Questa vittoria non è frutto di forza umana, ma della fede di chi confida nel Signore. È una prefigurazione di ciò che avverrà nella pienezza dei tempi, quando un’altra Donna — Maria Santissima — con il suo «fiat» aprirà la porta per la salvezza del mondo.
Questa vittoria non è frutto di forza umana, ma della fede di chi confida nel Signore. È una prefigurazione di ciò che avverrà nella pienezza dei tempi, quando un’altra Donna — Maria Santissima — con il suo «fiat» aprirà la porta per la salvezza del mondo.
A partire dalla Quaestio 10 della Pars Prima della Summa Theologica di San Tommaso in questo articolo si analizza uno degli attributi di Dio, la sua eternità.
A partire dalla Quaestio 10 della Pars Prima della Summa Theologica di San Tommaso in questo articolo si analizza uno degli attributi di Dio, la sua eternità.
Leone XIV sta gradualmente riportando il papato alla dignità che merita e che gli spetta, consegnataci in tal modo dalla Tradizione. Per questo l'agire del papato non può rimanere in balìa dei gusti del singolo uomo investito di tale ministero, poiché non gli appartiene, se non come custode.
Nel mistero della Trinità si rivela l’essenza stessa di Dio: Amore che non si somma, ma si moltiplica, perché il dono perfetto non divide, unisce. Un mistero che non si comprende, ma si adora e, come ricorda Sant’Agostino, se lo ami, lo hai già toccato.
Bologna ospiterà in ottobre la mostra Arte Proibita. Tra le opere scelte per promuovere l’evento, un crocifisso sostituito dal clown di McDonald’s. Non è arte che provoca, è dileggio che ferisce.
La cronaca recente ci suggerisce di interrompere la sospensione estiva e ci consegna l’ennesimo esempio di come la realtà, soprattutto se riguarda la Chiesa e il suo Pastore, venga spesso deformata, piegata e manipolata per servire un copione già scritto.
Il frutto della generazione umana dal primo momento della sua esistenza, e cioè a partire dal costituirsi dello zigote, esige il rispetto incondizionato che è moralmente dovuto all’essere umano nella sua totalità corporale e spirituale.
Segni sacri dimenticati, ruoli confusi e sperimentazioni sinodali: quando il linguaggio della Chiesa smette di parlare di Dio, resta solo il vuoto del palcoscenico.
La canonizzazione di Isacco il Siro da parte di Papa Francesco è stato un gesto di alta diplomazia ecclesiale, che tesse un ponte tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Assira. Il suo significato più profondo emerge nel contesto di crisi che ha coinvolto i cristiani iracheni, una comunità che, nonostante le persecuzioni, ha testimoniato con fermezza la propria fede e continua a costruire un futuro di riconciliazione.
Leone XIV sta gradualmente riportando il papato alla dignità che merita e che gli spetta, consegnataci in tal modo dalla Tradizione. Per questo l'agire del papato non può rimanere in balìa dei gusti del singolo uomo investito di tale ministero, poiché non gli appartiene, se non come custode.
Bologna ospiterà in ottobre la mostra Arte Proibita. Tra le opere scelte per promuovere l’evento, un crocifisso sostituito dal clown di McDonald’s. Non è arte che provoca, è dileggio che ferisce.
La cronaca recente ci suggerisce di interrompere la sospensione estiva e ci consegna l’ennesimo esempio di come la realtà, soprattutto se riguarda la Chiesa e il suo Pastore, venga spesso deformata, piegata e manipolata per servire un copione già scritto.
Il frutto della generazione umana dal primo momento della sua esistenza, e cioè a partire dal costituirsi dello zigote, esige il rispetto incondizionato che è moralmente dovuto all’essere umano nella sua totalità corporale e spirituale.
Segni sacri dimenticati, ruoli confusi e sperimentazioni sinodali: quando il linguaggio della Chiesa smette di parlare di Dio, resta solo il vuoto del palcoscenico.
O Rosario benedetto di Maria; Catena dolce che ci rannodi a Dio; Vincolo di amore che ci unisci agli Angeli; Torre di salvezza negli assalti d’inferno; Porto sicuro nel comune naufragio…» (Beato Bartolo Longo)
Si può censurare un blog, ma non si può censurare la verità. Anche se le parole della fede rischiano di essere silenziate, ciò che nasce dal Vangelo non teme l’oscurità della notte. È tempo di vegliare, pregare e resistere nella verità.
Dopo il Concilio Vaticano II, gli abiti religiosi hanno subito un cambiamento radicale: linee più semplici e pratiche, perfette per la vita pastorale. Ma qualcosa è andato perduto. L’abito, così carico di significato, non è solo un simbolo di fede e appartenenza a Cristo; è anche un richiamo silenzioso alla presenza di Dio in un mondo sempre più secolarizzato.
