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Le apparizioni alle Tre Fontane – II

La simbologia delle apparizioni alle tre Fontane ed anche il contenuto dei messaggi sono molto profondi. Anzitutto la Madonna, dopo aver ribadito la grande importanza della pratica dei primi nove Venerdì.

Il 30 Maggio del 1947 Bruno scrisse di proprio pugno sulla grotta queste parole: «Non profanate questa grotta con il peccato impuro! Chi fu creatura infelice nel mondo del peccato, rovesci le sue pene ai piedi della Vergine della Rivelazione, confessi i suoi peccati e beva a questa fonte di misericordia. È Maria la dolce madre di tutti i peccatori. Ecco che cosa ha fatto per me peccatore. Militante nelle file di Satana nella setta protestante avventista, ero nemico della Chiesa e della Vergine. Qui il 12 aprile a me e ai miei bambini è apparsa la Vergine della Rivelazione, dicendomi di rientrare nella Chiesa cattolica, apostolica, romana, con segni e rivelazioni che lei stessa mi ha manifestato. L’infinita misericordia di Dio ha vinto questo nemico che ora ai suoi piedi implora perdono e pietà. Amatela, Maria è la dolce madre nostra. Amate la Chiesa con i suoi figli! Ella è il manto che ci copre nell’inferno che si scatena nel mondo. Pregate molto e allontanate i vizi della carne. Pregate!». Il veggente incontrò Pio XII, gli consegnò il coltello e gli chiese umilmente perdono. Ovviamente abiurò la sua eresia e rientrò nel seno della Chiesa Cattolica.

La simbologia delle apparizioni alle tre Fontane ed anche il contenuto dei messaggi sono molto profondi. Anzitutto la Madonna, dopo aver ribadito la grande importanza della pratica dei primi nove Venerdì, causa della conversione del Cornacchiola, definisce la sua persona in maniera analoga al nome che Dio stesso aveva dato di Sé a Mosè, a cui disse: “Io sono Colui che sono” (Es 3,13-14), nome che, come è noto, definisce la trascendenza di Dio, dal momento che significa semplicemente, che l’essenza di Dio coincide col suo essere: Egli è Colui che da sempre è (non ha data di nascita, cosa incomprensibile a mente umana) e per sempre sarà, assolutamente perfetto in se stesso, autosufficiente in se stesso e causa dell’essere di qualunque cosa che fu, è e sarà. Maria afferma “io sono Colei che sono nella Santissima Trinità”, volendo con ciò trasmetterci due insegnamenti di portata a dir poco focale e fondamentale. 

Il primo è che, nella mente della Trinità Santissima, il pensiero di Maria fu da sempre: fin da quando la Trinità è (cioè da sempre), Maria, pur non essendo ancora stata creata, era presente nel suo pensiero come Capolavoro assoluto e Prototipo assolutamente perfetto di ogni opera creativa dell’Altissimo. I libri sapienziali contengono passi che la Chiesa, soprattutto nelle SS. Messe mariane, applica a Maria. Il seguente ne è solo un esempio: “Il Signore mi ha creato all’inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, fin d’allora. Dall’eternità sono stata costituita, fin dal principio, dagli inizi della terra. Quando non esistevano gli abissi, io fui generata; quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua; prima che fossero fissate le basi dei monti, prima delle colline, io sono stata generata. Quando ancora non aveva fatto la terra e i campi, né le prime zolle del mondo; quando egli fissava i cieli, io ero là; quando tracciava un cerchio sull’abisso; quando condensava le nubi in alto, quando fissava le sorgenti dell’abisso; quando stabiliva al mare i suoi limiti, sicché le acque non ne oltrepassassero la spiaggia; quando disponeva le fondamenta della terra, allora io ero con lui come architetto ed ero la sua delizia ogni giorno, dilettandomi davanti a lui in ogni istante; dilettandomi sul globo terrestre, ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo” (Pr 8,22-31).

