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Un seminarista anonimo

Riflessione di un seminarista anonimo in occasione della Giornata per le vocazioni

Oggi, uscendo di chiesa, voi direte a chi incontrerete: “Ma lo sai che sono andato a Messa e ho visto un essere umano in via di estinzione? Sì, non sto scherzando, si è presentato e ha detto che nella vita fa il seminarista, e ha detto anche che sono rimasti in pochi a fare questa cosa che si chiama seminarista, si stanno praticamente estinguendo, poi ha chiesto di pregare perché questo non succeda.

E se non ci credi, vieni a Messa la prossima domenica che potrebbe essere che lo vedi anche tu, questo essere umano in via di estinzione, il seminarista.” Così dovrete dire, uscendo di chiesa.

Ma cos’è un seminarista? È qualcuno che si è messo in gioco e, come nel mio caso, ha lasciato la propria famiglia, il proprio lavoro, e ha deciso di seguire una persona di nome Gesù, e un domani, se Gesù vorrà, essere un prete. Gesù è la
cosa più bella che io ho, e questo mi basta. Voglio seguire quel Gesù che quasi da duemila anni è sulla croce con le braccia spalancate, e, afferrando bene quelle mani, con Lui a fianco percorrere le strade di questo mondo, per portarlo a tutti e soprattutto a chi ancora non lo conosce. Gesù ancora oggi chiama e chiede di seguirlo, in un mondo che però non sa, e non vuole, rispondere a questa chiamata, perché impegnato ad ascoltare tutto e tutti, tranne la voce che dice: “Vieni e seguimi”, che dice: “Pregate il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!”. Questa voce, che è la voce di Gesù, non tacerà mai, perché è voce di amore infinito verso questo mondo.

Il seminarista è merce rara al giorno d’oggi, e quindi, essendo rara, è merce preziosa, va custodita bene, in una cassaforte speciale, la cassaforte del proprio cuore. Custoditemi, per favore, nel vostro cuore. E custoditemi con la preghiera.
Pregare è la cosa più bella e importante che potete fare per me. Magari, di sera, qualche volta si può utilizzare di meno il telecomando, e tenere in mano di più la corona del Rosario. Pregando il Rosario, si affidano a Gesù, attraverso la
Madonna, tutti coloro che hanno intrapreso questa strada del seminario e si chiede il dono di numerose vocazioni sacerdotali.

Abbiamo bisogno di vocazioni non perché ci sono tante cose da fare, tante riunioni, nelle nostre parrocchie, nei nostri oratori, e se non c’è il prete si pensa che nessun altro le può fare; abbiamo invece bisogno di vocazioni perché occorre riscoprire l’attrattiva Gesù! Abbiamo bisogno di vocazioni perché c’è la necessità di chi porti nel mondo, che è pieno di inutili parole, l’unica Parola interessante, quella di Nostro Signore Gesù Cristo, del suo Vangelo! Abbiamo bisogno di vocazioni sacerdotali perché è urgente parlare al mondo di una realtà meravigliosa di cui non si parla più, la vita eterna, che prima di essere una speranza per il futuro è un’esigenza per il presente! Ecco perché bisogna pregare per le vocazioni. Il Signore Gesù non respingerà la preghiera e farà in modo che il seminarista non vada in estinzione.

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