DEVOZIONE DEL MESE
Panem de cælo
præstitísti eis
Aprile è il mese che la Santa Chiesa dedica alla Ss.ma Eucaristia,
Panis Angelicus, sacramento dell'eterno pontefice e sacerdote,
Nostro Signore Gesù Cristo, con il quale Egli ci comunica
la sua vita divina
di Edoardo Consonni
DEVOZIONE DEL MESE
San Giuseppe
Marzo è il mese che la Santa Chiesa dedica alla protodulia, centrata sulla figura di San Giuseppe, Terror Daemonum et exemplar opificum
di Edoardo Consonni
Il Mese di Marzo è dedicato interamente alla figura di San Giuseppe, padre terreno o putativo di Nostro Signore Gesù Cristo. Questa figura, a cui Ecclesia Dei è particolarmente affezionata, rappresenta un caposaldo nella santificazione del cristiano, sia per quanto riguarda l’importanza delle virtù naturali e soprannaturali, sia per quanto compete il fine ultimo della vita.
Il cristiano è chiamato, durante l’esilio terreno, a combattere aspramente contro i tre principali suoi nemici, che il Tanquerey, in accordo con la S. Tradizione, identifica nel mondo, nel demonio, e nel proprio Io, sopratutto nella concupiscenza. Questi nemici vogliono la nostra morte spirituale, e ci vogliono, in ultima battuta, dannati.
A tal proposito, S. Giuseppe deve essere per noi modello di castità e di continenza, di temperanza e di astinenza. Egli rappresenta, in un certo senso, il modello perfetto per concepire un odio santo contro se stessi e “[…] contro il proprio corpo, origine di tanti peccati”. Egli, infatti, percepiva il moto disordinato della concupiscenza in atto primo, ma non in atto secondo, senza cioè risvolti peccaminosi in pensieri, parole ed opere.
Egli non era esente dal peccato originale, ma ne fu liberato dalla circoncisione: possiamo dedurre che era quasi come noi, sotto l'impero della concupiscenza. “[…] Vale a dire, di quel focolaio o lievito del male che i Padri chiamano talvolta un tiranno, un demone innato, la fonte sempre presente dei desideri malvagi, e che, anche nei battezzati, continua ad esistere ad agonem, cioè per l'esercizio della virtù, come insegna il santo Concilio di Trento”. Questo mese, pertanto, di concerto con la Quaresima, periodo liturgicamente forte e disseminato di tentazioni intense, deve essere un mese di aspra lotta contro la carne: e la figura di S. Giuseppe, in questi termini, aiuta. Il guadagno delle virtù è poi un altro punto chiave della devozione mensile. Grazie alle pie pratiche che la Chiesa ci consegna, per la protodulia, sono mezzi efficaci per il guadagno delle virtù, per chiedere al Santo Patrono l’acquisizione delle stesse.
Devozione al Sacro Manto, Meditazioni su Gioie ed Allegrezze, il Piccolo Ufficio di San Giuseppe (che Ecclesia Dei mette a disposizione): sono tutte pratiche di perfezionamento delle virtù. Infine, ricorrere a San Giuseppe è importante per il suo patrocinio. Essendo egli Mediatore e Corredentore, può aiutare ogni cristiano, e possiamo pertanto chiedere una sua intercessione presso Dio per le anime dei Purganti, che hanno bisogno delle nostre preghiere! Così si esprime il Cardinale A.M. Lepicièr, O.S.M:
“Non si deve credere, tuttavia, che il patrocinio di San Giuseppe abbracci solo i fedeli che fanno attualmente parte della Chiesa militante, i Santi che sono in cielo non avendo bisogno del suo aiuto, e le anime del Purgatorio essendo direttamente sottoposte al tribunale di Dio. D'altra parte, si dirà, gli Angeli benedetti non devono nulla al santo Patriarca.
In realtà, le parole di Pio IX, con cui ha solennemente proclamato San Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica, hanno un significato molto grande, e non sta a noi limitarne la portata. Infatti, poiché San Giuseppe è il vero sposo di Maria e il padre putativo di Gesù, ne consegue che il suo patrocinio si estende a tutti coloro che devono la loro redenzione a Cristo e a sua Madre, poiché egli fu il custode di entrambi. Pertanto, questo patrocinio si estende a tutti coloro che partecipano, che hanno partecipato o che parteciperanno in futuro ai frutti della Redenzione.”