Le apparizioni alle Tre Fontane – II

La seconda verità è che l’essere di Maria si comprende solo in relazione alla Santissima Trinità: Ella vive solo di Dio e per Dio, essendo il suo essere totalmente in relazione con ciascuna delle tre Persone divine: con il Padre, di cui è perfetta ed obbedientissima Figlia; con il Figlio, di cui è vera ed amorevolissima Madre; e con lo Spirito Santo di cui è castissima e fedelissima sposa. Al termine dell’apparizione la Madonna si definisce Vergine della Rivelazione, spiegando che la Bibbia parla di Lei, cosa negata non solo dai protestanti, ma anche da molti esegeti modernisti cattolici. In effetti la Sacra Scrittura parla moltissimo di Maria, solo che la si voglia leggere all’interno della grande Tradizione della Chiesa e non con quella maledetta scienza umana, entrata anche nelle discipline teologiche ed esegetiche, che, come affermato dalla Vergine stessa, avrebbe rinnegato Dio, appoggiandosi, nel caso della Madonna, sul fatto che pochi testi parlano esplicitamente di Maria e dimenticando la necessità di leggere la Bibbia nella Chiesa e con la Chiesa, alla luce della grande tradizione esegetica e teologica cominciata con i santi Padri e proseguita dai santi teologi e dottori di ogni luogo e di ogni tempo.

È a questo particolare che allude il libretto che la Madonna conteneva in mano (presumibilmente una Bibbia). Il velo verde, molto probabilmente, allude alla speranza che la Madonna voleva infondere nonostante le grandi sofferenze che stava predicendo, mentre la fascia rosa sembra indicare la preghiera del santo Rosario, da recitare col cuore per le tre intenzioni da Lei formulate in quella circostanza: la conversione dei peccatori (specialmente i lussuriosi, dato il luogo in cui apparve), degli increduli (a cui apparteneva il comunista Bruno Cornacchiola) e l’unità dei cristiani (cioè il ritorno degli eretici, di cui il Cornacchiola faceva parte, nell’ovile santo della Chiesa Cattolica, Apostolica e Romana). 

Una parola, infine, sulla profezia della talare strappata e la croce spezzata. Negli anni ’70 oltre 40 mila sacerdoti avrebbero lasciato il ministero sacerdotale, e verso la fine degli anni ’50 iniziarono le lamentele nei confronti dell’uso della veste talare, ritenuta da qualcuno troppo scomoda, da qualcun altro non adatta ai tempi, da qualche altro ancora, addirittura, un relitto da cui liberarsi al più presto, in nome di una modernizzazione dei costumi dei preti. Ciò avrebbe portato, come sempre accade, la santa Sede a dare le prime “eccezionali” concessioni al clergyman, concessioni che purtroppo sarebbero divenute, di fatto (non di diritto) la regola, con tutte le conseguenze annesse a ciò. Infatti, il Codice di Diritto canonico prevede tuttora l’obbligo di indossare la veste almeno durante l’amministrazione dei sacramenti. Anche nell’attuale disciplina il clergyman è solo  consentito, ma lo si porta in forma praticamente esclusiva. L’ultimo passo – stavolta un vero abuso – di questa secolarizzazione dell’abito ecclesiastico è costituito dal fatto che oggi moltissimi sacerdoti, purtroppo, forse animati anche da buone intenzioni ma di certo  in disaccordo con la normativa ecclesiastica attualmente vigente, vestono in abiti laicali. 

Le apparizioni delle Tre Fontane non hanno avuto un vero e proprio riconoscimento “ufficiale” ed esplicito da parte dell’autorità ecclesiastica. È stata però autorizzata la costruzione del santuario e la celebrazione, ormai da diversi anni quotidiana, della santa Messa. Il che, come è noto, equivale ad una sorta di approvazione tacita o indiretta (infatti quando la Chiesa dubita dell’autenticità soprannaturale di un evento, la prima cosa che fa, generalmente, è proibire di celebrare la santa Messa nei luoghi delle presunte apparizioni). Bruno Cornacchiola si è spento nel 2004, dopo una vita spesa nell’apostolato cattolico e mariano. Recentemente (2018) il giornalista Saverio Gaeta ha pubblicato uno splendido lavoro dal titolo “Il veggente. Il segreto delle Tre Fontane”, in cui oltre alle vicende già accennate in questo articolo, riporta anche numerosissime altre apparizioni (anche profetiche) di cui Bruno Cornacchiola fu beneficiato, con una considerevoli quantità di messaggi inediti, dato che i fenomeni durarono praticamente fino alla sua morte. Vale davvero la pena approfondire questo immenso materiale, all’interno del quale non mancano sorprese a dir poco sconcertanti e profezie (anche assai inquietanti) che si sono puntualmente realizzate.

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