Un Papa che parla di Cristo come Via, Verità e Vita. In un tempo in cui la fede si è fatta tiepida e molti vivono da atei praticanti, Leone XIV ci ricorda che la Chiesa non è un’ONG, ma il Corpo mistico di Cristo. Peccato non dirlo. E peccato che a molti dia fastidio.
Alcune riflessioni sulla morte del papa, per quei fedeli che, votati al modernismo naturalista, ecologista e moralista, si sono scontrati con la realtà della morte.
Come fedeli, dobbiamo rifiutare la mentalità del mondo. Non siamo spettatori di un evento mediatico. Non aspettiamo un volto, un’idea, una bandiera. Aspettiamo un padre, un custode, un testimone.
Duc in altum et laxate retia vestra in capturam. (Lc 5,4)
L’anello del Pescatore, sigillo del Vicario di Cristo, è più che ornamento: è simbolo vivo della missione apostolica affidata a San Pietro. La sua origine evangelica, la sua funzione liturgica e la sua evoluzione storica ne fanno un segno sacrale della potestas regiminis e del mistero della Chiesa, che getta le reti sul mondo per condurre le anime alla mensa del Re celeste.
Esultare per la morte di un Papa è gesto grave, e profondamente scandaloso. Anche se si crede – con motivazioni fondate o meno – che il suo governo sia stato dannoso o fuorviante, la morte non è mai una liberazione politica. Il respiro della Chiesa è ben più ampio di quello degli schieramenti.
Quando la preghiera va oltre le simpatie personali: un richiamo a sostenere spiritualmente il Papa come missione di fede, ispirata dall'insegnamento di Gesù e dall'esempio dei santi. Un atto di affidamento che supera giudizi umani e unisce il Corpo Mistico di Cristo.
In seguito a un'emorragia cerebrale, è stato ricoverato d'urgenza la sera del 24 gennaio, dopo aver ricevuto l'Estrema Unzione. Aveva 84 anni, era nato l'8 marzo 1940.
Orémus pro Pontífice nostro Leone.
Dóminus consérvet eum,
et vivíficet eum,
et beátum fáciat eum in terra,
et non tradat eum in ánimam inimicórum éius.