Aut Deo aut contra
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Il Mese di Marzo è dedicato interamente alla figura di San Giuseppe, padre terreno o putativo di Nostro Signore Gesù Cristo. Questa figura, a cui Ecclesia Dei è particolarmente affezionata, rappresenta un caposaldo nella santificazione del cristiano, sia per quanto riguarda l’importanza delle virtù naturali e soprannaturali, sia per quanto compete il fine ultimo della vita.
Il cristiano è chiamato, durante l’esilio terreno, a combattere aspramente contro i tre principali suoi nemici, che il Tanquerey, in accordo con la S. Tradizione, identifica nel mondo, nel demonio, e nel proprio Io, sopratutto nella concupiscenza. Questi nemici vogliono la nostra morte spirituale, e ci vogliono, in ultima battuta, dannati.
A tal proposito, S. Giuseppe deve essere per noi modello di castità e di continenza, di temperanza e di astinenza. Egli rappresenta, in un certo senso, il modello perfetto per concepire un odio santo contro se stessi e “[…] contro il proprio corpo, origine di tanti peccati”. Egli, infatti, percepiva il moto disordinato della concupiscenza in atto primo, ma non in atto secondo, senza cioè risvolti peccaminosi in pensieri, parole ed opere.
Egli non era esente dal peccato originale, ma ne fu liberato dalla circoncisione: possiamo dedurre che era quasi come noi, sotto l'impero della concupiscenza. “[…] Vale a dire, di quel focolaio o lievito del male che i Padri chiamano talvolta un tiranno, un demone innato, la fonte sempre presente dei desideri malvagi, e che, anche nei battezzati, continua ad esistere ad agonem, cioè per l'esercizio della virtù, come insegna il santo Concilio di Trento”. Questo mese, pertanto, di concerto con la Quaresima, periodo liturgicamente forte e disseminato di tentazioni intense, deve essere un mese di aspra lotta contro la carne: e la figura di S. Giuseppe, in questi termini, aiuta. Il guadagno delle virtù è poi un altro punto chiave della devozione mensile. Grazie alle pie pratiche che la Chiesa ci consegna, per la protodulia, sono mezzi efficaci per il guadagno delle virtù, per chiedere al Santo Patrono l’acquisizione delle stesse.
Devozione al Sacro Manto, Meditazioni su Gioie ed Allegrezze, il Piccolo Ufficio di San Giuseppe (che Ecclesia Dei mette a disposizione): sono tutte pratiche di perfezionamento delle virtù. Infine, ricorrere a San Giuseppe è importante per il suo patrocinio. Essendo egli Mediatore e Corredentore, può aiutare ogni cristiano, e possiamo pertanto chiedere una sua intercessione presso Dio per le anime dei Purganti, che hanno bisogno delle nostre preghiere! Così si esprime il Cardinale A.M. Lepicièr, O.S.M:
“Non si deve credere, tuttavia, che il patrocinio di San Giuseppe abbracci solo i fedeli che fanno attualmente parte della Chiesa militante, i Santi che sono in cielo non avendo bisogno del suo aiuto, e le anime del Purgatorio essendo direttamente sottoposte al tribunale di Dio. D'altra parte, si dirà, gli Angeli benedetti non devono nulla al santo Patriarca.
In realtà, le parole di Pio IX, con cui ha solennemente proclamato San Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica, hanno un significato molto grande, e non sta a noi limitarne la portata. Infatti, poiché San Giuseppe è il vero sposo di Maria e il padre putativo di Gesù, ne consegue che il suo patrocinio si estende a tutti coloro che devono la loro redenzione a Cristo e a sua Madre, poiché egli fu il custode di entrambi. Pertanto, questo patrocinio si estende a tutti coloro che partecipano, che hanno partecipato o che parteciperanno in futuro ai frutti della Redenzione.”
Aut Deo aut contra
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