Ecco il futuro della Santa Chiesa! E’ come un libro la cui prefazione ci fa comprendere quale sarà il contenuto ed inizia con le parole “Introibo ad altare Dei”.
Dal Cuore trafitto di Cristo nasce la Chiesa: unita, apostolica e universale, sulle orme dei Santi Pietro e Paolo, testimoni dell’amore che salva e trasforma ogni popolo.
Due santi. Due martiri. Due colonne della fede. Pietro, il custode dell’unità. Paolo, il fuoco della missione. Ancora oggi ci parlano e ci chiedono: hai conservato la fede? Hai combattuto la buona battaglia?
La Chiesa non è una democrazia, e il Vangelo non è un’opinione da negoziare. In un tempo in cui si cerca di piacere al mondo a tutti i costi, qualcuno deve ricordare che la verità non si vota, né si addolcisce per ottenere consensi. La Chiesa non salva compiacendo, ma annunciando Cristo. Tutto intero. Anche quando il mondo fischia.
Contro la retorica della sinodalità “orizzontale” e anti-clericale, questo articolo smonta con rigore teologico e dottrinale le pretese moderniste di una Chiesa senza gerarchia, riaffermando con forza il primato del Papa e la struttura soprannaturale voluta da Cristo. Un appello alla fedeltà cattolica autentica, contro le derive dell’errore.
La povertà francescana non è miseria, ma libertà: un itinerario che conduce fino ai piedi dell’Altare, dove tutto si compie in Cristo. In occasione della festa del Santo di Assisi, il Patrono d’Italia che ancora interroga il nostro tempo, riscopriamo il senso più autentico della sua radicalità evangelica, nutrita di Vangelo, umiltà e adorazione.
La recente morte di Charlie Kirk – figura controversa e influente della politica americana contemporanea – offre l’occasione per una riflessione più ampia sullo stato della democrazia occidentale.
Non c’è nulla di straordinario in queste righe ed è proprio questo a renderle preziose. Sono la vita quotidiana di una ragazza del nostro tempo che, tra università, amicizie, incomprensioni e derisioni, ha imparato a riconoscere l’amore di Dio come luce che guida, consola e sorprende.
Ci sono parole che lusingano e parole che feriscono, voci che rassicurano e voci che mettono in crisi. Eppure, la vera forza della predicazione non si misura nella dolcezza dei toni, ma nella capacità di scalfire le coscienze e di richiamarle alla verità.
C’è un segno che il mondo tende a rifiutare o a dimenticare, ma che la Chiesa continua a riconoscere come sorgente di speranza e di vita. La liturgia lo celebra in modo particolare il 14 settembre, invitando i credenti a guardare oltre l'apparenza di scandalo e debolezza per scoprire un significato che tocca l'esistenza di tutti.
L’inizio della salvezza passa dal volto di una fanciulla. Con Maria bambina prende avvio la storia nuova: da lei, la Madre del Redentore, germoglia la speranza del mondo.
Nel mistero della Trinità si rivela l’essenza stessa di Dio: Amore che non si somma, ma si moltiplica, perché il dono perfetto non divide, unisce. Un mistero che non si comprende, ma si adora e, come ricorda Sant’Agostino, se lo ami, lo hai già toccato.
La povertà francescana non è miseria, ma libertà: un itinerario che conduce fino ai piedi dell’Altare, dove tutto si compie in Cristo. In occasione della festa del Santo di Assisi, il Patrono d’Italia che ancora interroga il nostro tempo, riscopriamo il senso più autentico della sua radicalità evangelica, nutrita di Vangelo, umiltà e adorazione.
La recente morte di Charlie Kirk – figura controversa e influente della politica americana contemporanea – offre l’occasione per una riflessione più ampia sullo stato della democrazia occidentale.
Non c’è nulla di straordinario in queste righe ed è proprio questo a renderle preziose. Sono la vita quotidiana di una ragazza del nostro tempo che, tra università, amicizie, incomprensioni e derisioni, ha imparato a riconoscere l’amore di Dio come luce che guida, consola e sorprende.
Ci sono parole che lusingano e parole che feriscono, voci che rassicurano e voci che mettono in crisi. Eppure, la vera forza della predicazione non si misura nella dolcezza dei toni, ma nella capacità di scalfire le coscienze e di richiamarle alla verità.
C’è un segno che il mondo tende a rifiutare o a dimenticare, ma che la Chiesa continua a riconoscere come sorgente di speranza e di vita. La liturgia lo celebra in modo particolare il 14 settembre, invitando i credenti a guardare oltre l'apparenza di scandalo e debolezza per scoprire un significato che tocca l'esistenza di tutti.