio alla narrazione evangelica. Inoltre, essa conclude il mese tradizionalmente dedicato dalla devozione popolare alla Vergine. La visita di Maria a Elisabetta suggella l’incontro di due donne che si vogliono bene e di due bimbi ancora nel grembo delle loro mamme, la più giovane in umile servizio della più anziana. La premura affettuosa di Maria esprime insieme al gesto di carità anche l’annuncio dei tempi nuovi compiutisi in Cristo. La Visitazione è giustamente chiamata anche la festa del “Magnificat” perché Maria si rende conto delle grandi cose compiute in Lei dall’Onnipotente ed il suo «d’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata» è per noi un invito a ricorrere alla sua intercessione e a renderci degni della misericordia di Dio che «si stende su quelli che lo temono».

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