Alex Vescino

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Alex Vescino

In un contesto apparentemente leggero e popolare, durante una trasmissione televisiva dedicata alla cucina e alla cultura napoletana, è stata pronunciata una frase che — pur nella sua veste goliardica — apre interrogativi profondi sulla percezione contemporanea della santità, del culto e del valore autentico delle cose.
Oggi il Cuore di Cristo è ignorato, svuotato, ridotto a sentimento. Ma non si può amare Dio senza amare il Suo Cuore. Non si può riceverLo senza adorarlo. Peccato non dirlo: la crisi della Chiesa nasce da cuori che non battono più per il Cuore di Gesù.
Il suo nome era Guido d’Arezzo, e il suo contributo, oggi dimenticato da molti, è tra i più rivoluzionari della cultura occidentale.
Bianca oggi ha 85 anni. È una donna serena, madre, nonna e vedova. Non è sempre stato così. Dietro il suo sorriso si nasconde una vita segnata da dolore, abbandono, ribellione e rinascita. Questa è la sua testimonianza. Ce l’ha affidata con una sola richiesta: “Raccontala. Perché nessuna donna debba sentirsi sola come lo sono stata io.”
Oggi molti parlano di “scelta personale” nel ricevere l’Eucaristia, ma dimenticano che non tutto ciò che è concesso è anche raccomandabile. La Chiesa ha sempre insegnato che la liturgia non è un fatto soggettivo, ma una scuola di fede.
Viviamo in un tempo in cui si fa fatica a credere nell’amore per sempre, in cui il matrimonio è spesso visto come un legame provvisorio, fragile, revocabile. Ma questa storia ci ricorda una verità profonda, che la Chiesa ha sempre custodito con fermezza e dolcezza.
Il post di Ecclesia Dei sul Palazzo Apostolico ha suscitato polemiche e accuse di mancanza di rispetto verso Papa Francesco. Ribadiamo il nostro impegno nella difesa della Tradizione e della verità, distinguendo tra autorità papale e infallibilità. Invitiamo i lettori a cercare la verità senza lasciarsi influenzare da interpretazioni superficiali o emotive.
Un Papa che parla di Cristo come Via, Verità e Vita. In un tempo in cui la fede si è fatta tiepida e molti vivono da atei praticanti, Leone XIV ci ricorda che la Chiesa non è un’ONG, ma il Corpo mistico di Cristo. Peccato non dirlo. E peccato che a molti dia fastidio.
Come fedeli, dobbiamo rifiutare la mentalità del mondo. Non siamo spettatori di un evento mediatico. Non aspettiamo un volto, un’idea, una bandiera. Aspettiamo un padre, un custode, un testimone.
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